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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: un’emergenza sociale in crescita
Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. La scelta del 25 novembre come data commemorativa risale al brutale assassinio delle sorelle Mirabal avvenuto nel 1960.
La giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’entità della violenza di genere, che l’OMS stima colpisca una donna su tre nel mondo, e a promuovere iniziative per eliminarla.
Oggi 25 novembre è un’occasione per riflettere su un fenomeno che continua a segnare in modo drammatico la società italiana. I dati raccolti nell’ultimo anno evidenziano un aumento preoccupante delle richieste di aiuto, con una crescita significativa delle denunce di stalking, maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali.
Il grido di aiuto delle donne: i numeri del 1522
Le richieste di aiuto al numero antiviolenza 1522, gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità, sono raddoppiate nell’ultimo anno. Tra gennaio e settembre 2024, il servizio ha registrato 48 mila contatti tra e-mail e chat, segnando un incremento del 53% rispetto al 2023.
Questo aumento è stato in parte influenzato dall’omicidio di Giulia Cecchettin, che ha scosso profondamente l’opinione pubblica, e dall’introduzione del nuovo “codice rosso rafforzato”.
Le operatrici del 1522, disponibili in 11 lingue, offrono alle donne non solo ascolto e anonimato, ma anche consulenza legale per supportarle nell’intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Michela Cacciapuoti, Responsabile del “Centro di accoglienza per donne che non vogliono più subire violenza” gestito da Differenza Donna, ha sottolineato in un servizio del TG1:
“Esiste una strada che possono intraprendere per uscire da situazioni di violenza.”
Una violenza senza confini: i dati
Il report del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenzia un trend allarmante:
- Gli atti persecutori sono aumentati del 6%, con le donne vittime nel 74% dei casi.
- I maltrattamenti in famiglia hanno visto una crescita del 15%, colpendo prevalentemente donne (81%).
- Le violenze sessuali sono aumentate dell’8%, con vittime nel 91% dei casi donne, di cui il 28% minorenni.
Non si arresta nemmeno la tragica conta dei femminicidi. Nei primi 11 mesi del 2024, sono state 99 le donne uccise, di cui 37 (37,4%) avevano più di 65 anni. Molte di queste vittime hanno perso la vita per mano del coniuge o di figli, spesso in contesti di piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti.
Un fenomeno che cambia volto
L’XI Rapporto Eures evidenzia come i femminicidi colpiscano sempre più frequentemente donne straniere, con un aumento del 41,2% rispetto all’anno precedente. Al contrario, il numero delle vittime italiane è diminuito del 21,1%. Questo mutamento è accompagnato da una riduzione degli autori di nazionalità straniera, mentre gli autori italiani restano stabili.
In particolare, si registra un aumento delle figlie vittime di “stragi familiari”, passate da 5 a 9 casi, spesso legate a dinamiche di violenza diretta contro le madri. Anche il profilo degli autori sta cambiando: aumentano i giovani sotto i 25 anni, mentre rimane rilevante l’incidenza degli autori sopra i 64 anni, pari al 27,8% del totale.
La cultura della colpa e il bisogno di sostegno
Uno degli aspetti più ricorrenti tra le donne che cercano aiuto è il senso di colpa. Molte si interrogano con domande come: “Cosa ho sbagliato? Perché sta succedendo a me?” Questo sentimento, alimentato da anni di isolamento e manipolazione, rappresenta una barriera psicologica difficile da superare.
Oggi, più che mai, è essenziale sensibilizzare la società e garantire strumenti concreti per sostenere le vittime. La battaglia contro la violenza di genere richiede un impegno collettivo: istituzioni, associazioni, cittadini, tutti sono chiamati a fare la propria parte.
La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne non è solo un momento di memoria, ma un monito a non abbassare la guardia. Perché ogni donna salvata dalla violenza è un passo verso una società più giusta.