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COVID-19, palestre, piscine e centri benessere chiudono i battenti
“Riapriremo a data da destinarsi”. Lo avevano annunciato e non hanno tardato a mettere in pratica le disposizioni del Comitato scientifico nazionale. Per limitare il più possibile il rischio della diffusione del virus COVID-19 e per non creare assembramenti di persone in luoghi pubblici, dai banchi del Governo sono arrivate in queste ore disposizioni precise: chiuse piscine, palestre e centri benessere. Una decisione che si somma alle misure precauzionali già adottate nei giorni scorsi in merito a pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
Ora oltre ad imporre il divieto di spostamenti e viaggi per chi proviene dalle zone rosse, in Lombardia e nelle 14 province zona rossa il Decreto stabilisce infatti la chiusura di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. Le competizioni sportive all’aperto sono ammesse solo ed esclusivamente a porte chiuse. I centri commerciali dovranno essere chiusi ma solo nel corso del fine settimana. Tutte le altre attività commerciali diverse dalla ristorazione potranno rimanere aperte solo se sono in grado di garantire la distanza di un metro fra i clienti. Restano chiusi musei, centri culturali e le stazioni sciistiche.
Palestre, piscine, spa e centri benessere sono luoghi in cui la concentrazione di persone è generalmente alta. Il più delle volte si è a stretto contatto e ci si allena in gruppi in determinate ore della giornata. Prima che arrivasse la stretta del Viminale, gli esperti avevano esortato gli assidui frequentatori del mondo del wellness a seguire alcune regole al fine di ripararsi da ogni rischio. Il primo consiglio riguardava la distanza di sicurezza di un almeno un metro/un metro e mezzo circa. Se parliamo di Coronavirus infatti è importante fare una distinzione tra coloro che si allenano in un’area nella quale è stata riscontrata la presenza o qualche forma di contagio e chi invece vive in zone non ancora “a rischio”. In quest’ultimo caso, fino a poche ore fa, sarebbe stato sufficiente tenere bene a mente le norme di igiene basilari, che proteggono anche in caso di virus influenzali o raffreddori: lavarsi le mani di frequente ed evitare di portarle al viso, particolare alla bocca, al naso e agli occhi.
Alla base, un unico obiettivo: evitare occasioni aggregative. Sono 7.375 i casi totali di Coronavirus in Italia. Ad annunciarlo è lo stesso commissario all’emergenza Angelo Borrelli chiarendo che proprio in queste ore è stato registrato un aumento record di 1.492 casi. 6.387 sono invece le persone positive, 622 i guariti, 366 le morti. (267 in Lombardia, 56 in Emilia-Romagna, 18 in Veneto, altre 6 Regioni contano tra 1 e 7 deceduti ciascuna).