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Nuove regole di isolamento per le persone positive al Covid-19
Al vaglio l’ipotesi di una quarantena light. Cosa ne pensano gli esperti
Discesa dei nuovi casi da Covid-19. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE, nella settimana 13-19 luglio 2022, rispetto alla precedente, si è registrata una diminuzione di nuovi casi: 631.693 vs 728.549.
Intanto il Ministero della Salute è al lavoro per valutare la fattibilità e la base scientifica di alcune ipotesi di quarantena ‘light’ per i positivi al Covid-19. Dovrebbero quindi arrivare a breve, con una circolare del ministero dopo il confronto con le Regioni, le nuove regole per allentare l’isolamento delle persone positive.
Fra le ipotesi al vaglio: la possibilità in assenza di sintomi di sottoporsi al tampone di fine isolamento prima dei 7 giorni attualmente obbligatori. Il test si potrebbe eseguire già dopo 48 ore senza sintomi e, in caso di esito negativo, tornare subito liberi di uscire.
Sebbene sia ancora da discutere la versione finale delle nuove regole, fra le altre ipotesi che si stanno valutando c’è anche quella di ridurre la durata massima dell’isolamento a 10-15 giorni dagli attuali 21.
Sull’ipotesi di una quarantena ‘light’ per le persone positive a Covid si sono espressi gli esperti Bassetti, Gismondo e Pregliasco.
“Io credo che ci voglia un intervento drastico, cioè non si deve più contrapporre lo Stato al cittadino come si è fatto fino ad oggi. Basta con la linea che dice: se non stai in quarantena noi quasi ti mettiamo in prigione. O, peggio, come succede altrove, i braccialetti elettronici o altre situazioni. Si deve invece arrivare ad avere una situazione in cui il cittadino capisce qual è l’importanza di autoisolarsi. È attraverso la costruzione di un rapporto di fiducia che riusciremo a far capire l’importanza di tutto questo non solo per quanto riguarda Covid ma anche un domani per tutte le altre malattie infettive”. La pensa così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “È stato sbagliato tutto l’impianto della gestione del Covid – afferma l’infettivologo a Adnkronos Salute – Oggi secondo me si può correre ai ripari, ma credo sia tardivo e non credo si possano trovare grandi soluzioni. In generale, comunque, la linea mi sembra positiva, ma tardiva nel senso che queste erano misure che andavano prima. Oggi ci troviamo nel mezzo di una fiammata di contagi Covid ed è chiaro che cambiare le regole in corsa è un problema”. Insomma, conclude Bassetti “nella gestione del Covid 2022 il voto è ampiamente insufficiente. Ho trovato lentezza, poca reazione, poca capacità di scambiare informazioni col resto d’Europa, chiusura, pessimismo”. Se si dovesse dare un volto all’Italia, chiosa, sarebbe: “Rimandata. Vediamoci allora a settembre, e speriamo che questa estate si studino le cose, perché così non si va da nessuna parte”.
Per la microbiologa Maria Rita Gismondo, “Bisogna cambiare regole velocemente per tantissimi motivi, in particolare due: da un lato è inutile stare isolati per una tipologia di virus, come quella attuale, che causa una patologia così blanda; dall’altra parte è necessario che la gente non si assenti così tanto dal lavoro. In ambito sanitario, ad esempio, per questo motivo stiamo veramente vivendo momenti di grande crisi”.
Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene dell’Università Statale di Milano, “Stringiamo i denti e aspettiamo il calo effettivo della curva di questa ondata estiva, ancora 3 o 4 settimane. Poi passata la nottata via libera a una quarantena ‘light’”.