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Covid-19 e Herpes Zoster
Da uno studio italiano emerge il legame tra il coronavirus e la riattivazione dell’infezione
Chi ha contratto il Covid-19 corre un rischio pari al 40% di avere l’Herpes Zoster. Lo evidenzia uno studio, il primo del genere in Italia, sulla base di un’indagine che ha analizzato “i dati di circa 1 milione di assistiti dei medici di famiglia, grazie al nostro database che riguarda la storia clinica di pazienti anche con 20 anni di follow up“, ha spiegato Francesco Lapi, direttore di Health Search, l’unità di ricerca della Società italiana di Medicina generale e delle cure primarie (Simg), a margine del 39° Congresso nazionale della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) “In questo caso – ha detto l’epidemiologo – abbiamo analizzato il periodo della pandemia, in uno studio caso-controllo, e i dati elaborati fino a dicembre 2021, hanno evidenziato questo importante aumento di rischio rispetto all’insorgenza dello Zoster. Sebbene si tratti di risultati preliminari, sono i primi dati italiani del genere prodotti dalla medicina generale, setting principe per questo tipo di osservazioni e il nostro studio sarà oggetto di pubblicazioni scientifiche”, ha sottolineato Lapi. “Ora saranno necessarie ulteriori analisi, perché non abbiamo un’associazione statisticamente significativa ma sicuramente è emerso un chiaro trend”.
Alla luce di questi risultati, Lapi ha concluso con un messaggio sull’importanza della vaccinazione anti- Zoster. “La vaccinazione è raccomandata principalmente over 64, over 50 con patologie cardiologiche, cerebrovascolari e metaboliche e chi ha avuto già episodi precedenti”. Inoltre “non esitare a fare la co-vaccinazione per Covid e Zoster”.
L’Herpes Zoster, conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio, è una malattia fortemente invalidante e dolorosa che ha un impatto significativo sulla popolazione, in particolare quella anziana e immunocompromessa. I numeri parlano di 6-7 casi all’anno ogni mille persone. Se il target però si riferisce ad anziani e immunocompromessi i numeri aumentano notevolmente. Fondamentale è quindi la vaccinazione. “L’Herpes Zoster disturba molto la qualità della vita e richiede spese per visite e ospedalizzazioni. Le vaccinazioni e i vaccini che oggi abbiamo a disposizione intervengono con un’efficacia straordinariamente elevata che supera il 90%. Inoltre, hanno un’efficacia persistente testata almeno fino a dieci anni”. Le parole del responsabile area malattie infettive Simg Alessandro Rossi, in occasione del talk show ‘Herpes Zoster e rapporto con altre patologie: un universo da esplorare’, promosso nell’ambito del congresso.
Del rischio di una maggiore riattivazione del virus dell’Herpes Zoster nei pazienti che hanno avuto il Covid-19 ne aveva parlato Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
“La riattivazione dell’infezione da Herpes Zoster in una persona che ha avuto il Covid è un dato interessante, ma che non sorprende. È stato già dimostrato, e non è una rarità, che alcune infezioni virali riattivano i virus erpetici. Succede con l’influenza per l’Herpes Simplex”. Ha detto Massimo Andreoni.
Sul legame tra Covid ed Herpes Zoster era già stato realizzato uno studio osservazionale su larga scala – Increased Risk of Herpes Zoster in Adults ≥50 Years Old Diagnosed With Covid-19 in the United States – condotto negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista ‘Open Forum Infectious Diseases’, edita dalla Infectious Diseases Society of America. I risultati del lavoro, che ha coinvolto quasi 2 milioni i pazienti, mostrano come Covid-19 potrebbe creare, nei primi 6 mesi successivi alla diagnosi, una vulnerabilità al cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio nelle persone di età superiore ai 50 anni. In questo studio di coorte retrospettivo, infatti, gli over 50 che hanno contratto l’infezione da Sars CoV-2 mostrano il 15% di probabilità in più di sviluppare l’Herpes Zoster rispetto a chi non aveva contratto il Covid. Inoltre, in coloro che hanno avuto un ricovero in ospedale per Covid, tale percentuale sale al 21% di probabilità in più.
“L’Herpes Zoster – ricorda Andreoni – è il virus della varicella che, una volta avuta la malattia, rimane nel nostro organismo, nei gangli nervosi, e si può risvegliare quando le nostre difese immunitarie si indeboliscono, come nelle persone anziane. La malattia del Covid determina uno stato di riattivazione del virus”.
Rispetto all’Herpes Simplex, che “si manifesta con delle bollicine sulle labbra”, lo Zoster causa “una malattia molto fastidiosa e molto dolorosa che può dare nevralgia a lunga durata – evidenzia l’esperto – Per l’Herpes Zoster abbiamo un valido vaccino”.
Anche Andreoni raccomanda la vaccinazione. “Per la prevenzione della malattia nei soggetti ad alto rischio di sviluppare Covid e riattivare lo Zoster, la vaccinazione è certamente un’indicazione da dare”.