Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Covid-19 e mascherine: stop all’obbligo in aereo, mentre resta per le scuole
Dal 1° maggio sono cambiate le regole sulle restrizioni anti-covid con l’ordinanza firmata il 28 aprile dal ministro della Salute Roberto Speranza, effettiva a partire dal 1° maggio e “fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 24 marzo 2022, e comunque non oltre il 15 giugno 2022”.
Al centro dell’allentamento delle misure volte a contrastare la diffusione del virus Sars-CoV-2 l’obbligo di utilizzo delle mascherine: stop in aereo, mentre resta nelle scuole.
Un aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), prevede inoltre che da lunedì 16 maggio non c’è più l’obbligo di indossare le mascherine in aereo. Il dispositivo di protezione non sarà più obbligatorio nemmeno negli aeroporti, spiegano Easa ed Ecdc, precisando tuttavia che “la mascherina resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19”, e che usarla è fortemente raccomandato per chi tossisce o starnutisce, nonché per tutte le persone fragili. I passeggeri vulnerabili, “dovrebbero continuare a indossare una mascherina indipendentemente dalle regole, idealmente di tipo Ffp2/N95/Kn95, che offre un livello di protezione superiore rispetto a una mascherina chirurgica standard”.
Le regole però dipenderanno per alcuni aspetti dalla compagnia aerea con la quale si viaggia. In particolare, “i voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l’uso della mascherina sui mezzi di trasporto pubblico – puntualizzano Easa ed Ecdc in una nota – dovrebbero continuare a incoraggiare l’impiego del dispositivo, secondo le raccomandazioni”.
Oltre alle modifiche relative alle mascherine, le raccomandazioni includono un allentamento delle misure più rigorose sulle operazioni aeree, che contribuirà ad alleviare l’onere per l’industria pur mantenendo le misure appropriate.
“I passeggeri – evidenziano ancora Easa ed Ecdc – sono incoraggiati a osservare le misure di distanziamento nelle aree interne, anche in aeroporto, ove possibile”. A riguardo, però, agli operatori aeroportuali viene suggerito “un approccio pragmatico: ad esempio, dovrebbero evitare di imporre regole di distanziamento se queste molto probabilmente produrranno un ‘collo di bottiglia’ in un’altra zona” ossia in uno degli step successivi del movimento dei passeggeri, “soprattutto se requisiti” di distanza “non sono richiesti a livello nazionale o regionale in altri contesti simili”.
Nessuna proroga dell’obbligo di utilizzo delle mascherine nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, tranne ospedali e Rsa, che resta invece in vigore nelle scuole fino alla fine dell’anno scolastico “fatta eccezione per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”.
La decisione del Governo che ha confermato l’uso delle mascherine a scuola fino al termine dell’anno scolastico ha acceso il dibattito tra gli esperti.
A chiedere l’eliminazione dell’obbligo di indossare la mascherina nelle aule scolastiche è il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso dopo aver anche ricevuto una richiesta “da tante famiglie, che ci sollecitano ad adottare una misura di buon senso per l’ultima parte dell’anno scolastico”, ha spiegato Sasso. Una richiesta anche in considerazione del “miglioramento dei dati epidemiologici sia della brusca impennata delle temperature, che soprattutto nel Mezzogiorno rende davvero difficile seguire le lezioni: oggi, in diversi centri, siamo abbondantemente oltre i 30 gradi”. “Tra l’altro, è ormai dimostrato che a scuola il rischio di contagio riguarda soprattutto le fasi di entrata e di uscita, non certo quando gli studenti sono seduti ognuno al proprio posto. Si potrebbe lasciare l’obbligo di indossare la mascherina solo quando ci si alza dal banco o si circola nei corridoi. Ci appelliamo ancora una volta alle autorità sanitarie affinché i protocolli siano rivisti al più presto: la decisione finale spetta al ministro Speranza, che mi auguro si dimostri più in sintonia con il Paese reale rispetto a quanto fatto finora”, ha concluso Sasso.
Al tema sollevato dal sottosegretario Sasso hanno risposto gli esperti. C’è chi si è espresso favorevole e chi contrario.
Via immediatamente le mascherine nelle scuole per Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, la quale ha sottolineato che “Portare le mascherine con queste temperature esterne, non solo è un danno per chi soffre ancora di più il caldo”, ma soprattutto perché “le mascherine così rischiano di diventare incubatori per batteri e virus che respiriamo”. “Il microambiente che con le mascherine si produce tra il nostro respiro che potrebbe emettere batteri e virus che incontra, l’umidità del nostro respiro e il caldo – ha aggiunto – è l’incubatore perfetto”.
Anche Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, è favorevole a rimuovere l’obbligo della mascherina nelle scuole italiane come hanno fatto gli altri Paesi dell’Ue. “È giusto portare avanti un obbligo quando siamo sicuri che ci sia una efficacia nel ridurre la trasmissione – ha precisato Bassetti – Ma non è questo il caso. Non è possibile stabilire se questi dispositivi di protezione abbiano effettivamente ridotto la trasmissione del virus. Lo dico perché non c’è nessuna evidenzia scientifica che lo abbia stabilito rispetto alla vaccinazione, al lavaggio delle mani o al distanziamento”. “Chi afferma che è la scienza a dire che serve l’obbligo della mascherina a scuola – ha detto – dice una eresia: nessuno studio ha affermato che le mascherine da sole hanno ridotto la trasmissione”. Secondo Bassetti, “le Ffp2 usate in maniera molto rigorosa possono ridurre un minino la trasmissione del virus, ma quanti studenti le usano in modo corretto? Le cambiano ogni 6 ore? Pochi”.
Di parere diverso Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento. “Finché la circolazione virale da Sars CoV-2 resta alta, la mascherina in ambienti confinati, scuola compresa, è utile. Già nelle prossime settimane (si spera), potrebbe diventare meno importante a fronte di una circolazione virale in diminuzione”. “Penso che il principio che dovrebbe guidare le scelte sull’uso della mascherina da oggi in avanti – ha sottolineato Lopalco – debba essere basato sulla forte raccomandazione in concomitanza con livelli di circolazione virale elevata. Gli obblighi potrebbero essere superati da un buon livello di comunicazione e scelta consapevole dei cittadini”.
Rimuovere l’obbligo di indossare la mascherina nelle scuole “dovrebbe essere deciso dalle singole scuole in base alla capacità di arieggiare le aule e mantenere le distanze”, ha spiegato Massimo Galli direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. “Certo sarebbe meglio tenerle, sul piano scientifico servono ancora, ma la discrezionalità degli istituti con criteri chiari potrebbe essere una soluzione alternativa”. Per Galli l’obbligo deve essere mantenuto “sui mezzi di trasporto e negli assembramenti che si creano fuori dalle scuole”. “È evidente che la diffusione dell’infezione l’abbiamo ancora, è in atto – ha concluso – ed è evidente che chi si infetta a scuola può portare il virus a casa, da genitori e nonni. Ma siamo alla fine della scuola e mi accontenterei, dico con una certa tristezza, che venissero tenute nei gruppi che si concentrano davanti alla scuola e sui mezzi pubblici”.
Favorevole ad indossare la mascherina fino alla fine dell’anno scolastico il virologo Fabrizio Pregliasco. “La protezione conferita dalle mascherine, in particolare Ffp2, come si è visto anche durante le fasi più dure della quarta ondata – permette di mantenere la didattica in presenza”, con tutti i suoi vantaggi su apprendimento e socialità, “riducendo al contempo in tutti i bimbi in fase di incubazione e asintomatici la possibilità di diffondere la malattia ai compagni”. Dunque “sì – conclude – andrei avanti con la mascherina a scuola come previsto”.
Della stessa opinione anche Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, il quale ha affermato che “I numeri ci dicono che ci sono ancora 30-40mila contagi Covid al giorno. Quindi direi che la mascherina in classe va tenuta fino a quando non caleranno stabilmente. Aprirei poi le finestre delle classi se il tempo lo permette, ma senza abbandonare il dispositivo di protezione”.
Contro l’obbligo di mascherine a scuola si è schierato il Codacons che ha depositato un formale ricorso al Tar del Lazio, in cui si chiede di sospendere gli atti del Governo che impongono agli studenti di utilizzare la mascherina fino al termine dell’anno scolastico. Alla base della richiesta del Codacons, “la manifesta sproporzione del provvedimento e l’illegittima disparità di trattamento tra luoghi pubblici”.
“Una situazione del tutto paradossale – denuncia il Codacons- Gli studenti sono obbligati di giorno ad indossare la mascherina, pur sedendo distanziati ai banchi, ma possono toglierla la sera per andare al pub o in discoteca e trascorrere il tempo assembrati”. Si tratta “di una illegittima disparità di trattamento tra studenti e lavoratori, un atto amministrativo illogico e non fondato su alcuna motivazione razionale – scrive il Codacons nel ricorso al Tar – Ancora una volta si verifica un eccesso di potere, connotato dalla contraddittorietà di un atto amministrativo che oggi, con l’arrivo del caldo nelle aule scolastiche, appare addirittura punitivo verso gli studenti, costringendoli alla ‘tortura’ della mascherina a scuola”.