Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Senior Housing, parte da Roma il progetto pilota per i nostri anziani autosufficienti
La popolazione italiana invecchia a vista d’occhio e da alcuni anni a tutti è chiaro come la vera sfida del futuro sia il sociale, necessariamente da potenziare incrementando la scala di servizi a sostegno del cittadino. Lo scenario demografico attuale ci presenta più anziani che vivono da soli, perché vedovi, o lontani dai propri figli. Sulla base di quanto riportato nell’ultimo rapporto Istat sulle condizioni della popolazione italiana, oggi, in Italia, sono oltre 3,5 milioni le famiglie monocomponenti composte da over 70: un terzo presenta una importante limitazione dell’autonomia e per un anziano su 10 questa incide sia sulle attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica. Secondo le proiezioni dell’Istituto italiano di statistica, nel prossimo ventennio, le famiglie arriveranno a 26,6 milioni (+3,5%), ma la crescita riguarderà principalmente le famiglie monocomponenti (+20,5%), mentre le famiglie con figli segneranno un calo del 14,4%. Per questa ragione, dopo aver vissuto la drammatica esperienza delle Rsa nella morsa del Covid e di incrementare il welfare familiare, nel tentativo non solo di supportare le persone nell’invecchiare, ma “nell’invecchiare bene”, istituzioni, imprese private, Terzo Settore e comunità locali lavorano a nuovi modelli sociosanitari e dell’abitare che possono rispondere a un bisogno crescente.
Un presente che mette al centro la persona e un futuro rispondente ai bisogni di tutti, con particolare riguardo alle persone anziane sole. Di fatto è proprio questo l’obiettivo del nuovo progetto pilota “Spazio blu” nato dalla sinergia di istituzioni e associazioni e sviluppato con lo scopo di potenziare un modello di senior housing intergenerazionale. Nello specifico, si tratta di potenziare l’offerta immobiliare per persone anziane autosufficienti e di integrare le loro case con servizi dedicati al benessere psico-fisico. Nonostante sembri una soluzione vincente che garantisce una vasta gamma di benefici, la sua sperimentazione in Italia (a differenza degli altri paesi del Nord Europa dove effettivamente è nato) non è sempre stata facile, anzi, il più delle volte i modelli avviati sono stati un fallimento e per questo trasformate, nell’ambito di un piano di riqualificazione o rigenerazione urbana in altri tipi di residenze destinati a studenti, persone vulnerabili economicamente, turisti.
Così come illustrato il 6 giugno in occasione della sottoscrizione dell’Accordo di programma, “Spazio Blu” da un lato intende fornire una risposta immobiliare alle tendenze sociodemografiche che vedono aumentare progressivamente la fascia di popolazione anziana autosufficiente, soggetta a un isolamento crescente e spesso residente in abitazioni non adeguate ai propri bisogni; dall’altro, sul fronte dei servizi territoriali, vuole dare risposta alla sempre più alta necessità di maggiore attenzione verso la qualità della vita degli over 65, anche attraverso l’erogazione di prestazioni e cure che evitino o riducano il ricovero ospedaliero, e la messa a disposizione di spazi e attività dedicati all’invecchiamento attivo.
È questo un progetto in cui la componente abitativa è integrata dai servizi sociali e sanitari – erogati sia a domicilio, sia in modalità remota – grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti: INPS in qualità di investitore apporterà nel fondo immobili del proprio patrimonio, da riqualificare in chiave senior housing; CDP Real Asset SGR, attraverso il fondo di fondi FNAS, contribuirà all’iniziativa investendo risorse in grado di coprire il fabbisogno finanziario del piano di riqualificazione; Policlinico “Gemelli” e “Gemelli a Casa” sono gli operatori specializzati nelle prestazioni di servizi di sanità preventiva e in ambito di telemedicina, tele-monitoraggio e teleassistenza; Investire SGR coniugherà le componenti immobiliare e sociosanitaria in un progetto integrato facendo leva sull’importante track-record sviluppato nella gestione di fondi dedicati alle infrastrutture sociali caratterizzati dalla presenza di servizi a valore aggiunto per gli abitanti.
Il tutto si basa sul concetto di Senior Housing, o Independent Senior Living, un sistema di appartamenti indipendenti, con cucina e servizi, organizzati intorno a una serie di servizi comuni aggiuntivi, pensati per i bisogni di persone over 65, ancora in buona salute, dinamici, curiosi e pieni di possibilità. Si comincia da Roma: sono nove gli edifici inseriti in un più ampio complesso immobiliare residenziale per circa 300 appartamenti, che saranno oggetto di un complesso intervento di ristrutturazione e di adeguamento ai nuovi bisogni attraverso la definizione di nuovi layout, opere di efficientamento energetico, implementazione della domotica e della tecnologia per favorire l’accessibilità, l’arredamento su misura.
Ma non solo Roma. Ad aprile anche nella città di Firenze è nata la prima Senior Housing sulla base di modelli già sperimentati in altri centri urbani del paese, come Trento e Milano. È questo il progetto “ViVismart” che propone un sistema integrato di servizi e prestazioni sanitarie, sociali e culturali a favore di soggetti over 65. Uno stile di vita all’insegna del benessere relazionale e psicofisico in cui, informano gli organizzatori, servizi su misura e occasioni di socialità si accompagnano laddove necessario, a un’adeguata protezione della salute e a cure mediche specifiche.