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La ginecomastia: una patologia difficile da diagnosticare
La ginecomastia è una patologia diventata maggiormente frequente negli ultimi anni e soprattutto nei paesi più sviluppati.
Il termine indica l’anomalo sviluppo delle dimensioni delle mammelle negli individui di sesso maschile. Il conseguente rigonfiamento del torace dona al petto un aspetto tipicamente femminile.
Questa similitudine provoca, nella maggior parte dei casi, ripercussioni psicologiche importanti, per tale motivo è essenziale non sottovalutare la malattia, cosa che invece accade spesso. Generalmente, la difficile convivenza con la ginecomastia si evidenzia in disturbi della sfera sociale e sessuale. Il problema è talmente sentito che il numero di uomini che si è sottoposto ad intervento chirurgico negli ultimi anni è notevolmente aumentato.
La ginecomastia può essere di diversi tipi, in particolare monolaterale o bilaterale. Si manifesta inizialmente con un accrescimento della sensibilità e attraverso la comparsa di protuberanze dolorose sotto la zona del capezzolo. In un secondo momento si assiste ad un ulteriore rigonfiamento associato al collocamento di tessuto adiposo e all’aumento di quello ghiandolare.
Tuttavia, esiste una classificazione ancora più specifica che classifica la ginecomastia in:
- Puberale, un processo fisiologico che avviene in età puberale, ovvero tra i 12 e i 17 anni, quando l’elevata produzione ormonale causa un eccessivo sviluppo delle ghiandole mammarie. Tale fenomeno regredisce generalmente nel giro di un paio d’anni.
- Congenita, data dall’alterato equilibrio ormonale che può avere connotazione familiare. Quindi questo tipo di ginecomastia è ereditaria.
- Indotta, sviluppata per l’assunzione di particolari farmaci in grado di nuocere la naturale funzione ormonale. Tra questi, vi sono gli steroidi anabolizzanti, le medicine impiegate nel trattamento dell’HIV, i medicinali anti-androgeni o antidepressivi.
- Vera, causata dall’aumento della componente ghiandolare.
- Falsa, riconosciuta anche come pseudo-ginecomastia, si verifica con l’aumento del tessuto adiposo nella zona mammaria.
- Mista, provocata dall’interazione dei due fattori sopra indicati.
Alla luce di quanto finora detto, appare quindi evidente come la prima causa della comparsa di questa condizione sia da ricercarsi nell’alterazione dell’equilibrio ormonale. Viene a crearsi uno squilibrio nel metabolismo di testosterone ed estrogeni a favore di questi ultimi. L’aumento degli estrogeni e/o della sensibilità del corpo nei loro confronti può verificarsi, in particolare, per un eccesso di testosterone o estrogeno.
La diagnosi per la ginecomastia consiste in una semplice palpazione, seguita, in casi gravi e se il medico lo richiede, con un’ecografia del petto grazie alla quale il dottore riesce a svelare ogni dubbio sulla falsa origine del rigonfiamento mammario. Si parla, infatti, di ginecomastia falsa laddove questa patologia viene scambiata con un eccessivo accumulo di grasso nell’individuo.
Per prevenire la ginecomastia si consiglia di non eccedere con il consumo di carne ed accertarsi sempre della sua provenienza, soprattutto nei paesi dove i controlli qualitativi possono essere inferiori o non sono imposti dalla legge a differenza dell’Italia dove, fortunatamente, viene considerata come un modello da seguire sulle verifiche e le tracciabilità delle carni. Bisogna eliminare anche il grasso visibile in quanto le sostanze tossiche si accumulano principalmente nel tessuto adiposo dell’animale.
I medici inoltre suggeriscono di mantenere costantemente alto l’apporto di fibra consumando molta frutta e verdura, perché i residui vegetali non commestibili sono in grado di ridurre l’eccesso di estrogeni nel corpo, seguire un regolare programma di attività fisica riuscendo, in tal modo, a tenere sotto osservazione il peso corporeo.
È opportuno evidenziare che, al giorno d’oggi, sono stati rilevati più di cento componenti chimici che possiedono numerose caratteristiche nocive. I principali sono i fitofarmaci, denominati anche prodotti fitosanitari o agrofarmaci sono tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante quali malattie infettive, fisiopatie, parassiti e fitofagi animali, piante infestanti. I bambini in età prepuberale sono particolarmente sensibili agli effetti che tali sostanze hanno sulla crescita e sullo sviluppo sessuale, poiché prima dello scatto puberale si producono livelli estremamente bassi di ormoni endogeni.