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Promuovere la mutualità: una necessità prioritaria
E’ ormai determinato senza ombra di dubbio che le previsioni demografiche, i diritti costituzionali, i parametri economici, gli indirizzi legislativi e l’evoluzione della medicina indicano quale soluzione integrata delle problematiche dell’assistenza sanitaria il modello mutualistico.
Modello mutualistico che nel nostro Paese piano piano si sta affermando come unica soluzione percorribile e giuridicamente indiscutibile per la gestione dell’assistenza sanitaria integrativa, il secondo pilastro di un sistema a tre pilastri ove l’assistenza sanitaria pubblica, primo pilastro, fornisce le coperture di base dirette soprattutto alle fasce più deboli della popolazione e l’assistenza sanitaria privata, terzo pilastro, consente, a chi lo desidera, di integrare la propria protezione sanitaria individuale.
Ma il problema sta proprio in quel “piano piano” perché, come altre volte abbiamo sottolineato, uno dei nodi da sciogliere per sviluppare e consolidare questa soluzione è proprio la velocità di diffusione del modello.
E’ quindi indispensabile avviare, organizzare, gestire, sviluppare le modalità più opportune per diffondere e promuovere la soluzione mutualistica, ancora troppo poco conosciuta, nell’interesse del sistema sanitario nel suo complesso.
Le prestazioni sanitarie offerte dai Fondi Sanitari per le collettività e dalle Società di Mutuo Soccorso sia per le collettività che per i singoli individui devono essere spiegate, diffuse, rappresentate a tutti affinché tutto il sistema dell’assistenza sanitaria ne possa trarre beneficio.
Alle persone e alle famiglie in quanto devono sapere che c’è una strada sicura per proteggere la propria salute, alle aziende, agli enti, alle istituzioni perché devono essere portate a conoscenza che c’è una soluzione di qualità per salvaguardare la salute dei propri dipendenti, alla pubblica amministrazione deve essere resa edotta del fatto che anche per il pubblico impiego esiste una soluzione di sanità integrativa.
La strada da percorre per la promozione della mutualità deve passare sicuramente attraverso due concetti: il primo è rappresentato dal socio che può, nell’interesse del Fondo Sanitario o della Società Generale di Mutuo Soccorso a cui si è associato, fare proselitismo esplicitando ad altri, che non conoscono la soluzione mutualistica, il valore della mutualità, il secondo è rappresentato dall’’utilizzo della comunicazione come strumento di diffusione di massa.
E’ quindi indispensabile che i Fondi Sanitari e le Società di Mutuo Soccorso si organizzino, in coerenza con l’art. 23 della legge n. 221 del 17 dicembre 2012, per promuovere le finalità di prevenzione sanitaria e la diffusione dei valori mutualistici.
Ed è anche necessario che i Fondi Sanitari e le Società generali di Mutuo Soccorso che molto spesso sono concentrate storicamente ed istituzionalmente sullo studio dell’offerta di prestazioni sanitarie e sulla gestione corretta di tali prestazioni, si focalizzino sulla strutturazione, anche tramite società specializzate, di modelli di promozione e comunicazione.
Dal lato promozionale le figure del Socio Informatore Mutualistico o del Socio Promotore Mutualistico che opera nell’interesse generale dell’allargamento della base sociale del proprio ente di riferimento è sicuramente una soluzione adeguata, professionale, coerente e, perché no, anche una buona strada per creare una nuova opportunità professionale.
Questi professionisti della salute, adeguatamente selezionati, opportunamente formati e qualitativamente professionalizzati sono un’ottima soluzione, in coerenza con la legislazione vigente, per dare forza alla soluzione mutualistica nell’interesse di tutti i cittadini, delle aziende, del sistema sanitario nazionale e del sistema paese nel suo complesso.
Dal lato comunicazionale l’utilizzo professionale di strumenti di diffusione di massa quali i vari social, la radio, la televisione, la carta stampata è sicuramente la strada più coerente e più rapida per dare compimento al ruolo della mutualità in un paese moderno.
Questi strumenti se utilizzati per promuovere e diffondere la cultura mutualistica rappresentano la chiave strategica per velocizzare la consapevolezza comune, la conoscenza diffusa, l’informazione allargata sul modello mutualistico quale soluzione valida ed integrata per la gestione dell’assistenza sanitaria complementare ed integrativa.
Bene fanno quindi quei Fondi Sanitari e quelle Società Generali di Mutuo Soccorso che stanno già andando in questa direzione mettendo a disposizione dell’ideale mutualistico strumenti, risorse, organizzazione in modo professionale, qualitativo e giuridicamente ineccepibile.
Sicuramente poi ci sarà chi, nell’interesse corporativo a protezione di consolidati vetusti vantaggi professionali, alzerà la voce per cercare di creare ombre su queste soluzioni schierandosi contro la indispensabile modernizzazione del sistema della mutualità ma noi, come abbiamo sempre fatto, dalle colonne di questa testata editoriale saremo sempre pronti a vigliare evidenziando ogni strumentalizzazione.
Questo perché dobbiamo essere tutti consapevoli che la soluzione per un sistema sanitario nazionale economicamente equilibrato, socialmente equo, scientificamente avanzato, legislativamente adeguato e costituzionalmente coerente finalizzato a salvaguardare la salute nostra e dei nostri casi passa anche tramite la capacita, quale esigenza primaria, di promuovere la mutualità con figure professionali e strumenti comunicazionali correttamente impostati, con buona pace di chi vuole schierarsi contro la modernità e l’interesse comune.