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Bonus bebè: di cosa si tratta e a chi spetta
Il testo della Manovra finanziaria 2018 lavorato dalla Commissione bilancio della Camera e approvato in Senato il 23 dicembre 2017 contiene diversi emendamenti: si va dall’equo compenso rafforzato, all’esclusione delle casse di previdenza dal meccanismo del bail-in fino all’aumento della soglia di reddito per i figli a carico da 2.800 a 4.000 euro. Il contributo di 80 euro al mese, 160 euro per tutti quei nuclei familiari che vivono con 7000 euro annui, è stato riconfermato dalla Legge di Stabilità 2018, ma è previsto esclusivamente per il primo anno di vita del bambino. Primo passo indietro. Tuttavia, come avviene spesso in questi casi, molti sono gli italiani che, pur avendo già presentato domanda, non hanno capito del tutto come funzionerà il bonus bebè 2018, e a chi spetterà. Inoltre, un altro interrogativo riguarda il meccanismo di attivazione.
Come riportato sul testo della legge di bilancio 2018, articolo 248: “L’assegno di cui all’articolo 1, comma 125, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, è riconosciuto anche per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 e, con riferimento a tali soggetti, è corrisposto esclusivamente fino al compimento del primo anno di età ovvero del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito all’adozione”. Il bonus quindi non verrà più dato fino al terzo anno di vita del bambino o al terzo anno di ingresso nel nucleo famigliare del piccolo, ma solo fino al compimento del primo anno di vita (o primo anno di ingresso, qualora si tratti di un minore adottato).
La misura è prevista per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2018 fino al 31 dicembre 2018 e viene erogato mensilmente un assegno di importo annuo totale di 960 euro.
C’è da dire che il bonus bebè, anche noto con il nome di “assegno di natalità”, può essere richiesto dai neo genitori di bambini nati o adottati tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018, fino al primo anno di vita del bambino oppure fino al primo anno dall’ingresso del figlio adottivo nel nucleo familiare in seguito all’adozione. Possono, inoltre, formulare domanda tutte quelle famiglie con reddito Isee che non supera la soglia dei 25mila euro.
Per accedere al sostegno economico, i nuclei familiari al momento della domanda dovranno presentare questi requisiti di reddito Isee, oltre ad avere cittadinanza italiana oppure nell’Unione europea oppure cittadino extracomunitario con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, con status di rifugiato politico o protezione sussidiaria; convivenza con il figlio.
Come si attiva il bonus bebè? Innanzitutto, la richiesta dell’assegno di natalità va presentata dai genitori entro 90 giorni dalla nascita o dall’entrata del bambino in famiglia qualora affidato o adottato. I neo genitori per poter usufruire dell’agevolazione di 80 euro o 160 euro al mese, a seconda del proprio reddito, per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 devono presentare apposita domanda all’INPS. Una volta raccolti i documenti necessari per il rilascio dell’ISEE 2018, i genitori possono presentare la richiesta per via telematica direttamente all’istituto, se possiedno il PIN dispositivo, oppure, devono recarsi fisicamente al Caf e Patronati, dove l’impiegato si occuperà di compilare il modello di domanda e trasmetterlo online all’Istituto.
I genitori naturali, adottivi o affidatari, ai fini di riconoscimento dell’assegno a sostegno della natalità, devono presentare per via telematica il modulo attraverso le seguenti modalità:
– Online: accedendo al sito INPS con PIN dispositivo;
– Per telefono chiamando il numero verde Inps 803.164 per chi telefona da rete fissa o allo 06 164.164 per chi chiama da cellulare ma in questo caso la chiamata è a pagamento secondo il proprio tariffario;
– Patronati e CAF.