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Sanità integrativa, un mercato in crescita e soluzioni opportune: una scelta necessaria
Dalle colonne del nostro periodico affrontiamo, con la massima chiarezza da sempre i temi inerenti la sanità con la ferma convinzione che la salute sia il primo dovere di ciascuno di noi e verso i nostri cari e un diritto sancito costituzionalmente ed in questa prima parte dell’anno 2017 ci sembra opportuno quindi fare il punto della situazione per comprendere bene cosa dobbiamo fare tutti insieme.
Nel 2016 la spesa complessiva che in Italia è stata utilizzata per la sanità ha raggiunto, secondo le più recenti stime, 149 miliardi di euro, dei quali 113 circa di spesa pubblica e poco più di 36 di spesa out of pocket.
La spesa pubblica ha raggiunto un livello che, se correlato alla situazione economica generale e del paese, difficilmente potrà essere incrementato di molto e che, comunque, a fronte di qualsiasi incremento difficilmente potrà soddisfare le necessità sanitarie di ogni cittadino, fermi restando gli attuali indici di invecchiamento della popolazione, di ampliamento della scienza medica e di sviluppo delle tecnologie sanitarie.
Da una recente analisi risulterebbe che, se fossero efficientata la gestione, reso più efficace il modello, razionalizzate le procedure, governate meglio le forniture ed evitati gli sprechi, degli attuali 113 miliardi di euro spesi per la sanità pubblica ben 22 miliardi potrebbero essere meglio finalizzati alle cure ed alla prevenzione.
Al di là di comprendere la validità economica dei parametri stimati quello che ci preme sottolineare è che la spesa sanitaria pubblica richiede oggi indispensabili ed opportuni interventi mirati a garantire una maggiore efficienza, rimanendo però fermo il concetto che la valutazione degli indici sulla vita media e sulla crescita della scienza medica impongono la scelta obbligata di indirizzare questo denaro verso le fasce più deboli della popolazione, essendo impossibile incrementare in modo sensibile l’esborso dello stato ed essendo impossibile che tale esborso sia sufficiente a consentire cure complete a tutti.
Di controverso la spesa privata cresce in maniera sostenuta e la tendenza statistica ci indica che crescerà necessariamente in questo modo per oltre 10 ulteriori anni, ma i dati ci dicono che viene utilizzata non in maniera corretta.
Infatti degli oltre 36 miliardi di euro che gli italiani spendono per la propria salute solo 4,5 miliardi sono intermediati e di questi solo 2,5 miliardi sono intermediati da forme di sanità integrativa mentre altri 2 miliardi sono intermediati dalla sanità privata.
Si può quindi ragionevolmente sostenere che il mercato della sanità integrativa sarà un mercato in forte crescita per almeno i prossimi 10 anni con evoluzioni sempre più marcate mano a mano che sempre più aziende e cittadini comprenderanno che la soluzione per la salute di dipendenti ed individui sta nella sanità integrativa.
La sanità integrativa, che viene gestita dagli enti a questo dedicati quali Fondi Sanitari, Società di Mutuo Soccorso e Casse di Assistenza Sanitaria, che ricordiamo essere enti senza scopo di lucro governati dalle complete ed articolate legge vigenti, si sta intensamente rinnovando in termini sia di qualità dei servizi offerti che di modalità di erogazione delle prestazioni e sarà in grado di soddisfare le necessità sanitarie di sempre più ampie fasce della popolazione, oltre i circa 9 milioni di associati che oggi già ne usufruiscono, mano a mano che sempre più cittadini vorranno usufruire di questa soluzione, che essendo basata sul concetto di mutualità consente di massimizzare l’efficienza maggiore è il numero degli aderenti.
Diventa quindi sempre più vero il fatto che la sanità integrativa, gestita dagli enti che la legge disciplina essere dedicati a questo, non è una forzatura del sistema ma una scelta opportuna che consente di ottenere un corretto equilibrio tra spesa pubblica, diritti dei cittadini ed equità sociale.
Con questi dati che confermano quello che sosteniamo da tempo la strada è già tracciata e dobbiamo tutti essere consapevoli che non si tratta di valutare delle possibili opzioni ma di seguire con determinazione una scelta strategica che appare ogni giorno sempre più necessaria: l’efficientamento della sanità pubblica e l’ampliamento della sanità integrativa dovrebbero diventare uno modus operandi che ciascun governante, ogni politico, tutti i cittadini e qualsiasi azienda dovrebbe fare proprio.
Solo in questo modo daremo corpo al nostro dovere verso la salute di ciascuno di noi ed al diritto costituzionale ad una buona salute per ognuno, creando un mercato della sanità sano ed in crescita con soluzioni opportune di sanità pubblica e di sanità integrativa.
Una scelta opportuna per operare la quale è sufficiente che ognuno faccia la propria parte con buona pace di coloro che per interessi economici, corporativi o di settore tentano di confondere le acque a dispetto di una chiarezza che è espressa dai numeri, dalla logica, dalle leggi e dai diritti sociali.