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Vaccino Covid19, il Papa punta il dito: “No alle diseguaglianze e agli interesse delle multinazionali del farmaco”
Lo ha fatto a modo suo ma con toni accesi e poco clementi. Anche il Papa è intervenuto sulla dibattuta questione vaccino-Covid19 e mentre tutti si interrogano su cosa accadrà in autunno con il picco influenzale dietro l’angolo, Bergoglio dal cortile di San Damaso in Vaticano, ha lanciato l’allarme sulla strumentalizzazione della pandemia in attesa dell’enciclica sulla fratellanza “No ai devoti di Ponzio Pilato che se ne lavano le mani”. Ma è Vangelo o realtà? È presto spiegato. Il Pontefice si è servito, ma non è una novità, di una pagina del Vangelo, appunto quella sui devoti di Ponzio Pilato che se ne lavano le mani, per denunciare i meccanismi delle grandi multinazionali del farmaco che per loro natura creano diseguaglianze prediligendo il fronte economico a discapito del bene pubblico. Il Papa sa qualcosa che noialtri ignoriamo? Assolutamente no. La Santa Sede infatti in questa partita ha il ruolo di spettatore di un processo avviato mesi fa e che potrebbe raggiungere una meta prossimamente.
“La crisi che stiamo vivendo a causa della pandemia colpisce tutti – ha commentato il Papa nel corso dell’udienza generale di mercoledì 9 settembre – possiamo uscirne migliori se cerchiamo tutti insieme il bene comune”. Tuttavia “purtroppo, assistiamo all’emergere di interessi di parte. Per esempio, c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini, per poi vendergli gli altri. Alcuni approfittano della situazione per fomentare divisioni: per cercare vantaggi economici o politici, generando o aumentando conflitti. Altri semplicemente non si interessano della sofferenza altrui, passano oltre e vanno per la loro strada. Sono i devoti di Ponzio Pilato: se ne lavano le mani”.
La politica, ha ricordato Francesco, in molte occasioni e ultimamente non gode di buona fama, questo però – ha subito specificato – non significa che tutti i politici siano cattivi, anzi ci sono “tanti politici santi”. Per questa ragione non bisogna rassegnarsi a questa visione negativa, bensì reagire dimostrando con i fatti che è possibile, anzi, doverosa una buona politica, quella che mette al centro la persona umana e il bene comune.
Tuttavia, mentre il dibattito si scalda, una parte della comunità scientifica lavora sulla predisposizione di un vaccino che abbatta la diffusione del contagio del virus. Nello specifico, i ricercatori stanno lavorando su tre tipologie di vaccini:
- Vaccino a RNA: una sequenza di RNA sintetizzata in laboratorio che, una volta iniettata nell’organismo umano, induce le cellule a generare una proteina simile a quella verso cui si vuole indurre la risposta immunitaria (producendo anticorpi che, conseguentemente, saranno attivi contro il virus);
- Vaccino a DNA: il meccanismo è simile al vaccino a RNA. In questo caso viene introdotto un frammento di DNA sintetizzato in laboratorio in grado d’indurre le cellule a sintetizzare una proteina simile a quella verso cui si vuole indurre la risposta immunitaria;
- Vaccino proteico: utilizzando la sequenza RNA del virus (in laboratorio), si sintetizzano proteine o frammenti di proteine del capside virale. Conseguentemente, iniettandole nell’organismo combinate con sostanze che esaltano la risposta immunitaria, si induce la risposta anticorpale da parte dell’individuo.