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Tecnologie e innovazione per combattere le ondate di calore: smart monitoring e servizi digitali per la salute
La sfida delle ondate di calore, tra emergenza climatica e tutela delle persone vulnerabili
Le ondate di calore rappresentano una delle emergenze sanitarie più rilevanti degli ultimi anni, soprattutto in un Paese come l’Italia, particolarmente esposto agli effetti dell’aumento delle temperature causato dai cambiamenti climatici.
Nel 2025, le temperature estive hanno raggiunto picchi record, mettendo sotto pressione il sistema sanitario e sociale, con rischi gravi soprattutto per anziani, persone con patologie croniche e altre categorie fragili. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore in Europa ha contribuito a oltre 50.000 morti premature annuali in tutta l’Unione Europea, con l’Italia tra i Paesi più colpiti. Nel nostro Paese, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) evidenzia che circa il 20% della popolazione over 65 è a rischio elevato durante i picchi di calore, in particolare per le malattie cardiovascolari, respiratorie e neurologiche.
L’innovazione tecnologica al servizio della salute
Per far fronte a queste sfide, la tecnologia gioca un ruolo cruciale, integrandosi con il welfare territoriale e i servizi sociali per migliorare la prevenzione, il monitoraggio e l’assistenza.
Negli ultimi anni, si sono sviluppati sistemi di smart monitoring ambientale e sanitario, che utilizzano sensori IoT (Internet of Things) per rilevare in tempo reale le condizioni climatiche e i parametri vitali dei pazienti a rischio direttamente a domicilio. Questi dispositivi sono connessi a piattaforme digitali che consentono agli operatori sanitari di ricevere allarmi precoci e intervenire tempestivamente.
Ad esempio, il progetto pilota “Calore e Salute” realizzato da Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) in collaborazione con alcune ASL italiane, ha sperimentato l’uso di sensori ambientali e wearable (dispositivi indossabili) per monitorare la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la qualità dell’aria nelle case di anziani fragili nelle regioni più calde. I dati raccolti hanno permesso di prevenire numerosi casi di disidratazione e crisi cardiovascolari durante l’estate 2024, riducendo del 15% gli accessi alle emergenze.
Telemedicina e app per il coinvolgimento attivo
Un altro tassello fondamentale è rappresentato dalla diffusione della telemedicina e delle applicazioni per smartphone dedicate alla gestione dei rischi climatici. Attraverso apposite app, i cittadini possono ricevere notifiche personalizzate di allerta calore, consigli pratici e indicazioni su come comportarsi in caso di temperature elevate.
Il Ministero della Salute ha lanciato nel 2023 una piattaforma digitale integrata per l’assistenza domiciliare, che include anche moduli di monitoraggio per le condizioni legate al caldo, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2026 almeno il 12% della popolazione anziana. Questa iniziativa si inserisce nella cornice del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 6, che destina circa 7 miliardi di euro per la modernizzazione e la digitalizzazione della sanità territoriale.
L’importanza della formazione e della partecipazione
Non basta però la tecnologia: per massimizzarne l’efficacia è essenziale la formazione del personale sanitario e sociale, oltre all’educazione della popolazione. Il Forum Disuguaglianze e Diversità sottolinea la necessità di “un cambiamento culturale” che valorizzi il ruolo degli operatori di comunità, della famiglia e del volontariato, integrandoli con gli strumenti digitali per una risposta più umana e tempestiva.
Le ondate di calore sono una sfida complessa che richiede un approccio multidisciplinare. Le tecnologie innovative – sensori IoT, wearable, telemedicina e app dedicate – offrono oggi strumenti preziosi per monitorare e proteggere le persone fragili, riducendo l’impatto del caldo estremo sulla salute. Integrati con un welfare territoriale forte e inclusivo, questi strumenti possono contribuire a costruire un sistema sanitario più resiliente e attento ai bisogni reali della popolazione, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e innovazione delineati dal PNRR.







