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Obesità, in Italia bambini e adolescenti del Sud in sovrappeso
In Italia sovrappeso e obesità interessano 1 adulto su 2 e 1 su 4 tra bambini e adolescenti. I più colpiti i bambini e gli adolescenti del Sud, circa il 31,9 per cento, e più di un terzo non pratica attività sportiva conducendo un tipo di vita sedentario. Sono questi alcuni dei principali dati contenuti all’interno del rapporto di Istat realizzato per l’Italian Obesity Barometer Report e presentato martedì 9 aprile a Roma in occasione della prima edizione dell’Italian Obesity summit – Changing ObesityT meeting, organizzato dall’Italian Barometer Diabetes Observatory.
Ben il 46 per cento degli adulti italiani, circa 23 milioni di persone, e il 24,2 per cento tra bambini e adolescenti, 1 milione e 700mila persone, conta chili in eccesso. Tracciando una differenza tra uomini e donne si rileva inoltre che le donne mostrano un tasso di obesità inferiore (9,4 per cento) rispetto agli uomini (11,8 per cento). Ancora più evidente poi è lo stacco tra bambini e adolescenti, di cui il 20,8 per cento delle femmine è in eccesso di peso rispetto al 27,3 per cento dei maschi.
Andando oltre le differenze di genere e approfondendo le distanze territoriali, emerge che al Sud e nelle Isole, in particolare tra i più giovani si calcoli eccesso di peso. Inoltre, gli incrementi più elevati nelle prevalenze dell’obesità si sono osservati proprio nei centri delle aree metropolitane (da 6,8 per cento a 8,8 per cento) e nelle loro periferie (da 8,2 per cento a 10,9 per cento).
Tra gli adulti, si legge ancora nel report presentato, le diseguaglianze territoriali sono meno definitive: il tasso di adulti obesi varia dall’11,8 per cento al Sud e nelle Isole, al 10,6 e 10,2 per cento nel Nord-Est e Nord-ovest rispettivamente, fino all’8,8 per cento del Centro. Anche per la sedentarietà emerge un forte gap territoriale Nord – Sud. Fatta eccezione per la Sardegna, nella maggior parte delle regioni meridionali e insulari più di un terzo dei giovani non pratica né sport né attività fisica e le percentuali più elevate si rilevano in Sicilia (42 per cento), Campania (41,3 per cento) e Calabria (40,1 per cento).
“Possiamo considerare – ha detto Renato Lauro, presidente dell’Italian Obesity Barometer Foundation – l’obesità un’emergenza sanitaria, con serie conseguenze per gli individui e la società in termini di riduzione sia dell’aspettativa sia della qualità della vita, e notevoli ricadute economiche. È diventata ormai necessaria un’attenzione specifica da parte dei decisori politici, affinché considerino in tutta la sua gravità questo fenomeno”, “Siamo convinti che la raccolta e la condivisione di informazioni, alla base del confronto e dei processi decisionali, possano contribuire a ridurre il peso clinico, sociale ed economico che questa malattia rappresenta e potrà rappresentare. Per questo motivo IBDO Foundation ha pubblicato l’Italian Obesity Barometer Report, realizzato in collaborazione con Istat, che offre una fotografia non parziale della situazione dell’obesità in Italia”.