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Nuovi progetti architettonici per la scienza e la sanità
L’architettura e l’edilizia realizzano sempre di più dei progetti in ambito scientifico e sanitario.
Tra questi, spicca la Città della Scienza, caratterizzata da un museo completamente dedicato a spazi per la ricerca. Fa parte del Progetto Flaminio, avviato nel 2015 con la principale finalità di riqualificare l’omonimo quartiere di Roma, a partire dall’area che ospitava l’ex caserma Giudo Reni per avviare la costruzione di un nuovo pezzo di città accogliente, aperto e inserito organicamente nella Roma di oggi.
Rappresenta una grande opportunità per la capitale dove riprende vita un importante percorso di riconversioni e nuove progettazioni avviato verso la fine degli anni Novanta. L’ idea di una Città o di un Museo della Scienza prende corpo nel 1998: avrebbe dovuto nascere di fronte ai vecchi mercati generali, vicino all’ ex mattatoio. Furono avviati uno studio di fattibilità e un concorso internazionale d’ architettura, ma tutto si arenò e il progetto rimase sulla carta.
Il processo di trasformazione dell’area parte ufficialmente il 28 dicembre 2013 quando Cassa Depositi e Prestiti e CDP Investimenti SGR comprano dall’Agenzia del Demanio una serie di immobili di proprietà̀ dello Stato. Successivamente l’istituzione finanziaria italiana firma un Protocollo di Intesa con il Comune di Roma finalizzato alla collaborazione per la definizione progettuale ed urbanistica unitaria del sito.
L’idea principale dello Studio 015 Paola Viganò, vincitore del Concorso Progetto Flaminio, è quella di realizzare un nuovo impianto urbano, rappresentato attraverso una struttura innovativa, con il ruolo di cerniera funzionale tra la vocazione culturale, ricettiva, ricreativa, turistica e residenziale del luogo.
Il piano per la realizzazione della Città della Salute all’interno del quartiere Flaminio individua una soluzione urbana in cui ciò che assume valore sono le relazioni, gli spazi aperti, il paesaggio e quindi la qualità dell’abitare. Un progetto che propone una totale permeabilità e fruizione pubblica dell’area, supera il suo carattere di recinto militare e consente una maggiore penetrazione del tessuto urbano da parte di abitanti e cittadini.
Un importante esempio di questo tipo già avviato da tempo e in prossimità del quartiere Flaminio, è il museo dei bambini di Roma riconosciuto ufficialmente come Explora. È il primo Children’s Museum privato non profit italiano, una struttura completamente dedicata ai bambini, alle scuole e alle famiglie dal 2001.
È membro ufficiale di Ecsite, il network europeo dei musei scientifici e science centres, di Hands On! International, un network internazionale che riunisce realtà museali internazionali rivolte all’infanzia. Explora offre ogni anno tantissime opportunità di gioco, sperimentazione diretta e apprendimento sul campo che pone al centro i bambini e le loro potenzialità, favorendo lo sviluppo delle loro capacità cognitive ed emozionali attraverso la proposta di occasioni di arricchimento e socializzazione. È costituito anche da una cucina dedicata ai laboratori di educazione alimentare dove spesso vengono organizzati dei workshops inerenti a questa tematica.
A Milano invece, entro il 2030 l’ex area Expo Milano 2015 verrà trasformata in un parco della scienza e dell’innovazione denominato “Mind”, dove prevarranno il verde urbano, la mobilità del futuro e strutture altamente sostenibili. In particolare, il parco si estenderà su un’area di oltre un milione di metri quadrati, dove nasceranno uffici, centri di ricerca, facoltà universitarie, residenze, spazi culturali e aree per l’agricoltura urbana, tutti pensati per dare forma a un luogo nel quale sarà possibile sperimentare nuove dinamiche lavorative, nuove filosofie dell’abitare e di vivere insieme. Il tratto distintivo di Mind sarà la presenza di quattro parchi tematici, tra cui quello dello sport, del cibo e della salute. Sara una zona del tutto verde che avrà lo scopo di recuperare la dimensione del rapporto tra uomo e natura, riprendendo i temi propri di Expo 2015 in termini di fruizione, ma anche di utilizzo e ricerca. Il sito ospiterà tre importanti funzioni pubbliche: il centro di ricerca Human Technopole, il più grande centro di ricerca medica e biomedica del Paese, con l’insediamento di sette strutture che ospiteranno più di 1.500 operatori e alcune strutture di ricerca, il nuovo ospedale Galeazzi e il campus dei dipartimenti scientifici dell’Università statale di Milano, che accoglierà, invece, diverse attività scientifiche e didattiche rese possibile da circa 20 mila persone.