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Si ustiona con latte bollente. La banca della cute di Cesena salva la vita a una bambina di due anni
Un incidente, una disattenzione, un momento sfortunato. Si potrebbe definire diversamente quello che è accaduto lo scorso maggio alla piccola Klea, una bambina albanese di non ancora due anni che si è rovesciata addosso un tegame di latte bollente ustionandosi irrimediabilmente. Le urla, la corsa dei genitori al primo ospedale del quartiere e la partenza urgente per l’Italia. Tutto si è consumato in un breve lasso di tempo: nell’arco di poche ore la piccola è stata trasferita d’urgenza dall’Albania all’ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena laddove è stata presa in cura. La bimba è stata sottoposta ad una serie di delicati interventi chirurgici e trattamenti medici intensivi eseguiti con successo dalle equipè del Centro Grandi Ustionati e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica. “Al suo arrivo – spiega il dottor Davide Melandri direttore del Centro Grandi Ustionati dell’ospedale, – la piccola presentava una situazione clinica di estrema gravità. Sono stati effettuati diversi interventi chirurgici di ricostruzione della cute ustionata, su più parti del corpo”.
Dottore, in quali condizioni versava la piccola paziente al suo arrivo?
La bambina è stata trasferita con un codice di massima gravità. Le ustioni erano davvero profonde e un piccolo ritardo avrebbe compromesso la sua vita.
Cosa avete fatto?
La paziente è stata sottoposta a due interventi molto delicati e davvero importanti. Il buon esito di entrambi, inoltre, è stato possibile grazie al lavoro di squadra, in particolare con i colleghi neonatologi intensivisti. L’ustione della bambina aveva una profondità che la catalogava tra le ferite gravissime. Su questo tipo di ustioni tendiamo a utilizzare la cute dei donatori conservata all’interno della Banca regionale della Cute qui a Cesena. Dapprima abbiamo rimosso la parte ustionata dei tessuti necrotici, più tardi si è proceduto all’applicazione di innesti autologhi provenienti da altre parti del corpo della piccola e di pelle di donatori. È andato tutto bene.
Come sta la bambina adesso e come procederete?
La bambina ha avuto l’incidente in maggio ed è rimasta ricoverata in terapia intensiva neonatale e dopo in pediatria per circa un mese. E’ stata dimessa intorno al 26 luglio scorso. Adesso sta bene ed è in piena riabilitazione infatti dovrà effettuare ancora alcuni trattamenti fisioterapici e una serie di controlli.
Tutto si è svolto grazie alla formula dell’intervento umanitario. Di cosa si tratta?
L’intervento umanitario è stato attivato dall’Ausl della Romagna, con il supporto della Croce Rossa Italiana Comitato di Cesena , e autorizzato dall’assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna in base al Programma assistenziale a fini umanitari. Non appena abbiamo ricevuto la richiesta dall’Albania abbiamo allertato la direzione dell’Ausl che ha sua volta ha contattato la Regione. Durante l’anno capiterà due o tre volte. Spesso si tratta di bambini che arrivano dall’Albania, dai paesi dell’Europa dell’Est ma anche del bacino del Mediterraneo.
Solo bambini?
No. Spesso sono anche adulti. A volte è capitato che al Centro grandi ustioni siano arrivati turisti che avevano avuto un incidente mentre erano in vacanza in Italia. Sa, sul territorio nazionale sono solo cinque le banche della cute, quindi ciascuna di queste risulta davvero fondamentale in questi casi.
Chi sono i donatori?
Si tratta sempre di donazioni post mortem tanto di organi quanto di tessuti. La donazione è un salvavita. Lo abbiamo visto nel caso della piccola Klea la quale senza un intervento immediato sarebbe scomparsa a pochi mesi dalla sua nascita.