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Addio a Pelè, la leggenda del calcio mondiale ha lottato contro il cancro colon-rettale
Dall’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri un appello alla prevenzione
Il 2022 termina con un altro lutto nel mondo del calcio. All’età di 82 anni è morto Pelé. Era ricoverato all’Albert Einstein di San Paolo dallo scorso 29 novembre, per un ciclo di cure dopo essere stato operato nel settembre del 2021 per un tumore al colon.
“Pelé ci ha lasciato oggi. È andato in paradiso con Coutinho, suo grande compagno al Santos. Ora è in compagnia di tante stelle eterne: Didi, Garrincha, Nilton Santos, Sócrates, Maradona. Ha lasciato una certezza: non c’è mai stato un numero 10 come lui. Grazie Pelè”. Lo scrive su Twitter il Presidente eletto del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva
Cancro colon-rettale
Il cancro colon-rettale (CCR), tra i più aggressivi e di rapida progressione, è la terza neoplasia negli uomini (12%) e la seconda nelle donne (11,2%). “Si calcola – spiega il Dott. Fabio Monica, Past President dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri (Aigo) – che in Italia almeno 500 mila persone abbiano avuto questo tumore e ogni anno se ne ammalino 51.000 e ne muoiano circa 19.000. La probabilità di ammalarsi aumenta progressivamente dopo i 50 anni ed è più elevata nei maschi”.
La neoplasia insorge dalla proliferazione incontrollata delle cellule della mucosa della parete intestinale. Nella maggior parte dei casi si sviluppa a partire da polipi adenomatosi (proliferazioni cellulari benigne visibili mediante la colonscopia), che possono evolvere in senso maligno in circa 10-15 anni.
L’insorgenza della malattia è spesso inosservata perché i suoi sintomi si manifestano solo nel 40% dei casi, possono essere piuttosto generici e quindi molto facili da trascurare. I principali “campanelli d’allarme” sono sangue nelle feci, sensazione di evacuazione incompleta e anemia.
“La sintomatologia è tardiva e spesso aspecifica, ma si può prevenire aderendo a partire dai 50 anni allo screening organizzato dall’SSN che prevede la ricerca del sangue occulto fecale e in caso di positività la colonscopia”, spiega il Dott. Fabio Monica.
Prevenzione
La prevenzione è quindi molto importante. Secondo le raccomandazioni sullo screening oncologico del Ministero della Salute, dai 50 anni in poi, se non si hanno fattori di rischio particolari, è necessario effettuare un test per la ricerca di sangue occulto nelle feci, che mira a segnalare piccole tracce di sangue nascoste che devono indirizzare a con esami più approfonditi, come la colonscopia.
È necessario che tutti coloro che hanno superato 50 anni si sottopongano frequentemente a screening diagnostici: la ricerca del sangue occulto nelle feci è in grado di identificare circa il 25% dei tumori del colon-retto, mentre la colonscopia è in grado di individuarne il 75%.
“Grazie alle campagne di screening e a una maggiore sensibilità alla prevenzione, in Italia, negli ultimi 6 anni, si è registrato un calo del 13% delle morti causate da cancro al Colon”, conclude Fabio Monica.
Per quanto concerne le abitudini di vita obesità e sedentarietà, carne rossa lavorata, eccesso alcolico sono tra i principali fattori di rischio, mentre una dieta ricca in frutta e verdura fresca, alimenti integrali, olio di oliva hanno un effetto protettivo: la dieta mediterranea.