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Uno spray nasale per bloccare l’infezione da coronavirus
La ricerca continua a fare dei progressi per combattere il virus Sars-Cov-2. Tra i diversi strumenti per bloccare le infezioni da Covid-19 arriva uno spray nasale ad azione rapida messo a punto da un gruppo di scienziati della Columbia University di New York City guidato dalla scienziata Anne Moscona.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Si tratta di uno strumento, che testato sugli animali, è in grado di impedire al virus Sars-Cov-2 di penetrare nelle cellule.
Lo spray avrebbe un’azione rapida e verrebbe applicato frequentemente, una o due volte al giorno, nel posto dove virus prende piede per la prima volta: il rivestimento nasale e la gola. A differenza dei vaccini, che addestrano il sistema immunitario del ricevente a costruire una protezione duratura, gli spray sono composti temporanei che bloccherebbero direttamente la capacità del virus di entrare nelle cellule.
Blocco virale
Lo sforzo per sviluppare trattamenti profilattici contro i virus è da tempo antecedente al Covid-19, afferma Wendy Barclay, virologa dell’Imperial College London. Tale ricerca ha dato i suoi frutti
con una serie di farmaci assunti per via orale, tra cui l’oseltamivir (Tamiflu), che protegge dall’infezione dell’influenza, e tenofovir-emtricitabina, che previene l’infezione da HIV. Ma, secondo Barclay, non ci sono spray nasali profilattici tranne First Defence, che è progettato per fungere da barriera fisica contro le particelle del virus del raffreddore comune.
Gli spray profilattici hanno un compito più semplice rispetto agli antivirali convenzionali, come il Paxlovid, che vengono utilizzati nei primi giorni di un’infezione. I ricercatori hanno testato molti tipi di composti negli spray nasali per contrastare l’infezione da SARS-CoV-2. Tra questi ci sono piccole molecole simili a anticorpi chiamate nanocorpi, che disarmano il virus annidandosi negli angoli e nelle fessure delle proteine virali; brevi catene di amminoacidi dette peptidi; e piccole molecole che imitano le proteine.
Lo spray nasale testato sui furetti
Diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato che tali spray sono efficaci nel prevenire l’infezione da SARS-CoV-2 negli animali. L’ingrediente del nuovo spray sviluppato dal gruppo di ricerca della Columbia University di New York City è un peptide che è stato somministrato nel naso di furetti una volta al giorno per due giorni. Il risultato è stato che nessuno dei furetti che hanno ricevuto il peptide è stato infettato dal virus, a differenza degli altri che hanno ricevuto una dose di placebo. Prima di testare il peptide nell’uomo, Moscona vuole replicare questi risultati in un altro modello animale, come i topi.
La sfida degli spray nasali per prevenire le infezioni da coronavirus nell’uomo
Una delle sfide principali degli spray nasali nel prevenire le infezioni da coronavirus negli esseri umani è, come spiegano gli autori, garantire che il composto rimanga nel rivestimento nasale abbastanza a lungo da essere costantemente efficace. “Naso e gola – spiega Wendy Barclay, virologa dell’Imperial College di Londra – sono progettati per rimuovere sostanze esterne e potenziali
minacce. I ricercatori potrebbero contrastare questo problema con un medicinale da somministrare con un nebulizzatore, in modo che possa facilmente raggiungere la bocca, la gola e i polmoni.
Tuttavia, uno spray del genere sarebbe un progresso importante, soprattutto nei luoghi in cui poche persone indossano le mascherine.