• Chi siamo
  • Archivio uscite
  • Contattaci
  • Visita il sito Health Italia
logo_hol_weblogo_hol_weblogo_hol_weblogo_hol_web
  • Home
  • Alimentazione
  • Informazione
  • Intrattenimento
  • Patologie
  • Prevenzione
  • Ricette della salute
  • Sfoglia HOL Magazine
Banca delle Visite_728
✕

Nel 2050 i robot sostituiranno gli uomini anche a livello manageriale. Lo studio di McKinsey

18 Aprile 2017

Un tempo, secondo uno sguardo del tutto mitico sul reale, si pensava che presto gli eroi avrebbero sostituito gli uomini grazie ai loro poteri e tramite l’aiuto delle divinità, oggi invece avviene che i robot – creati dalla mente umana – suppliscono gli uomini nella loro forza manuale. Dal mito al reale il passo è davvero breve soprattutto se si considera che negli Stati Uniti 2,5 miliardi di dollari di salari, intesi come ore-uomo, sono stati rimpiazzati dalla robotica, e che in Paesi come l’Italia, a seguito della crisi economica del 2008, molte aziende hanno introdotto macchinari in grado di “spazzare” via buona parte dei dipendenti.

I robot non saranno solo scatole metalliche ma saranno dotati di percezione sensoriale, capacità cognitive, elaborazione del linguaggio, capacità di leadership, mobilità. Tutto questo è rivelato e argomentato da uno studio diffuso dal McKinsey Global Institute, una delle grandi società mondiali della consulenza strategica, secondo cui l’automazione industriale sarà talmente invasiva e sperimentata al dettaglio che i robot del 2050 avranno sostituito in modo sostanziale ma non totale gli uomini nel settore industriale tanto a livello di dipendenti quanto dal punto di vista manageriale. Lo studio si concentra su un grado di granularità molto dettagliato, arrivando a prendere in considerazione non i singoli lavori ma i singoli compiti svolti, per esempio “addetto alle macchine agricole”, “addetto alla tornitura”, “sistemista”. E prende in esame 54 nazioni del mondo, per un totale di circa il 78% dei lavoratori del pianeta.

Niente di nuovo se si pensa che il cinema aveva previsto questo cambiamento radicale già nel 1999, quando Chris Columbus ha diretto “L’Uomo bicentenario”, pellicola che ripercorre l’esistenza di Andrew Martin, uno dei primi prototipi di robot positronico (modello NDR-114, da cui il nome “Andrew”), acquistato dalla famiglia Martin nell’aprile del 2005 come robot di servizio. “Uno è lieto di poter servire”, afferma il protagonista interpretato dall’indimenticabile Robin Williams, e oggi, dopo parecchi anni di studi ed esperimenti i robot potranno davvero servire in toto l’uomo anche a livello sensoriale e delle emozioni.

Il lavoro mondiale dunque sarà del tutto basato sulla robotica e circa il 5 % delle professioni scomparirà del tutto dal pianeta e il 30 % delle attività potranno essere gestite direttamente dai sistemi di intelligenza artificiale senza che l’uomo intervenga.

 

Roberto Lancellotti, senior partner europeo di Digital McKinsey, ha dichiarato che il 60% degli attuali ruoli avrà almeno il 30% di attività che potranno essere automatizzate. Chiaramente il cambiamento non sarà repentino e non avverrà nell’arco di 24 ore ma occorreranno decenni affinché la palla passi nelle mani dei nostri fratelli robot. Tuttavia, ciò che invece appare lampante è che il processo, a seguito dei progressi rapidissimi dell’intelligenza artificiale, ha subito una evidente accelerazione. Gli androidi vengono ormai adoperati tanto nell’industria manifatturiera, quanto in altri settori ad alto capitale umano come la medicina e la ricerca. McKinsey rileva che soltanto nell’ultimo anno negli Stati Uniti 2,5 miliardi di dollari di salari, intesi come ore-uomo, sono stati sostituiti da un utilizzo più intensivo della robotica. Finora l’ipotesi più accreditata è che impattassero sui lavori a basso valore aggiunto. La ricetta condivisa unanimemente è che sarebbe bastato un progressivo innalzamento delle competenze. Per non estromettere dal mercato del lavoro una serie di figure ritenute a rischio obsolescenza: il cassiere, lo sportellista, il benzinaio, il casellante, e così via dicendo.

L’uomo dunque, come ancora una volta insegna il cinema, in questo caso una serie tv di animazione, “Futurama”, creata da Matt Groening e David X. Cohen, prodotta inizialmente tra il 1999 e il 2003 per la Fox, sarà testimone di una nuova era di automazione la cui prima fase è già avvenuta nel XX secolo quando sono state introdotte delle prime macchine nelle industrie delle nazioni più sviluppate del mondo. Tuttavia, chi teme un’estromissione totale dell’uomo dal mondo del lavoro sbaglia poiché, come afferma ancora McKinsey, un vero successo di entrate potrà avvenire solo se gli umani e i robot collaboreranno fianco a fianco. L’automazione – argomenta McKinsey –  cambierà quindi le attività lavorative quotidiane di tutti, dai minatori ai bancari, dagli stilisti ai saldatori, agli amministratori delegati. E, da un punto di vista prettamente produttivo, porterà anche dei vantaggi: secondo lo studio, infatti, la crescita della produttività dovuta all’automazione potrà variare, dal 2015 al 2065, dallo 0,8% all’1,4% anno su anno.

Tags: ricerca, robot, scienza
Condividi
Alessandro Notarnicola
Alessandro Notarnicola
Mi occupo di giornalismo e critica cinematografica. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia nel 2013, nel 2016 ho conseguito la Laurea Magistrale in "Editoria e Scrittura". Da qualche anno mi sono concentrato sull'attività della Santa Sede e sui principali eventi che coinvolgono la Chiesa cattolica in Italia e nel mondo intero.

Articoli correlati

8 Maggio 2025

Italiani sempre meno sedentari. I dati del rapporto sport e salute 2024


Leggi di più
6 Maggio 2025

Azalea della ricerca: una giornata di solidarietà e speranza per la ricerca oncologica


Leggi di più
23 Aprile 2025

Diversity & Inclusion nel welfare aziendale


Leggi di più

Health Online

Health Online è il periodico di informazione di proprietà di Health Italia S.p.A. che permette di essere costantemente informati sul tema della sanità integrativa e non solo.

Visita il sito Health Italia

Cerca

✕

Health Online Magazine



Sfoglia online

Seguici sui social

Rubriche

  • Alimentazione
  • Informazione
  • Intrattenimento
  • Patologie
  • Prevenzione
  • Ricette della salute
  • Senza categoria
Health Italia_square

Ultimi articoli

  • Italiani sempre meno sedentari. I dati del rapporto sport e salute 2024
    8 Maggio 2025
  • Azalea della ricerca: una giornata di solidarietà e speranza per la ricerca oncologica
    6 Maggio 2025
  • Prevenzione e benessere in inverno: come rafforzare il sistema immunitario
    2 Maggio 2025

Tags

AIRC alimentazione ambiente assistenza sanitaria bambini banca delle visite benessere cancro chirurgia coronavirus Covid covid-19 donne famiglia gravidanza health italia health online health point innovazione lavoro medici ministero della salute mutua mba oms oncologia pandemia patologie prevenzione psicologia ricerca salute sanità sanità integrativa Sars-CoV-2 società di mutuo soccorso solidarietà sport tecnologia telemedicina tumore tumori vaccini vaccino welfare welfare aziendale
© 2025 Health Online. All Rights Reserved. | Privacy Policy - Cookie Policy - Impostazioni Cookies
Created by  Mindbe

Usiamo i cookie per fornirti la miglior esperienza d'uso e navigazione sul nostro sito web.

Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o disattivarli nelle .

Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

Cookie necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

Cookie di terze parti

Questo sito web utilizza Google Analytics per raccogliere informazioni anonime come il numero di visitatori del sito e le pagine più popolari. Mantenere questo cookie abilitato ci aiuta a migliorare il nostro sito web.

Attiva i cookie strettamente necessari così da poter salvare le tue preferenze!

Privacy & Cookie

Maggiori informazioni sulla nostra Privacy Policy e Cookie Policy