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Interpreti professionisti di lingua dei segni italiana, all’Università Sapienza il primo corso che abbatte le barriere
Sensibilizzare, abbattere le barriere e creare una cultura dell’inclusione per una società aperta a tutti. Partirà su queste basi il nuovo corso di laurea sulla Lingua dei segni italiana all’Università Sapienza di Roma. “Per la nostra Università – ha dichiarato ai media la rettrice Antonella Polimeni – è un motivo di grande orgoglio essere riusciti a costruire per primi questo nuovo percorso di laurea; gli iscritti acquisiranno specifiche competenze sia teoriche sia applicate che permettono di operare, in maniera critica e consapevole, nei vari ambiti della mediazione linguistica e culturale con la comunità segnante costituita da persone sorde e udenti e da persone con disabilità e comorbilità. Si tratta per l’università di un impegno che non è solo didattico e scientifico, ma anche, vorrei dire soprattutto, civile e sociale”.
Con questa nuova proposta la Sapienza di Roma, rafforzando e confermando l’impegno volto a costruire un ateneo sempre più inclusivo ed accessibile, diventa la prima – e per il momento unica – Università pubblica italiana a presentare, tra gli oltre 700 corsi che partiranno dal nuovo anno accademico, un corso di laurea per formare gli interpreti professionisti di Lingua dei segni. Il percorso di studi, a cui potranno iscriversi coloro che sono in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado, gli studenti in possesso di titoli di studio rilasciati da scuole straniere, presentando diploma corredato di traduzione ufficiale in lingua italiana con legalizzazione e di dichiarazione di valore, è stato incardinato nel dipartimento di lettere e culture moderne e ha come obiettivo principale la formazione di laureati, con competenze linguistiche e metodologiche tali da consentire di trasmettere, attraverso canali comunicativi diversi, il messaggio linguistico dalla Lis all’italiano e viceversa. I laureati potranno esercitare la professione di interprete, consulente per servizi linguistici e di comunicazione, accompagnatore turistico o guida turistica in Lis. Nel settore pubblico potranno lavorare presso ministeri, ambasciate, regioni, tribunali, camere di commercio, forze dell’ordine organizzazioni internazionali mentre nel settore privato, potranno trovare lavoro presso uffici commerciali estero o uffici marketing e comunicazione di aziende di vari settori merceologi e ancora esperti di comunicazione presso aziende specializzate nel turismo (società di navigazione, compagnie aeree, agenzie di viaggio, villaggi turistici, tour operator), e in società di organizzazione di eventi, studi legali.
Come esistono tante lingue vocali, ognuna delle quali è legata ai valori e alle caratteristiche dei suoi utenti, così esistono tante lingue dei segni differenti. Nell’ultima edizione del database internazionale Ethnologue ne sono elencate 144. La maggior parte delle persone sorde, indipendentemente dall’età in cui apprende una lingua dei segni, vive in una condizione di bilinguismo e
utilizza con maggiore o minore competenza almeno due lingue: la lingua scritta e parlata dell’area geografica in cui abita e la lingua dei segni utilizzata dalla comunità dei sordi in quello stesso paese. François Grosjean, uno dei massimi studiosi del bilinguismo, ha sostenuto che bisogna assicurare ai bambini sordi il diritto di crescere bilingui. In modo specifico la LIS non è solo uno strumento fondamentale per comunicare con le persone sorde, ma può essere valorizzata anche nella comunicazione con persone che hanno altre disabilità.
La lingua dei segni italiana è una lingua naturale veicolata attraverso il canale visivogestuale e utilizzata nel territorio italiano da parte dei componenti della comunità sorda segnante, che possono essere sordi o udenti, segnanti nativi o tardivi. Quella raggiunta in questi giorni rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso avviato dal 19 maggio 2021 quando l’Italia ha riconosciuto la Lingua dei Segni Italiana. A seguito di anni di battaglie e pubbliche manifestazioni questo risultato ha sancito l’inizio di un cammino segnato dalla piena inclusione, accessibilità totale, servizi di qualità su tutto il territorio, la garanzia di tutti i diritti di cittadinanza e l’abbattimento di ogni barriera.
Queste nuove figure professionali che si formeranno tra i banchi della Sapienza eleveranno dunque la qualità del servizio al cittadino negli ospedali, negli sportelli pubblici o come guide turistiche, per facilitare la vita di tante persone, sorde e parlanti, o affette da disabilità e comorbilità, in riferimento alle patologie che le rendono particolarmente fragili. Il corso “Comunicazione e Interpretariato in Lingua dei Segni italiana (Lis e LISt) ha una durata complessiva di tre anni e agli studenti iscritti verrà richiesto di studiare diverse discipline, dalla semiotica alla legislazione relativa alla disabilità, passando per la filosofia del linguaggio e gli aspetti psicologici, antropologici delle teorie e delle tecniche della traduzione. A partire
dal secondo anno partiranno gli stage per un totale di 48 crediti formativi.