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Test salivari molecolari validi per il Green Pass
La nuova circolare del ministero per la certificazione verde: ok per i test salivari molecolari, no per gli antigenici. Via libera alla terza dose vaccino anti covid per gli anziani over 80, gli ospiti delle Rsa e operatori sanitari a rischio
Chi non è vaccinato può ottenere il Green pass sulla base dei test antigenici salivari molecolari, no con gli antigenici. I test molecolari su matrice salivare sono validi ai fini della Certificazione verde, mentre, “i test antigenici su matrice salivare sono al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19”. Lo indica la nuova circolare del Ministero della Salute “Aggiornamento delle indicazioni sull’impiego dei test salivari per il rilevamento dell’infezione da SARS-CoV-2, con particolare riferimento al monitoraggio della circolazione virale in ambito scolastico” che si allinea alle normative europee per Green pass. Lo stop, sottolinea il ministero, riguarda esclusivamente “i test antigenici su matrice salivare”, che sono “al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde COVID-19”. Sono invece validi i test molecolari su matrice salivare ai fini della Certificazione verde, ma con delle limitazioni.
Il ministero nella stessa circolare stabilisce anche che i test salivari molecolari siano limitati a soggetti fragili e ai bambini, punto cruciale per il monitoraggio epidemiologico nelle scuole: “L’impiego dei test salivari molecolari richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni”, si legge.
Pertanto, “al fine di evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali, che in aggiunta alle attività ordinarie verranno impiegati nel monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico, e di assicurare adeguate risorse per garantire l’efficacia e la sostenibilità di tale attività di sanità pubblica, nonché far conto su evidenze più robuste circa le caratteristiche dei test eseguiti su tali matrici, i test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, potranno essere considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente: in individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in RSA, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico); oppure nell’ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico. E ancora per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio, in operatori sanitari e sociosanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo”. Per i bambini, è possibile anche che il test salivare sia fatto a domicilio, La circolare puntualizza che la raccolta del campione salivare nell’ambito del piano di monitoraggio scolastico, “potrà essere effettuata anche con modalità di auto-prelievo a domicilio da parte dei genitori-tutori (se previsto auto-prelievo dal fabbricante e in coerenza con la normativa sui dispositivi medici e le disposizioni regionali), seguendo un preventivo iter formativo per il conseguimento della necessaria confidenza con i dispositivi di raccolta”.
In sostanza, sì ai test molecolari salivari per i bambini che frequentano la scuola e che sono coinvolti nel Piano di monitoraggio della circolazione del Covid. Sì ai salivari per gli operatori sanitari e sociosanitari per gli screening programmati al lavoro. Sì per anziani ricoverati in Rsa o per persone con autismo, cioè per soggetti che fanno fatica a fare un normale tampone naso-faringeo. No ai test antigenici salivari: gli operatori sanitari e sociosanitari che fanno l’antigenico salivare perché non vaccinati, non potranno avere il Green pass e, pertanto, non potranno lavorare. La circolare precisa, inoltre, che in caso di positività del test salivare molecolare “non sarà necessario effettuare un test di conferma su campione nasofaringeo- orofaringeo”.
Dal fronte vaccino il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) ha dato il via libera alla terza dose del vaccino anti Covid per gli operatori sanitari, a partire da quelli più a rischio, per gli ultra fragili, oltre che per gli over 80 e gli ospiti delle Rsa.
Secondo il Report dell’Istituto superiore di Sanità aggiornato al 22 settembre, è 14 volte più elevato il rischio di morte per Covid negli over 80 non vaccinati contro il virus. Dai dati emerge che, in questa fascia di età, il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni, dei non vaccinati è “circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (251,8 contro 28,9 ricoveri per 100.000 abitanti)”. Negli over 80, inoltre, “si osserva che negli ultimi 30 giorni il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei vaccinati con ciclo completo è ben undici volte più basso dei non vaccinati (1,4 contro 15,5 per 100.000 abitanti) mentre il tasso di decesso è quattordici volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo”.