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Ricerca: tre prestigiosi riconoscimenti internazionali per giovani ricercatori italiani
La competenza e la capacità dei professionisti di oggi e la formazione dei ricercatori e dei medici di domani. Questo in sintesi il concetto che esprime il valore dei pofessionisti medici italiani nel mondo. E’ recente la notizia di tre prestigiosi riconoscimenti scientifici ottenuti da tre giovani ricercatori Unimore che operano come medici nell’Oncologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena.
La dottoressa Giulia Golinelli, assegnista di ricerca presso il Laboratorio di Terapie Cellulari, diretto dal prof. Massimo Dominici è stata selezionata per partecipare a un corso internazionale di terapie cellulari a Philadelphia (USA). Si tratta di un corso estremamente prestigioso che è dedicato ai giovani che lavorano nell’ambito delle terapie cellulari e geniche. In questo ambito, ha presentato un progetto di ricerca di laboratorio per la cura del Sarcoma di Ewing, con un approccio di terapia cellulare e genica. Tale approccio prevede l’utilizzo di cellule mesenchimali progenitrici da tessuto adiposo modificate geneticamente per la produzione della molecola antitumorale TRAIL e di un recettore sintetico per il legame di un antigene specifico sulla superficie cellula tumorale. Grazie a questa strategia, la molecola TRAIL viene veicolata alla neoplasia in maniera continuativa e mirata, consentendo il superamento di alcune importanti criticità dimostrate dalle terapie convenzionali, come la ridotta biodisponibilità e gli effetti tossici sui tessuti sani.
La dottoressa Claudia Omarini, oncologa e dottoranda di ricerca in Clinical and Experimental Medicine, ha vinto il premio miglior poster nella sessione carcinoma mammario, consegnato in occasione del XXI congresso nazionale annuale dell’Associazione Italiana Oncologi Medici (AIOM), tenutosi a Roma il 25-26-27 ottobre. In collaborazione con il Dott. Federico Piacentini, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto di Unimore, ha condotto un progetto su donne con tumore della mammella sottoposte a trattamenti chemioterapici preoperatori. Il suo progetto sui tumori della mammella si intitola “Impact of body composition parameters on tumor response to neoadjuvant chemotherapy in operable breast cancer patients”. Questo studio ha dimostrato che le pazienti con tumore mammario che hanno depositi di grasso viscerale e steatosi epatica hanno una minor probabilità di risposta ai trattamenti chemioterapici preoperatori. I risultati ottenuti evidenziano come il tessuto adiposo in eccesso giochi un ruolo importante già nelle fasi iniziali della cancerogenesi del tumore mammario. La realizzazione di questo progetto ha coinvolto il servizio di radiologia, in particolare la dott.ssa Annarita Pecchi per il calcolo dei parametri di composizione corporea e il servizio di nutrizione. L’articolo in extenso dello studio è in fase di pubblicazione su Cancer Management and Research. Inoltre, la dott.ssa Claudia Omarini durante il suo percorso di formazione ha condotto diversi progetti di ricerca incentrati principalmente sull’identificazione di fattori prognostici e predittivi di risposta ai trattamenti chemioterapici in donne con tumore mammario. Nel 2013, durante il periodo di specializzazione in oncologia, ha svolto un periodo di formazione presso la Breast Cancer Unit del Royal Marsden Hospital di Londra, dove ha collaborato a progetti di ricerca internazionali. La dott.ssa è primo autore di diversi articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali.
Il dott. Massimiliano Salati e la dott.ssa Krisida Cerma, medici specializzandi della Scuola di Specializzazione in Oncologia Medica di Unimore, hanno ricevuto venerdì 25 ottobre (a Roma) durante il congresso nazionale annuale dell’Associazione Italiana Oncologi Medici (AIOM) il premio miglior Abstract AIOM/Fondazione Guido Berlucchi per una ricerca clinica relativa alle neoplasie gastro-intestinali. I due medici specializzandi hanno presentato un progetto incentrato sul ruolo dell’indice prognostico nutrizionale (PNI) nei pazienti con tumore delle vie biliari avanzato sottoposti a trattamento chemioterapico di I linea. In particolare, lo studio modenese dimostra per la prima volta come il PNI, che incorpora la conta assoluta dei linfociti e l’albumina, abbia valore clinico in queste neoplasie, identificando pazienti a diversa prognosi. La rapidità e la semplicità con le quali si possono ottenere i 2 parametri sopra citati dai comuni esami biochimici, rendono il PNI estremamente promettente per una futura implementazione nella pratica clinica, previa conferma in adeguati studi prospettici. L’articolo in extenso dello studio è in fase di valutazione presso un’autorevole rivista scientifica di settore.
“Possiamo affermare – ha commentato il prof. Massimo Dominici, Direttore dell’Oncologia dell’AOU di Modena e della Scuola di Specializzazione in Oncologia di UNIMORE – che questi riconoscimenti sono un ottimo viatico per il futuro dell’Oncologia modenese che si basa sulla competenza e capacità dei professionisti di oggi e sulla formazione dei ricercatori e dei medici di domani. La ricerca è un aspetto decisivo nell’Oncologia moderna e quando la ricerca è svolta da giovani medici, è fonte di orgoglio per i docenti e per tutta la struttura.”