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La terapia che aiuta: supereroi in corsia alla pediatria dell’Ospedale “Infermi” di Rimini
Intervista a Elisa Lauteri
L’humour è l’antidoto per tutti i mali. È una delle ricette “mediche” dispensate da Hunter Doherty “Patch” Adams, medico e attivista americano che ha ideato la clownterapia portandola direttamente in corsia, al fianco dei medici e degli operatori socio-sanitari. L’obiettivo principale è quello di distogliere i bambini ammalati e che vivono una situazione di fragilità, dai toni grigi, decisamente poco vivaci, delle stanze d’ospedale, accompagnandoli con un sorriso nel – non sempre semplice – percorso di cura e assistenza. Un’eredità raccolta, almeno nell’idea, da Fabio Sensolini, Nicola Ripa, Andrea Calisi ed Elisa Lauteri che hanno esaudito un desiderio: portare i supereroi in corsia. Ormai da anni sono molteplici le iniziative che puntano a cambiare il volto di un reparto ospedaliero rendendolo un luogo più umano e pieno di fiducia verso il futuro. Quella dei “The Marvel Friends” è certamente tra le proposte maggiormente apprezzate dalle famiglie dei pazienti ricoverati alla Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale “Infermi” di Rimini che all’improvviso vedono Spiderman, Ironman, Superman e Capitan America calarsi dal tetto del reparto.
Elisa Lauteri, come nasce “The Marvel Friends” e quando avete stabilito che vi sareste dedicati a una platea dedicata, ovvero i piccoli pazienti?
Tutto ha preso forma in famiglia in occasione del compleanno del mio bimbo Santiago a tema Supereroi. Per la speciale occasione ho acquistato tre costumi da supereroi e ho chiesto a mio marito e a due nostri amici di calarsi nei panni dei supereroi più amati dai nostri figli. In quel momento, davanti alla reazione stupefatta ed entusiasta dei più piccoli, ci siamo resi conto che quell’idea nata per gioco in realtà avrebbe potuto rappresentare qualcosa di più ambizioso e di utile per molti. Abbiamo così deciso di dare seguito a questo improvvisato travestimento creando il progetto ‘The Marvel Friends’. Ad oggi nella nostra zona non ci sono realtà che propongono alle strutture ospedaliere iniziative di questo tipo. Volevamo incontrare i piccoli pazienti per donare loro un momento di spensieratezza e felicità: ci siamo riusciti, con i poteri!
Come reagiscono davanti a questi ‘poteri’?
Ha presente quando da bambini ci si incantava davanti alla bottega dei dolciumi? Ecco, l’espressione è esattamente la stessa, mista tra curiosità e incredulità. Gli occhi brillano, ti abbracciano e interagiscono nei modi più impensabili. È naturale: ciascuno di loro ha un proprio modo di esternare le emozioni. Ma certamente è un momento unico sia per loro che per noi. Poi, spoiler: prossimamente arriveranno i vestiti di due principesse, cosa che appagherà il pubblico femminile.
Il ricavato delle iniziative proposte sarà devoluto alla Pediatria di Rimini. Che tipo di ambiente avete trovato e in che modo lo arricchite?
Si, per poter accedere ai reparti di Chirurgia pediatrica dell’ospedale ‘Infermi’ abbiamo avviato una collaborazione con l’associazione ‘La girandola Odv’. È un reparto davvero bellissimo in cui è impiegato uno staff medico eccezionale. Sembra davvero di essere a casa. Siamo lì settimanalmente e tutte le volte proviamo una grande emozione che puntualmente viene condivisa dai professionisti medici e dai piccoli pazienti. Il loro sorriso è per noi il compenso più bello del mondo. L’ambito ospedaliero offre cura, assistenza ma, probabilmente, troppe poche volte fornisce un degno accompagnamento alle famiglie dei minori ricoverati. Da circa dieci anni evidenze scientifiche confermano il ruolo fondamentale dell’arte e della musicoterapia in ambito clinico, e dell’architettura nel progettare ambienti che rendano meno avvilente la permanenza e l’attesa dei pazienti e dei familiari. La nostra proposta si inserisce proprio in questo filone tematico: quando la battaglia con la malattia si fa più difficile e nel momento in cui la paura diventa un macigno, ecco che diventa importante difendere il sorriso e il buonumore dei pazienti e dei loro genitori.
Che tipo di relazione intercorre tra voi e il team medico. In più ritiene di aver contribuito a modificarne l’approccio ospedaliero rendendolo più umano?
Il reparto di Chirurgia pediatrica dell’“Infermi” di Rimini è fantastico. Ho avuto modo di vivere la realtà non solo da ‘supereroina’ ma anche da mamma di Santiago. Abbiamo trascorso alcuni giorni in reparto: lì non ti chiamano per nome, per loro sei ‘dolce mamma/mammina/papà’ e i piccoli pazienti vengono chiamati per nome /abbreviativi. Viene tutto personalizzato con il nome del bimbo e un disegnino, anche la tovaglia di carta per il pranzo è personalizzata. Inoltre, alla cura dei pazienti si aggiunge l’affiancamento degli adulti: quando Santiago è stato accompagnato in sala operatoria, l’infermiere mi è stato vicino praticando una profonda respirazione che mi ha alleviato. Grazie a questo approccio umano di tutti loro, sin dalla nostra prima apparizione in corsia abbiamo goduto di un sostegno e di una complicità assoluti. L’importante è far star bene i pazienti. Anche questo fa parte della cura.
Quali sono i riferimenti della vostra associazione?
Chiunque può seguire le nostre giornate in corsia su Instagram “@the_marvelfriends”. Sulla nostra pagina ufficiale pubblichiamo quotidianamente foto e video degli eventi a cui partecipiamo e i passaggi in ospedale settimanali. C’è anche la mail themarvelfriends@outlook.com oppure il contatto telefonico 3389642102. L’intero ricavato delle nostre iniziative lo devolviamo, ma se ci fosse qualcuno che ha voglia di sostenerci con donazioni è anche possibile.