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Il ruolo del Percorso Nascita: una grande opportunità per facilitare le gravidanze
Intervista al Dott. Giuseppe Caringella, specialista in Ginecologia e Ostetricia, Ospedale Santa Maria di Bari
Il Ministero della Salute definisce il Percorso Nascita come una serie di attività che vanno dalla cosiddetta consulenza preconcezionale alla diagnosi prenatale, passando per i test di screening e tutte le ecografie che devono essere fatte nel corso della gestazione. Ogni passo di questo percorso viene seguito attentamente dai nostri esperti della salute.
È al momento della nascita o entro il primo anno di vita che può essere diagnosticato un difetto congenito. Una possibile anomalia, che interessa il 5% dei neonati, può consistere in una alterazione anatomica o strutturale o in un difetto metabolico o funzionale. Le cause, sconosciute nel 65-75% dei casi (malattie multifattoriali, poligeniche, errori spontanei di sviluppo ecc.), sono di origine genetica nel 15-25% dei casi e dipendenti da fattori ambientali nel 10% delle volte (fonte: ASL ROMA 1).
Risulta essere attivo, ad esempio, presso l’Ospedale Santo Spirito di Roma, un ambulatorio dove è possibile avvalersi dell’assistenza di ostetrici e neonatologi, con la collaborazione anche di genetisti e altri specialisti.
In Puglia anche sono presenti servizi di questo tipo spiegati nel dettaglio a Health Online dal Dott. Caringella, specialista in Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Santa Maria di Bari.
Quale è lo scopo principale del Percorso Nascita applicato in una struttura sanitaria?
L’obiettivo di un percorso nascita è quello di creare un rapporto di fiducia tra la paziente e la struttura ospedaliera che ha scelto per fare nascere i propri figli. Il percorso serve ai futuri genitori per indicare loro tutte le tappe, i passaggi e le scadenze legati alla esperienza della nascita in modo sicuro e naturale.
Può essere considerata come una praticata altamente diffusa in tutti gli ospedali italiani?
Purtroppo non può essere considerata una pratica diffusa: attualmente meno del 40 per cento degli ospedali italiani ha istituito un percorso dedicato alla nascita. Eppure si tratta di un valore aggiunto per una struttura ospedaliera. Il nostro obiettivo è rassicurare le donne, far capire che la gravidanza non è una malattia e il parto non è un trauma. La donna viene informata su tutto senza allarmismi, arriva al parto in maniera naturale e riesce a gestire il travaglio con facilità e armonia.
Come opera all’interno dell’Ospedale Santa Maria di Bari?
In Ospedale Santa Maria abbiamo formulato un percorso che inizia intorno alla 20esima settimana e consiste in incontri teorici su tanti aspetti come la fisiologia del parto, l’allattamento, le tecniche di rilassamento, la parto analgesia, la genitorialità, etc.. Alla teoria abbiamo poi affiancato la pratica con corsi di pilates e di ginnastica posturale dedicati alle partorienti. Oltre ad essere momenti ludici per le future mamme, sono esercizi fisici che forniscono notevoli vantaggi al corpo e alla mente.
Il percorso cosa è in grado di offrire?
All’interno della struttura un team multidisciplinare di professionisti accompagna le donne lungo tutto il percorso di avvicinamento, conoscenza e scoperta della maternità: dal primo battito che coincide con l’inizio della gravidanza, alla preparazione al parto fino alla nascita e al primo anno di vita del bambino. Non solo assistenza sanitaria ma anche accoglienza e ascolto fanno parte di un progetto unico creato da Ospedale Santa Maria e che permette alle mamme di essere seguite sempre nel periodo pre e post gravidanza.
Quali sono gli operatori sanitari coinvolti e che ruolo svolgono?
Gli operatori sanitari coinvolti sono naturalmente i ginecologi che seguono la donna lungo tutto il percorso della maternità, affiancati dalle ostetriche che spesso si occupano oltre che di aspetti clinici, anche di stati d’animo, emozioni e paure che possono riguardare la gestione e l’accoglienza del neonato nel nuovo nucleo famigliare. Il team del percorso nascita si completa inoltre con gli infermieri, i fisioterapisti, gli anestesisti e anche le psicologhe che possono essere coinvolte per fornire un valido aiuto alle future mamme che necessitano di un sostegno piscologico.
Esistono dei dati specifici circa il numero di donne che si affidano al Percorso Nascita?
Non esistono dati specifici, ma nel nostro Ospedale il 30-40% delle partorienti si affidano al percorso nascita. Stiamo puntando molto sulla comunicazione e sull’informazione per poter coinvolgere il maggior numero di donne e far capire loro quali e quanti vantaggi si possono trarre dalla partecipazione ad un percorso di questo tipo.
Quali aspetti problematici può dover affrontare lo specialista per aiutare la paziente?
Gli aspetti problematici che uno specialista può dover affrontare per aiutare la paziente possono essere sia di natura medica, come ad esempio disturbi particolari legati alla gravidanza e/o patologie concomitanti che possono rappresentare un ostacolo al decorso naturale della gestazione, oppure problematiche di natura psicologica che richiedono la collaborazione di uno psicologo.