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Accademia del Paziente Esperto EUPATI: pazienti e caregivers a scuola di ricerca e sviluppo dei farmaci
L’intervista alla dott.ssa Dominique Van Doorne, medico endocrinologo e presidente AdPEE – EUPATI
Nella vita non si smette mai di imparare, di apprendere nuove conoscenze e avere delle opportunità nella società. Questo concetto è ancora più importante quando la formazione avviene in campo scientifico. La conoscenza e la consapevolezza da parte dei cittadini e dei pazienti sugli argomenti legati ai farmaci e alla salute in generale, è un tema di grande attualità.
In Italia dal 2014 l’Accademia del paziente Esperto EUPATI (AdPEE), con il patrocinio di AIFA, Farmindustria, l’Istituto Superiore di Sanità e il supporto non condizionato di importanti aziende farmaceutiche, offre una formazione di alto livello a pazienti e caregivers per consentire loro di acquisire delle conoscenze nel processo di ricerca, di sperimentazione e sviluppo di farmaci.
Il paziente esperto e certificato EUPATI. Di cosa si tratta?
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Dominique Van Doorne medico endocrinolgo presidente AdPEE – Accademia del Paziente Esperto EUPATI
Come nasce l’Accademia e perché?
Accademia del Paziente Esperto EUPATI (AdPEE) trae il suo nome dal progetto europeo EUPATI (European Patients’ Academy on Therapeutic Innovation) nato nel 2012, grazie ad un finanziamento congiunto della Comunità Europea e di EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations).
EUPATI offre una formazione certificata, oggettiva ed esaustiva in materia di Ricerca e Sviluppo (R&D) ed in particolare sulle metodologie oggi applicate per garantire la sicurezza della sperimentazione clinica e la sicurezza e l’efficacia dei farmaci. Pochi anni dopo, nel 2014, nasce AdPEE, ed in linea con il progetto europeo porta in Italia un corso annuale, completamente tradotto, volto alla creazione della figura di Paziente Esperto EUPATI, ovvero una persona esperta e competente su questioni cruciali, in grado di avviare un dialogo diretto e alla pari con Istituzioni ed Enti decisionali operanti nel mondo della sanità (ricercatori, accademici, aziende farmaceutiche ed Istituzioni).
In cosa consiste il vostro lavoro?
La nostra attività si svolge su fronti diversi. Prima di tutto la formazione con il corso principale dal titolo “Patient engagement in Ricerca e Sviluppo delle terapie Innovative”, i seminari di approfondimento e diversi minicorsi di aggiornamento post-formazione. Fondamentale anche l’attività di placement post-formazione, ovvero quella ci impegna a rendere operativi i PEE, sostenendoli nella loro attività (la consulenza alle aziende farmaceutiche e alle autorità, per esempio) e promuovendo il loro inserimento all’interno dei comitati etici. Siamo inoltre costantemente impegnati ad aiutare i Pazienti Esperti EUPATI a trasmettere la conoscenza acquisita sulla R&S dei farmaci all’interno delle Associazioni dei Pazienti, alle quali molti di essi appartengono.
Chi sono i relatori?
I docenti provengono dal settore Accademico-Universitario, Scientifico, Istituzionale (AIFA, Istituto Superiore di Sanità), dell’Industria Farmaceutica e anche alcuni Pazienti Esperti EUPATI, formati a livello europeo. Molto prezioso il contributo di AIFA, che ha dimostrato fin da subito una grande interesse verso questo progetto, occupandosi della revisione e dell’aggiornamento dei contenuti del corso e mettendo a disposizione tutto lo staff per il Corso di formazione per Paziente Esperto EUPATI.
Perché è importante informare e formare i pazienti e caregivers in questo ambito?
Grazie alla formazione EUPATI, il Paziente Esperto potrà trasferire le diverse conoscenze acquisite all’interno della comunità dei pazienti e in generale alla Cittadinanza. Obiettivo di ADPEE è quindi quello di formare pazienti e caregivers, facendoli diventare soggetti coinvolti e attivi nella gestione della salute.
Cosa spinge il paziente ad iscriversi al corso? Qual potrebbe il suo ruolo nella comunità?
Ultimamente ci si è resi conto che i pazienti posso essere uno degli interlocutori chiave per quello che riguarda la ricerca scientifica in ambito farmaceutico.
Portando l’esperienza della propria patologia, il paziente conosce cosa significa davvero viverla, con tutte le implicazioni non strettamente cliniche (ma anche sociali, ad esempio) che derivano dall’essere affetti da una malattia cronica o anche degenerativa. Per questo rappresenta un partner importante per la farmaco-vigilanza e per valutare la reale efficacia di una terapia. Vive sulla propria pelle i cambiamenti che la malattia e la conseguente terapia possono portare.
Queste informazioni possono aiutare la ricerca scientifica e lo sviluppo di nuovi farmaci che tengano conto, non solo dei benefici effetti sulla patologia, ma anche di quelli che possiamo definire “effetti collaterali”, e a tutti gli aspetti legati alla qualità della vita di chi assume un determinato medicinale. Allo stesso tempo però è chiaro che, per potersi confrontare con gli enti decisionali il Paziente deve anche avere una formazione tecnico scientifica adeguata. Il nostro ruolo comincia qui.
Quali sono le particolarità dei corsi?
Il corso è totalmente gratuito per Pazienti e Caregiver. Essendo a numero chiuso, i candidati vengono attentamente selezionati. Un aspetto molto importante del corso è inoltre la sua trasversalità: i suoi contenuti non afferiscono ad una patologia specifica o ad un gruppo di pazienti in particolare. Non si parla di farmaci o di terapie per curare una determinata malattia, ma viene affrontato il tema della metodologia di ricerca e sviluppo dei farmaci, che può applicarsi alle diverse aree terapeutiche. Infine, ma molto importante, il corso è aperto anche ai non laureati, in quanto crediamo fermamente che si possa essere un ottimo Paziente Esperto e rappresentare gli interessi della comunità anche non essendo laureati.
In che modo date la possibilità ai pazienti e caregivers di seguire il corso gratuitamente?
ADPEE è un progetto multisponsor e multistakeholders, che opera in collaborazione con AIFA ed è sostenuto da numerose ed importanti Aziende Farmaceutiche. Questo fa sì che i discenti possano accedere a questa formazione e al relativo aggiornamento post corso, in maniera totalmente gratuita.Al nostro fianco, ci sono inoltre Farmindustria e l’Istituto Superiore di Sanità che hanno patrocinato il corso di formazione.
Corso “Patient Engagement nella Ricerca e Sviluppo delle Terapie Innovative”.
Ad ottobre a Roma, presso il Teatro Sala Umberto, si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi che certifica ufficialmente i 47 discenti come Pazienti Esperti EUPATI (PEE) del corso “Patient Engagement nella Ricerca e Sviluppo delle Terapie Innovative”. L’evento ha visto la partecipazione di un ricco parterre di ospiti provenienti dal mondo accademico e istituzionale. Tra gli altri: Maurizio de Cicco, Vicepresidente di Farmindustria, Carlo Petrini, Presidente del Centro di Coordinamento Nazionale dei Comitati Etici, Antonietta Colatrella, di settore HTA ed economia del farmaco AIFA e Massimiliano Sarra, dell’area pre-autorizzazione AIFA.
Presidente Van Doorne, cosa ha rappresentato questo evento?
Dopo un anno di incontri in remoto, sono felice di aver potuto incontrare, finalmente di persona, i discenti, i ricercatori AIFA e tante persone del mondo istituzionale ed accademico che appoggiano il progetto di questa formazione con così tanto entusiasmo e con piace, posso annunciare che Accademia è già pronta per il lancio della Terza Edizione, che avrà luogo entro la fine del 2021.
Mi racconta le caratteristiche del corso e gli obiettivi raggiunti?
L’Accademia del Paziente Esperto EUPATI quest’anno è riuscita a raggiungere tanti obiettivi importanti, primo fra tutti quello di portare a termine, nonostante le restrizioni a causa della pandemia da Covid-19, anche la seconda edizione del corso AdPEE. Per il prossimo anno sono di nuovo previsti 8 incontri Face to face, 160 ore di lezioni in e-learning per acquisire le conoscenze necessarie per poter portare avanti la voce dei pazienti con competenza sul ciclo di vita di un farmaco: dalla ricerca preclinica, alle fasi cliniche, alla farmacovigilanza, all’HTA ed infine agli Affari Regolatori. Siamo inoltre molto fieri di aver sostenuto la Campagna vaccinale con una intensa attività sui social. Utilizzando l’#IONONHOPAURA, i Pazienti esperti EUPATI, con parole semplici e a misura di Paziente, hanno espresso il proprio punto di vista sulla necessità di combattere la Pandemia attraverso la vaccinazione.
Infine, in occasione della consegna degli attestati ai discenti di questa seconda edizione del Corso, abbiamo lanciato un video divulgativo sulla ricerca scientifica ed il ruolo fondamentale del Paziente Esperto EUPATI che sarà lanciato tra poche settimane. L’Accademia si dedica alla formazione dei pazienti, per creare consapevolezza e amplificare la conoscenza sulla ricerca e lo sviluppo del farmaco. Perché solo il paziente che conosce, aderisce meglio ai trattamenti e sostiene lo sviluppo di una medicina più precisa e personalizzata.
Testimonianza di un PEE inserito in un CE
Come ha detto la presidente Dominique Van Doorne uno degli obiettivi dei corsi dell’Accademia del Paziente Esperto EUPATI è dare la possibilità ai pazienti e caregivers esperti e formati di inserirsi nei comitati etici. Abbiamo contattato Giuseppina Loffredi – Paziente Esperto EUPATI e membro del CE del Policlinico A.Gemelli di Roma, che ha raccontato la sua esperienza.
Perché hai scelto di partecipare al corso?
Ho scelto di partecipare al corso PEE perché sentivo il bisogno di acquisire competenze scientifiche che mi permettessero di confrontarmi con il mondo medico che frequento costantemente da “paziente”. Aver partecipato al corso PEE mi ha dato molto molto di più, anche oltre le mie aspettative.
Cosa rappresenta per te e per la comunità essere entrato a fare parte del Comitato Etico del Policlinico Agostino Gemelli di Roma?
Con grande orgoglio e dedizione faccio parte del Comitato Etico del Policlinico Agostino Gemelli impegnandomi a portare il punto di vista dei pazienti nelle discussioni che riguardano la gestione delle loro malattie e quindi delle loro “vite”.
Progetti futuri?
La partecipazione ad un comitato etico per me è molto appagante. Mi piacerebbe portare la voce dei pazienti anche in altri contesti impegnandomi a svolgere il mio ruolo nel modo migliore possibile sempre a servizio della comunità.