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L’eufrasia: una pianta completamente benefica per il nostro organismo
L’eufrasia, è riconosciuta anche come Euphrasia officinalis, il cui nome botanico deriva dal greco eu “bene” e phren “animo” una pianta appartenente alla famiglia delle Scrofulariaceae. Ha origine dall’Europa, dall’Asia settentrionale e dal Nord America, e cresce preferibilmente in climi freddi e temperati delle regioni extratropicali.
Nota soprattutto grazie alle sue proprietà antinfiammatoria e decongestionante, risulta molto utile alla cura degli occhi, della tosse e del raffreddore. Inoltre, per il suo gusto fortemente amaro, viene impiegata spesso anche con lo scopo di stimolare l’appetito e facilitare i processi digestivi.
Le parti aeree dell’eufrasia contengono lignani, glicosidi, acidi-fenoli e un olio essenziale, che conferiscono alla pianta azione antinfiammatoria e antibatterica, sostenute in particolare dalla presenza degli iridoidi, dei flavonoidi e dei tannini contenenti acido eufrasiotannico.
L’eufrasia viene usata soprattutto in fitoterapia e omeopatia come decongestionante della zona oculare, importante per lenire le palpebre, alleviare i sintomi della congiuntivite, sia di origine infettiva che provocata da allergia, e calmare le irritazioni degli occhi, dovute a troppa esposizione solare, al vento e altri agenti atmosferici irritanti.
Per questa ragione può essere vantaggiosamente utilizzata insieme o, in casi meno gravi, al collutorio o lozioni volti a sfiammare le mucose congestionate o ulcerate come afte e mal di gola. In particolare, studi recenti hanno confermato l’efficacia antinfiammatoria nel trattamento del catarro e in caso di tosse, raffreddore, rinite allergica e sinusite.
Tuttavia, l’eufrasia risulta essenziale soprattutto per la cura oculare quando vi è la presenza dell’orzaiolo, un’infezione che colpisce la palpebra o tutta la congiuntiva, una membrana mucosa che ricopre il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre con la specifica funzione di proteggere il bulbo oculare e la cornea. Si tratta di un disagio estetico temporaneo che provoca dolore ma scompare, in genere, nel giro di 2-4 giorni.
I componenti dell’eufrasia che raramente generano allergie o intolleranze, vengono considerati dei veri e propri integratori per gli occhi. I colliri ed impacchi di questo fiore infatti sono estremamente utili per trattare l’insorgenza di irritazioni e arrossamenti. In particolare, le sostanze chimiche presenti sono i flavonoidi con lo 0,38% di apigenina, luteolina, kampferolo, ramnetina e quercetina; i polifenoli allo 1,47%; gli acidi fenolici, soprattutto l’acido caffeico e l’acido clorogenico. Infine, è costituito dall’1.97% di derivati idrocinnamici, tannini iridoidi allo 0,05%.
Quindi, la grande azione antiflogistica esercitata dall’eufrasia è riconducibile alla presenza di aucubina, una molecole dotata di numerose azioni benefiche, tra cui l’attività epatoprotettiva nei confronti dei danni causati da avvelenamenti da tetracloruro di carbonio e da alfa-amanitina, ma non solo. Infatti, da alcuni studi condotti in vitro è anche emerso che l’aucubina è in grado di inibire il virus dell’epatite B. Ad ogni modo, prima di poter approvare simili applicazioni mediche dell’eufrasia, è necessario condurre ulteriori e più approfonditi studi.
L’eufrasia viene impiegata anche frequentemente nella medicina omeopatica, dove trova le stesse applicazioni soprattutto a livello oculare. È importante sottolineare che viene chiamata anche “l’erba degli occhi” e può essere assunta da tutti coloro che hanno gli occhi particolarmente sensibili ai fenomeni atmosferici.
Sebbene risulti essere una pianta ben tollerata, bisogna prestare particolare attenzione per quanto riguarda i casi di ipersensibilità che viene accertata verso uno o più componenti della droga.
L’eufrasia viene impiegata anche dal settore della cosmesi, in particolare nella preparazione di trattamenti dedicati alla zona perioculare. Grazie alle sue proprietà addolcenti, diventa un ingrediente base per molti prodotti come sieri, acque rinfrescanti, creme idratanti e tonici. Infusa nell’acqua del bagno, questa pianta aiuta la pelle sensibile a ritrovare il giusto equilibrio diminuendo irritazioni ed arrossamenti sorti per fattori esterni.
Della pianta si utilizzano principalmente le foglie, lo stelo e i fiori. Le preparazioni a livello erboristico prevedono impacchi ed infusi. L’eufrasia si trova in erboristeria sotto forma di erba secca e tintura madre. Nel primo caso in particolare, l’utilizzo prevede un cucchiaio di eufrasia essiccata per ogni tazza di acqua bollita. Con lo stesso infuso è possibile preparare collutori per gargarismi utili ad alleviare le infiammazioni di gola e bocca e lozioni per curare irritazioni dell’epidermide. In farmacia ed erboristeria sono facilmente reperibili anche dei pratici colliri monodose a base di eufrasia.