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Un cortometraggio sull’Alzheimer, la malattia che colpisce nel mondo circa 50 milioni di persone
Si combatte, ma non si uccide. Potrebbe essere questo lo slogan idoneo a incorniciare la malattia dell’Alzheimer che, secondo il Rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), interessa oggi 50 milioni di casi che raddoppieranno nel 2030 e triplicheranno nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno (uno ogni 4 secondi) e il cui impatto economico sui sistemi sanitari sarà di circa 604 miliardi di dollari l’anno, con incremento progressivo. In occasione della XXVI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che si celebra il 21 settembre questi dati aiutano a comprendere a pieno la malattia tracciando una sorta di fotografia globale, ma anche nazionale. Per quanto riguarda l’Italia infatti, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600 mila con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro familiari.
“Dal Rapporto emergono dati a dir poco allarmanti, che riguardano tutto il mondo, compresa l’Italia e non solo certe zone”, questo il commento di Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia secondo cui gli atteggiamenti variano a seconda delle fasce regionali, socioeconomiche e culturali, ma è indubbio che alcune convinzioni errate sulla demenza siano ancora radicate anche nell’opinione pubblica. “Questa – prosegue – è l’unità di misura dello stigma presente nelle nostre comunità, che descrive anche la sfida che ci attende nel perseguire la sua lotta. Pensiamo per esempio al 60% degli intervistati che ritiene corretto non coinvolgere le persone con demenza: si tratta di discriminazione, in contrasto con il considerarle prima di tutto come persone, con una loro individualità e un loro vissuto costruito lungo una vita intera, al di là dell’etichetta della diagnosi. Un dato positivo è che almeno il 50% degli intervistati sia convinto che lo stile di vita possa influire sulla riduzione del rischio di sviluppare una forma di demenza: dobbiamo agire su tutti i fronti – sociale, assistenziale, medico – per aumentare questa percentuale”.
Quest’anno, in occasione della Giornata mondiale Airalzh onlus, associazione che promuove in Italia la ricerca medico scientifica sulla patologia, ha lanciato sul Web il cortometraggio “Everyday” (https://www.youtube.com/watch?v=oRfg4sOdCHI). Al centro della storia raccontata c’è Jack, un settantenne intrappolato nella sua quotidianità, che si troverà ad affrontare una difficile verità attraverso una conversazione a senso unico con la moglie Claire. Un video commovente che lascia riflettere sulla condizione di chi è ammalato di Alzheimer e che nasce dall’idea di una laureanda italiana che ha preso parte al programma di regia della University of California, Los Angeles – Extension. Il corto è stato realizzato a Los Angeles e gode della direzione del doppiaggio di Carlo Valli, attore di teatro e doppiatore italiano che, insieme alla moglie Cristina Giachero, ha accettato di sostenere il progetto permettendone la versione italiana, presentata in anteprima all’Alzheimer Fest di Treviso il 14 settembre scorso.
Nel numero 32 di Health Online sarà possibile leggere un approfondimento sulla tematica arricchito dall’intervista rilasciata dal professore Stefano Cappa, Ordinario di Neurologia della Scuola Superiore di Pavia.