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35 bambini affetti da salmonella. Torna l’allarme su latte e uova
La Francia da giorni è allarmata da un caso di salmonella di massa che interessa ben 35 famiglie essendo moltissimi i bambini rimasti affetti da questa infezione provocata con ogni probabilità dall’assunzione di latte artificiale. L’allarme è partito dalla denuncia avanzata dal settimanale “Le Point” che punta il dito verso “Lactalis”, il principale gruppo lattiero-caseario francese che ha dovuto ritirare centinaia di lotti di questo prodotto dal mercato. Gli agenti dell’Ufficio centrale di lotta contro i danni all’ambiente e alla salute pubblica (Oclaesp) in queste ore sono a lavoro per meglio capire se in questo caso di contaminazione ci sia stato reato.
Il gruppo dirigente di “Lactalis” ha immediatamente fatto sapere che eventuali conseguenze potrebbero essere state causate da una serie di lavori realizzati nell’impianto nel primo semestre dell’anno. Su questa base tutti i prodotti messi in vendita sono stati ritirati dal mercato tanto in Francia quanto negli altri Paesi europei. Dei 35 bambini colpiti 16 sono stati ricoverati, ma nessuno di loro al momento risulta essere in pericolo di vita.
La salmonella è un’infezione che si trasmette per via oro-fecale, attraverso la consumazione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. I principali veicoli di trasmissione della salmonella sono rappresentati da: cibo, acqua contaminata, animali domestici. Gli alimenti contaminati sono uno dei principali canali di diffusione dell’infezione nell’uomo. D’altro canto, per provocare la malattia è necessaria la colonizzazione massiva dell’agente patogeno nell’alimento prima dell’ingestione. Generalmente, all’apparenza il cibo contaminato non presenta alcuna alterazione delle caratteristiche organolettiche pertanto non si vede a occhio nudo che qualcosa non è a norma.
La contaminazione degli alimenti spesso avviene al momento della loro produzione, durante la preparazione, oppure dopo la cottura a causa di una manipolazione non corretta degli alimenti, proprio come si suppone sia avvenuto in Francia negli impianti Lactalis. A proposito di latte e formaggi, sono proprio questi i cibi più a rischio assieme a uova crude (o poco cotte) e derivati a base di uova, carne e derivati, salse e condimenti per insalate, preparati per dolci, si pensi alle creme, gelato artigianale e commerciale, frutta e verdura contaminate durante il taglio. Infatti un canale di infezione possono essere proprio i cosiddetti “ferri del mestiere” come gli utensili o i piani su cui si lavorano gli alimenti.
La salmonella è noto per essere l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. La sua attestazione ufficiale risale al 1886 quando dimostrando l’esistenza di un caso di peste suina, il medico americano Daniel Elmer Salmon ne parlò per la prima volta. Essa in natura presenta più di 2000 sierotipi, anche se c’è da dire che i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono due, lo S. enteritidis e lo S. typhimurium, conosciuti anche come “salmonelle minori” che si manifestano a livello gastroenterico. Ancora, come è avvenuto in Francia, la persona infetta avverte quelli che sono i sintomi più comuni tanto che spesso si pensa a semplice influenza o a un virus intestinale. Febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea, fino a forme cliniche più gravi, come infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi. Questi i sintomi più diffusi che si verificano soprattutto in soggetti fragili come anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.