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Le nuove indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico: il vaccino Astrazeneca solo agli over 60
Con una conferenza stampa organizzata a Palazzo Chigi è stato annunciato lo stop all’utilizzo del vaccino di Astrazeneca per chi ha meno di sessant’anni e seconda dose, per chi tra questi ha già fatto la prima, con Pfizer o Moderna. Dopo il caso della 18enne morta a Genova e la sospensione da parte di alcune Regioni degli open day, autorizzati a maggio dal Cts con il siero anglo-svedese aperti anche ai giovani a seguito di casi di trombosi rare, cambia la campagna di vaccinazione in Italia. Il parere del Comitato Tecnico Scientifico è arrivato dopo una lunga discussione tra gli esperti e dopo la richiesta di decisioni “chiare, inequivocabili e tempestive” da parte delle Regioni.
“Il Comitato Tecnico Scientifico ha chiaramente raccomandato, per quel che riguarda le prime dosi di vaccinazione di riservare il siero AstraZeneca per coloro che abbiamo un’età uguale o superiore ai 60 anni”. Lo ha detto Franco Locatelli, Coordinatore del Cts.
“Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca le indicazioni Comitato tecnico scientifico saranno tradotte dal Governo in modo perentorio”, ha assicurato il ministro della Salute Roberto Speranza che firmerà a breve l’ordinanza.
Una scelta che avrà inevitabilmente ripercussioni sulla campagna vaccinale, che ha superato i 40 milioni di somministrazioni e raggiunto, con una dose, il 49% degli italiani vaccinabili. “È chiaro – conferma il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo – che ci sarà un impatto, ma sono convinto che tra luglio e agosto riusciremo a mitigare se non azzerare questo impatto”.
Dai dati dell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Iss-Ministero della Salute, continua a calare l’incidenza dei contagi e da oggi altre Regioni passano in fascia bianca: Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Provincia autonoma di Trento e Puglia. Queste regioni si vanno così ad unirsi ad Abruzzo, Liguria, Umbria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna.
I contagi calano: l’incidenza media scende da 32 a 25 casi su 100mila abitanti, resta stabile l’indice di contagio Rt a 0,68 dopo quattro settimane consecutive di calo e si riduce la pressione sugli ospedali. Tutte le Regioni sono sotto la soglia critica, in 2 mesi i pazienti covid in terapia intensiva sono crollati di oltre l’80%. Se i dati continueranno a scendere per il 21 giugno tutta l’Italia, tranne la valle d’Aosta, potrebbe passare in zona bianca e nello stesso giorno si potrebbe dire addio, almeno all’aperto, all’utilizzo delle mascherine.
Il Ministro della Salute Speranza ha ribadito l’importanza della campagna vaccinale quale “strumento più importante per chiudere una stagione difficile”. “Crediamo nella scienza – ha aggiunto – che ci ha offerto la possibilità dei vaccini che sono importanti strumenti per gestire questa fase. Ringrazio gli italiani: siamo quasi a 1 italiano su 2 che ha ricevuto la prima dose ma dobbiamo ancora accelerare”.
La conferma che con la somministrazione del vaccino anti covid crollano sia il rischio di infezione che quello di decesso e ricovero in ospedale arriva dai dati di un’analisi congiunta dell’anagrafe nazionale vaccini e della sorveglianza integrata Covid-19. Tali dati sono contenuti in un report, a cura del Gruppo di lavoro Iss e Ministero della Salute “Sorveglianza vaccini Covid-19”, in collaborazione con i referenti regionali della sorveglianza integrata Covid-19 e della anagrafe nazionale vaccini.
Il report presenta i dati a partire dal 27 dicembre 2020 (giorno di avvio della campagna vaccinale in Italia, n.d.r.) al 3 maggio 2021, relativi a 13,7 milioni di persone immunizzate. Dai dati emerge che il 95% delle persone vaccinate con Comirnaty (Pfizer-BionTech) o Moderna ha completato il ciclo vaccinale, ricevendo due dosi nei tempi indicati dal calendario vaccinale, mentre per il vaccino AstraZeneca nessuna delle persone incluse nello studio aveva ricevuto il ciclo completo.
“Questi dati – ha commentato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro – confermano l’efficacia delle vaccinazioni e della campagna vaccinale, e la necessità di raggiungere presto alte coperture in tutta la popolazione per uscire dall’emergenza grazie a questo strumento fondamentale”.