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ROBOT E CHIRURGIA: AL VIA LA PRIMA ASPORTAZIONE DI PROSTATA AD UN PAZIENTE PORTATORE DI DOPPIO TRAPIANTO RENALE
La chirurgia robotica rappresenta l’opzione più all’avanguardia in caso di necessità di intervento di prostatectomia per tumore alla prostata.
Sebbene fino ad oggi sono stati realizzati pochi interventi di prostatectomia radicale robotica, mai nessun caso è stato riportato in presenza di un trapianto renale doppio perché questa tecnica innovativa nel trapiantato di rene è resa difficoltosa sia dall’alterazione della normale anatomia sia dalla mancanza di spazio dovuta all’ingombro determinato dai reni che vengono trapiantati non lontano dalla prostata.
Il primo intervento di asportazione di prostata con il robot chirurgico ad un paziente portatore di doppio trapianto renale è stato eseguito presso l’Urologia dell’ospedale Molinette di Torino. Nonostante le complessità dell’intervento, in quanto il paziente, di 74 anni, oltre ad essere portatore di trapianto renale doppio da ben 18 anni presentava anche un rischio molto elevato di sanguinamento, assumendo anticoagulanti per problematiche cardiologiche, è perfettamente riuscito raggiungendo i risultati sperati. È stata scelta la tecnica robotica proprio per i suoi indubbi vantaggi nel ridurre il rischio di sanguinamento.
Quali sono le differenze con la metodica tradizionale?
Nel trapianto renale doppio – si legge nella nota – il paziente viene trapiantato di due reni, invece di uno come nella metodica tradizionale, in modo da avere una maggiore garanzia di efficienza funzionale, allorquando il donatore deceduto presenti determinate caratteristiche di età e parametri renali. Di per sé avere un trapianto renale può rendere più complicato affrontare nel prosieguo della vita certe problematiche chirurgiche, come la necessità di asportazione della prostata, proprio per la posizione dove è stato inserito il rene trapiantato ed è per questo che è consigliabile rivolgersi a Centri urologici con esperienza di trapianto renale per queste procedure. Grazie alla tecnologia robotica il professor Gontero – Direttore dell’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute – è riuscito a portare le fini, snodabili e ultraprecise “mani” del robot chirurgo Da Vinci nello spazio reso ancora più angusto dalla presenza dei reni trapiantati e coronare la riuscita dell’intervento.
Questo eccellente risultato va ad aggiungere un nuovo tassello al mosaico delle eccellenze sanitarie presenti nel territorio nazionale.