Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Tumore al seno: Covid-19 e prevenzione
#NastroRosaAIRC 2020 per restituire alle donne colpite dalla neoplesia i loro progetti di vita
Sono stati tanti i monumenti e palazzi comunali che si sono illuminati di rosa per dare il via alla campagna Nastro Rosa, il consueto appuntamento della ricerca per il tumore al seno promosso dalla Fondazione per la ricerca sul cancro (AIRC). Ottobre è il mese della prevenzione per il tumore al seno, la neoplasia più diffusa nel genere femminile, che colpisce una donna su nove nell’arco della vita, con circa 53.000 nuove diagnosi in Italia solo nel 2019. Quest’anno a causa degli effetti della pandemia da Covid-19 c’è bisogno di una maggiore sensibilizzazione nei confronti degli esami di screening per la diagnosi precoce dei tumori. “Nei primi 5 mesi del 2020 – spiega Paolo Veronesi, direttore della Senologia Chirurgica dell’Ieo e professore ordinario all’Università di Milano – in Italia ci sono stati 400mila esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una conseguente riduzione di circa 2.000 nuove diagnosi di tumore al seno. Ma ovviamente il tumore non è scomparso allo scoppio del Covid. Sarà individuato in fase più avanzata, con conseguenti minori probabilità di guarigione e necessità di maggiori risorse per le cure”.
A lanciare l’allarme l’Istituto europeo di oncologia (Ieo). Secondo le previsioni, potremmo diagnosticare più casi di cancro al seno e più tumori avanzati, probabilmente anche inoperabili, con un inevitabile aumento della mortalità. Tuttavia, secondo gli specialisti, siamo ancora in tempo per invertire questa tendenza, ma solo “se le donne spezzano la catena della paura del virus che le tiene lontane da ambulatori e ospedali, per riprendere regolarmente visite ed esami senologici”, dice l’Ieo, che invita ad approfittare dell’ottobre rosa 2020, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
“Stiamo già osservando in Ieo un numero più alto di diagnosi di cancro al seno avanzato – afferma Veronesi – Prendendo le pazienti operate in un mese campione, luglio 2020, e paragonandole con quelle operate nello stesso mese del 2019, abbiamo osservato mediamente neoplasie in uno stadio più avanzato, con un numero maggiore di linfonodi coinvolti e di dimensioni mediamente superiori. Questo vuol dire minori possibilità di guarigione, interventi chirurgici e terapie più invasive. Del resto il ritardo nella diagnosi del tumore al seno e’ un problema mondiale”.
Il messaggio è quello di continuare a sottoporsi agli esami di screening e al contempo sostenere la ricerca che sta portando avanti importanti progetti. Grazie ai costanti progressi della ricerca, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è aumentata fino all’87%, ma c’è ancora molto da fare per raggiungere il pieno obiettivo: curare tutte le donne, accompagnarle nella realizzazione dei loro progetti di vita, come le protagoniste della campagna Nastro Rosa di AIRC. Simbolo della campagna è un nastro rosa incompleto.
airc
“TITS UP! Storie di donne in lotta contro il cancro al seno” è la serie podcast in 6 episodi nata dalla collaborazione fra Fondazione AIRC e Storielibere.fm, piattaforma editoriale di podcast audio affidati a narratori competenti e appassionati nella quale le donne raccontano la loro esperienza. “A 37 anni, scopro un nodulo al seno, ma rassicurata da un laboratorio di analisi, trascuro di fare ulteriori accertamenti. Anche perché nel frattempo scopro di essere incinta di una bambina” – racconta nel video Valentina una delle protagoniste – Alla venticinquesima settimana di gravidanza ho la diagnosi: carcinoma al seno triplo negativo, uno dei più aggressivi e difficili da curare. I giorni tra la biopsia e l’intervento sono i più duri, bisogna vedere se ci sono già delle metastasi. Ma l’operazione va bene, il tumore viene rimosso. Sono sottoposta a una chemioterapia studiata per me, per non danneggiare la bambina. Il 4 marzo nasce Anna e io completo il ciclo di chemioterapia e mi sottopongo a radioterapia. Oggi io e Anna, dopo 10 anni, stiamo benissimo”. Le cure consigliate funzionano “è come essere prese per mano da delle persone che ti aiutano nel percorso”, dice Valentina.
Valentina, come Sara e Rossana sono donne a cui il tumore al seno non ha impedito di realizzare i propri progetti di vita, grazie ai risultati della ricerca e all’impegno dei ricercatori, che lavorano per trovare nuove terapie per chi affronta le forme più aggressive.
Tra gli studi finanziati da AIRC quella di Giannino Del Sal dell’Università di Trieste. Il lavoro, pubblicato su Nature Communications, ha individuato un meccanismo molecolare che porta alla metastatizzazione ed è pertanto fondamentale per sviluppare terapie più efficaci e personalizzate. Sulla base di queste scoperte, il gruppo guidato da Giannino Del Sal si prefigge di identificare i meccanismi molecolari con cui le cellule del tumore e il microambiente cooperano. “Una migliore comprensione di questi processi – spiega Del Sal – è fondamentale per sviluppare terapie più mirate sia per controllare la crescita del tumore sia per interferire con la diffusione delle cellule tumorali metastatiche nell’organismo”.
Grazie alla fiducia dei propri sostenitori, AIRC negli ultimi cinque anni ha messo a disposizione oltre 40 milioni di euro per progetti di ricerca sul tumore al seno, tra cui quello di Luca Malorni, ricercatore AIRC presso l’Unità di oncologia dell’Ospedale di Prato: “Il progetto quinquennale che ho avviato a inizio 2020 punta ad approfondire le conoscenze su alcuni marcatori molecolari. Questi vengono utilizzati per capire in anticipo quali pazienti con tumore del seno metastatico in fase attiva trarranno benefici dalla terapia ormonale in associazione a farmaci a bersaglio molecolare e quali mostreranno invece resistenza alle cure. Oggi per queste pazienti sono disponibili vari farmaci a bersaglio molecolare, e altri sono in fase avanzata di sviluppo, per cui sarà sempre più importante mettere a punto dei test per guidare la scelta del composto più adatto a ciascuna paziente. Cominciare la terapia con il farmaco giusto sarà sempre più importante”.
Nel mese di ottobre AIRC diffonde informazioni e consigli sul sito nastrorosa.it, sui social media con l’hashtag #NastroRosaAIRC, attraverso la rivista Fondamentale e grazie alla collaborazione dei partner.