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Nel 2024 prenderà avvio lo screening pluriennale per il diabete di tipo 1 e per la celiachia
L’Italia è prima e si schiera dalla parte dei più piccoli. A partire dal 2024 prenderà il via il programma di screening pluriennale per il diabete di tipo 1 e per la celiachia al fine di identificare i casi clinicamente asintomatici attraverso una diagnosi precoce in età pediatrica. A questo proposito, il Ministero della Salute è impegnato anche in relazione all’istituzione di un Osservatorio nazionale sul diabete tipo 1 e la promozione di campagne periodiche di informazione e di sensibilizzazione sociale sul tema. Non solo il diabete è una delle patologie più diffuse al mondo ma la sua frequenza sta subendo un importante incremento ovunque, a partire dall’Italia, dove colpisce 3,9 milioni di persone, il 6,6% della popolazione. Esistono due forme distinte, il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. In entrambi i casi il metabolismo del glucosio non funziona come dovrebbe, pertanto si innalza lo zucchero nel sangue, ovvero la glicemia. Si tratta comunque di malattie molto diverse tra loro. Il diabete di tipo 2, anche detto diabete dell’adulto rappresenta il 90% dei casi di diabete. Il diabete di tipo 1, diabete giovanile o insulino-dipendente, rappresenta invece circa il 10%.
L’Italia, con la legge 130 del 25 settembre 2023 è stato il primo Paese a dotarsi della legge di screening nazionale per il diabete. Nonostante questo, come informano i pediatri, il 40% delle diagnosi di diabete di tipo 1 nei bambini arriva in ritardo, quando si presenta un episodio di chetoacidosi, uno squilibrio metabolico grave che può causare danni permanenti. Il ritardo può incidere anche sull’aspettativa di vita, che può essere ridotta di 16 anni se la malattia insorge prima dei 10 anni e non è controllata come dovrebbe.
Ma cosa prevede la legge? La legge n. 130 del 15 settembre 2023, «Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione del diabete mellito di tipo 1 (DM1) e della celiachia nella popolazione pediatrica» al fine di prevenire l’insorgenza di chetoacidosi in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e di rallentare la progressione della malattia mediante l’impiego delle terapie disponibili, nonché di effettuare la diagnosi precoce della celiachia, istituisce un Osservatorio nazionale presso il Ministero della Salute, che avvierà dal 2024 uno screening teso a individuare gli anticorpi del DM1 nei bambini. In questo modo sarà possibile identificare precocemente quelli a rischio di DM1, eventualmente da trattare con le terapie disponibili.
In occasione della Giornata mondiale del Diabete, Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera dei Deputati e primo firmatario della legge 130, ha parlato di un testo normativo che non solo consente “un approccio nuovo e innovativo” non solo rispetto al diabete ma anche alla celiachia “che molto spesso”, ha commentato “è l’anticamera per il diabete tipo 1. In meno di un anno si è riusciti in questo, e, lasciatemi dire, è miracolo conoscendo le procedure parlamentari ed è un traguardo di cui tutti devono andare orgogliosi”. La legge, ha spiegato Mulé, prevede che a 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, che è avvenuta a settembre, venga sottoposto alle commissioni del Parlamento il programma di screening. “Siamo ampiamente nei 120 giorni: non ci sono altri decreti attuativi, il tavolo istituito all’Istituto superiore di sanità è già abbondantemente a lavoro, ha già definito alcune Regioni dai quale si comincerà. Siamo nei tempi. E devo dire che finalmente è uno di quei traguardi di cui siamo tutti orgogliosi. Abbiamo fatto una legge in 10 mesi, che come Mulésapete nella navetta tra Camera e Senato è abbastanza inusuale”, ha concluso.In relazione alla celiachia, reazione immunitaria all’assunzione di glutine, è stato diffuso uno studio da cui potrebbe partire una sperimentazione che consentirebbe a pazienti celiaci di assumere il pane senza avere disturbi. Il tutto riguarda il lavoro svolto dall’Unità operativa di gastroenterologia pediatrica e fibrosi cistica dell’Aou “G. Martino” di Messina, direttada Claudio Romano. Si tratta della somministrazione di un farmaco che, inibendo la transglutaminasi intestinale, impedisce che il glutine provochi il danno dell’intestino. Nel corso della sperimentazione sarà analizzato il comportamento clinico e si documenteranno eventuali danni istologici alla mucosa intestinale. I primi risultati, già pubblicati, sembrano incoraggianti ed aprono interessanti prospettive per una alternativa alla dieta senza glutine.