Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Una Giornata mondiale dell’ambiente con le fattezze di un’elefantessa assassinata
Green day. Si celebra oggi la Giornata mondiale dell’ambiente, un appuntamento annuale che il 5 giugno, tramite campagne di sensibilizzazione e iniziative internazionali, ricorda alla specie umana quanto sia importante prendersi cura della casa abitata da milioni di anni, il pianeta Terra. Una giornata che quest’anno corrisponde – in qualche modo – con l’epilogo di un’emergenza sanitaria che ha interessato anche l’ambiente (soprattutto fiumi e spiagge) ma che in queste ultime ore ha assunto i tratti di un elefante che piange di fronte al mondo aprendo un dibattito internazionale sulla relazione tra l’uomo e le specie animali in via di estinzione.
All’onore delle cronache è balzato il caso dell’elefantessa incinta morta in Kerala, India meridionale, dopo – denunciano le autorità – aver mangiato un ananas imbottito di petardi. Le crude immagini dell’animale in fin di vita mentre cerca sollievo in un fiume sono state condivise e rese virali da un ufficiale forestale che ha preso parte alle operazioni di soccorso. “Scusa sorella – ha postato su Facebook Mohan Krishnan, che ha assistito alla morte dell’elefante e scattato le foto – Con la bocca e la lingua distrutte dall’esplosione, camminava affamata senza riuscire a mangiare. Ma forse essere stata più preoccupata per la salute del cucciolo dentro di sé che per la sua fame”.
Immagini strazianti che di colpo hanno allontanato l’essere umano da tutte quelle campagne di sensibilizzazione a favore dell’ambiente, e dunque delle creature che lo popolano.
L’evento, istituito dalle Nazioni Unite nel 1974, si celebra annualmente per sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema della sostenibilità ambientale. L’edizione 2020 è accompagnata dal motto “È il momento per la Natura“, per evidenziare quanto la crisi della biodiversità sia un problema “non solo urgente, ma anche esistenziale”. Al centro di questa Giornata mondiale per l’ambiente però non c’è solo il tema del declino della biodiversità sul nostro pianeta, ma anche lo strano rapporto tra l’uomo e la sua “casa naturale”. Il caso dell’elefantessa assassinata è solo l’ultimo ad aver infuocato la pubblica opinione.
In piena emergenza sanitaria, infatti, è emerso il problema dell’abbandono incivile di dispositivi di protezione personale (guanti in lattice e mascherine) sul bagnasciuga, nei parchi o lungo i fiumi. Immagini – anche in questo caso – che hanno fatto il giro del mondo ma che non esentano alcun Paese è alcun popolo. Allora la domanda sorge spontanea: quanto realmente l’uomo ha colto il significato di questa Giornata che per sua natura è stata istituita per sottolineare il legame imprescindibile che esiste tra l’equilibrio della natura e la nostra sopravvivenza?