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Italia non più reginetta di salute, lo scettro passa alla Spagna
Su 160 Paesi del mondo presi in esame, l’Italia non è più sul podio della sanità essendo stata scalzata dalla vicina Spagna.
Segue, con una medaglia di bronzo l’Islanda.
È questa la classifica tracciata dall’agenzia Bloomberg che ha preso in esame il sistema sanitario delle principali economie mondiali tenendo in conto diversi fattori che contribuiscono complessivamente alla salute dell’uomo. Bloomberg per realizzare la sua classifica ha passato in rassegna alcuni fattori che contribuiscono alla salute sotto ogni aspetto come la qualità del cibo, le abitudini alimentari, l’aspettativa di vita e le condizioni del sistema sanitario nazionale. Il colosso statunitense ha anche considerato quei fattori la cui assenza migliora il benessere della comunità come i rischi legati al fumo e obesità o inquinamento dell’aria e dell’acqua.
Per la prima volta dopo non pochi anni dunque l’Italia è stata spodestata.
Lo scettro del Belpaese è stato ereditato dalla Spagna, che rispetto alla classifica pubblicata nel 2017 ha guadagnato ben 6 posizioni. Il cibo, il sistema sanitario e in generale la qualità della vista sperimentata dagli spagnoli è migliorata decisamente negli ultimi anni, anche se Bloomberg non si sofferma sulle cause di questo trend positivo. Le abitudini alimentari, in sostanza la dieta mediterranea, contribuiscono decisamente ai buoni risultati di Spagna e Italia.
E ancora: il Canada sorpassa gli Stati Uniti (sedicesimo in graduatoria). Gli States invece scivolano al 35esimo. Il Messico al 53esimo.
Diminuisce l’aspettativa di vita, colpa anche di un aumento nel consumo di droga e perfino dei suicidi.
La Cina, dal canto suo, si ferma al 52esimo posto. Ma qui l’aspettativa di vita è destinata a superare quella degli Stati Uniti nel 2040.
Decisamente negativa invece la situazione nei Paesi Sub-Sahariani, come del resto quella ad Haiti, Afghanistan e Yemen.
Come anticipato, dopo Spagna e Italia, al terzo posto si piazza l’Islanda, seguita in quarta posizione dal Giappone. Tokio rispetto a due anni fa ha guadagnato ben tre punti. La Francia invece si colloca in 12esima posizione.
Una graduatoria questa che arriva nel momento in cui sul territorio italiano progrediscono le malattie croniche soprattutto per quanto riguarda le donne. È questo un dato rilevato dall’osservatorio della salute che a sua volta ha stilato una classifica delle malattie croniche più diffuse in Italia. Il primo posto è attribuito all’ipertensione, a seguire artrite/artrosi, terza posizione l’osteoporosi e il diabete, malattie cardiovascolari. In Calabria il primato di malati cronici, a Bolzano i numeri più bassi. La prevalenza più elevata di almeno una malattica cronica si registra in Liguria con il 45,1% della popolazione. In Calabria si registra la quota più elevata di malati di diabete, ipertensione e disturbi nervosi, rispettivamente 8,2%, 20,9% e 7,0% della popolazione.
Il Molise si caratterizza per la prevalenza maggiore di malati di cuore, il 5,6% della popolazione, la Liguria per quella più elevata di malati di artrosi/artriti, il 22,6%, la Sardegna per la quota maggiore di malati di osteoporosi, il 10,4%, infine la Basilicata spicca per la prevalenza più alta di malati di ulcera gastrica o duodenale e bronchite cronica, 4,5% e 7,7% rispettivamente. La PA di Bolzano presenta la prevalenza più bassa di cronicità per tutte le patologie considerate.
I Comuni sotto i 2 mila abitanti sono quelli con la quota più elevata di cronicità, quasi il 45%, mentre nelle periferie delle città Metropolitane si riscontra la quota più elevata di persone che soffrono di malattie allergiche, il 12,2% della popolazione residente.