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Meccanismi del dolore: come funzionano?
Il cervello controlla il comportamento per mezzo del sistema motore, formato dal sistema somatomotore, da quello neurovegetativo (visceromotore) e da quello neuroendocrino. Il sistema motore è organizzato gerarchicamente nel midollo spinale, nel tronco encefalico e nell’ipotalamo. Esso riceve tre tipi generici di stimoli afferenti, provenienti dal sistema sensitivo (interocezione e esterocezione), dagli emisferi che controllano i movimenti volontari e dal sistema che controlla l’attenzione e i ritmi profondi (sonno/veglia e i cicli circadiani).
Per definire il concetto di dolore dobbiamo descrivere che cos’è l’ interocezione.
Per interocezione si intendono le sensazioni corporee scatenate dall’eccitazione di neuroni afferenti somatici o viscerali che codificano precisi stati meccanici, termici, metabolici e infiammatori dei tessuti corporei.
Il dolore è la percezione di un evento corporeo che presenta queste caratteristiche:
- sensazione corporea avvertita anche in presenza di impulsi dannosi o potenzialmente dannosi per i tessuti;
- esperienza di minaccia per l’organismo che accompagna tale sensazione nocicettiva;
- sensazione spiacevole e/o altra sensazione emotiva negativa in relazione ad una minaccia.
Il dolore può essere generato anche non in presenza di un evento doloroso e senza l’eccitazione di neuroni nocicettivi afferenti. Non è necessariamente legato ad un evento dannoso o potenzialmente dannoso per i tessuti. Pertanto, è frutto di una elaborazione di esperienze individuali multifattoriali.
Il dolore viene classificato in base alla sua origine:
- Dolore superficiale: associato alla pelle, è ben localizzato e funge da segnale d’allarme per gli impulsi dannosi o potenzialmente dannosi.
- Dolore somatico profondo: interessa la muscolatura, le ossa, i tendini e le fasce.
- Dolore viscerale: è originato negli organi interni dell’area del torace, dello stomaco e del bacino.
Analizziamo più nel profondo il dolore viscerale.
Solo quando gli organi sono sottoposti a traumi, ma probabilmente anche nel caso di errate regolazioni degli organi interni,possono emergere sensazioni di malessere e dolore a livello viscerale. Inoltre da organi come vescica, retto oppure dall’addome, possono arrivare anche sensazioni non dolorose come gonfiore, pesantezza, stimolo ad urinare ecc.
Le caratteristiche del dolore viscerale sono:
- Dolore profondo a livello somatico;
- Diffusione del dolore, per cui gli stati dolorosi di organi vicini, innervati dagli stessi segmenti spinali sovrapposti, non possono più essere differenziati;
- Il dolore è correlato a traumi viscerali (infiammazioni) ed è caratterizzato da sensazioni affettive negative;
- Il dolore è accompagnato da riflessi vegetativi e somatici e presumibilmente da reazioni neuroendocrine.
I dolori viscerali possono essere trasmessi nella zona somatica profonda (muscoli, fasce, articolazioni, ecc.), in altri organi viscerali e alla pelle (solo nei casi di stati dolorosi forti).
Le aree di trasmissione dipendono dalla proiezione dei neuroni spinali afferenti a livello viscerale verso il midollo spinale.
Con dolore viscerale riferito si intende quindi un dolore muscolo-scheletrico la cui origine è data da un malfunzionamento delle viscere. Ogni organo infatti ha un’area di riferimento del dolore.