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Tumore della laringe: diagnosi e cura
L’intervista alla dottoressa Lisa Licitra della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Il tumore della laringe interessa mediamente 6 nuovi casi su 100.000 persone all’anno.
Il 95% dei tumori della laringe e dell’ipofaringe originano il più delle volte per danni provocati dal fumo e dal consumo eccessivo di alcol. Anche in questo caso, l’uso combinato di tabacco e alcol moltiplica il rischio di sviluppare un tumore.
Il restante 5% dei tumori origina dagli altri tessuti presenti nei vari organi del distretto, per esempio ghiandole (adenomi), tessuto muscolare o connettivale, sarcomi, o da tessuto linfatico (linfomi).
Complessivamente, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è del 60% circa, oscilla tra il 90-95% nei pazienti con tumori limitati, ed è del 19% nei pazienti con tumori metastatici (fonte AIRC).
Sono fondamentali la diagnosi precoce e l’applicazione delle più aggiornate modalità terapeutiche e riabilitative.
Qual è la diagnosi e quali sono le tecniche chirurgiche impiegate nella cura di questa patologia?
Health Online l’ha chiesto alla dottoressa Lisa Licitra della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Può spiegare brevemente ai nostri lettori quali sono le funzioni della laringe?
“La laringe è un organo situato nel collo, tra la faringe e la trachea, fa parte dell’apparato respiratorio ed è deputato alla fonazione (emissione di suoni) e al passaggio dell’aria inspirata ed espirata. È dotata di un dispositivo di chiusura che non permette al cibo di passare nelle vie aeree durante la deglutizione. Questo dispositivo è l’epiglottide che, durante la deglutizione, si abbassa a ricoprire l’apertura della laringe chiudendola temporaneamente e impedendo il passaggio di cibo e saliva. La laringe è suddivisa in tre porzioni (sovraglottica, glottica e sottoglottica). Nella porzione centrale, detta glottica, hanno sede le corde vocali”.
Quali sono i campanelli d’allarme ai quali bisogna fare attenzione?
“Tra i sintomi più frequenti vi è una modificazione, un abbassamento del tono della voce. Tale sintomo può prima essere saltuario per poi anche prolungarsi nel tempo e aggravarsi fino a perdere completamente la voce. Se il tumore colpisce altre zone senza coinvolgere le corde vocali, i sintomi possono essere diversi e si può avere una sensazione di difficoltà nel deglutire bevande, cibi solidi o la stessa saliva. Nei casi di tumori estesi oltre a difficoltà alla deglutizione si può avere dolore che tipicamente coinvolge anche l’orecchio (otalgia). A volte il primo sintomo può anche essere la comparsa di una tumefazione a livello del collo, che rappresenta un linfonodo ingrandito”.
Come si diagnostica il tumore della laringe e quali sono le indicazioni terapeutiche generali?
“Tra le principali metodiche utilizzate per diagnosticare il tumore alla laringe vi è la laringoscopia, una tecnica che permette appunto di vedere la laringe con diverse modalità. Esiste una metodica di base che è la laringoscopia indiretta, ossia durante la visita clinica si apprezza la laringe con uno specchietto e permette anche di valutare la mobilità delle corde vocali.
In maniera diretta, invece, si può utilizzare un fibroscopio che attraverso il naso permette di visualizzare la laringe ed, eventualmente, di fare dei prelievi di tessuto.
Imprescindibile è anche la valutazione clinica del collo per valutare che non ci siano dei linfonodi ingranditi. In caso di dubbio si può procedere con una ecografia del collo.
Altri esami strumentali come la TC e, soprattutto, la RM risultano utili a completamento diagnostico. Deve essere eseguita anche una radiografia del torace, perché può capitare che i tumori della laringe diano localizzazioni secondarie (metastasi) a livello del polmone.
Per quanto riguarda la terapia, in generale si può dire che si cerca di proporre un trattamento che miri alla preservazione d’organo e alla conservazione della sua funzione.
Per gli stadi iniziali con tumori piccoli (cosiddetti T1 e T2) e confinati le scelte sono radioterapia oppure chirurgia conservativa (ad esempio una laringectomia parziale).
Se invece il tumore è più avanzato, ma ancora suscettibile di chirurgia conservativa, si può ancora intervenire preservando la funzionalità della laringe o in modo non chirurgico con radio-chemioterapia oppure con chirurgia conservativa, seguita a completamento da radioterapia e/o chemioterapia.
Se il tumore è esteso da un punto di vista chirurgico si dovrebbe proporre una laringectomia totale o in alternativa un trattamento chemioterapico e radioterapico concomitante”.
Quanto è importante la prevenzione? Presso l’Istituto Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (I.R.C.C.S), da qualche anno avete messo in atto una campagna di sensibilizzazione sui tumori testa e collo. Ci può spiegare di cosa si tratta?
“Ogni anno in Istituto si svolge la Settimana di Prevenzione e Sensibilizzazione dei tumori Testa/collo, quest’anno si è svolta a Settembre. Questa campagna fa parte di un progetto europeo volto a sensibilizzare i pazienti sulle varie tipologie di malattia, sul riconoscimento dei sintomi precoci, in modo da incoraggiare a riferirsi ad un medico il prima possibile.
Il nostro centro è anche coinvolto nella gestione dei pazienti con tumore testa e collo, assistendo i pazienti con un percorso riabilitativo avvalendosi anche della collaborazione di AILAR”.
Quali sono i suoi consigli per una prevenzione efficace?
“Per una prevenzione efficace valgono i consigli che sono validi per molte patologie oncologiche, non fumare è sicuramente di primaria importanza così come un’alimentazione corretta evitando gli abusi”.