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Diritti delle persone con disabilità, Cbm Italia promuove una versione commentata della convenzione del 2006

Crediamo in un mondo dove le persone con disabilità possano vivere senza barriere né discriminazioni. Ci impegniamo per la salute, l’educazione, il lavoro e i diritti delle persone con disabilità dove c’è più bisogno, nel mondo e in Italia”. È questo il messaggio-manifesto che campeggia sulla homepage di Cbm Italia, organizzazione internazionale impegnata nella salute, l’educazione, il lavoro e i diritti delle persone con disabilità, che in occasione della Giornata mondiale del 3 dicembre ha messo a disposizione di tutti (gratuitamente) una versione commentata della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dalle Nazioni Unite nel 2006, e ratificata in Italia nel 2009, con lo scopo di avvicinare ogni persona alla conoscenza e alla comprensione dei princìpi rivoluzionari contenuti in questo documento, punto di riferimento per promuovere e proteggere i diritti umani.
Una persona ogni sei nel mondo ha una disabilità di diverso tipo. È questo un dato che non solo non può essere ignorato ma che consente a tutti di riscoprire la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità non tanto come un documento che mette in chiaro determinati aspetti legati a questa condizione ma come un indicatore di welfare moderno attraverso cui si intende rispondere in modo efficace, concreto e inclusivo ai bisogni delle persone interessate.
La Convenzione è il primo trattato internazionale legalmente vincolante e stabilisce gli obblighi che gli Stati aderenti alle Nazioni Unite devono rispettare per promuovere e proteggere i diritti fondamentali delle donne e degli uomini con disabilità. Mettendo al centro la persona e il suo stesso sviluppo, rappresenta uno strumento condiviso dalla comunità internazionale che segna valori e obiettivi per ampliare il grado di inclusione sociale delle persone disabili. Governo e opposizione, regioni ed enti locali, imprese, mondo no profit e società civile sono tutti chiamati a realizzare una società dove le persone disabili possano essere sempre più protagoniste.
La disabilità: un concetto in evoluzione. Su questa premessa nasce la versione commentata a cura di Cbm Italia. Complessivamente, si tratta di un file scaricabile composto di 100 pagine in cui poter leggere e approfondire il testo integrale della Convenzione con annesso commento ai principali articoli che poggiano le basi nel 1948 con la Dichiarazione universale dei diritti umani, proprio quelli su cui si concentra l’impegno di Cbm: il rispetto dei diritti delle persone con disabilità, la loro partecipazione a ogni ambito della vita, l’accesso alla salute, all’educazione e al lavoro.
Nel commento all’articolo 1 si mette in luce il cambio di paradigma promosso dalla Convenzione nell’approccio alla disabilità, che abbandona la dimensione dell’assistenzialismo in favore di quella dei diritti umani. “Per persone con disabilità – si legge – si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri”. Nel corso della storia le persone con disabilità sono state percepite come destinatari passivi di assistenza piuttosto che come titolari di diritti. Sono state spesso escluse dalla vita della propria comunità, sono rimaste invisibili ed emarginate. Il concetto più moderno di disabilità la definisce come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione, spesso difficile, tra la condizione personale di un individuo (fattori personali, come avere una disabilità motoria o visiva) e le circostanze in cui l’individuo vive (fattori ambientali come atteggiamenti discriminatori o edifici inaccessibili). La combinazione di questi fattori determina la condizione di disabilità e influenza la partecipazione di un individuo nella società. Ciò permette di pensare alla disabilità come a un’esperienza umana universale che tutti possono vivere in un modo o nell’altro nella propria vita.
“Non discriminazione” è la chiave dell’articolo 5, dove vengono spiegati i concetti di “uguaglianza” ed “equità”. Ma è “la giustizia sociale che affronta davvero il problema alla radice: gli stessi diritti e opportunità devono essere garantiti per tutti, indipendentemente dalle loro caratteristiche e condizioni, solo così si eliminano le barriere, che sono sia fisiche sia comportamentali”.
Cbm Italia lavora nel mondo e in Italia con progetti ispirati proprio dalla Convenzione. Il 3 dicembre 2023 l’organizzazione ha diffuso i dati della ricerca che indagava per la prima volta in Italia il legame tra condizione di disabilità e impoverimento economico e culturale: è emerso che le famiglie di persone con disabilità vivono isolate perché non ricevono supporti adeguati ma anche perché spesso non conoscono né sono consapevoli dei propri diritti e opportunità. “È questo – fanno sapere da Cbm – un isolamento causato dalla mancanza di attenzione alle loro necessità e allo stigma. Per questo è necessario diffondere una maggiore consapevolezza sui bisogni, i diritti e le risorse delle persone con disabilità, promuovendo una cultura dell’inclusione. Nasce da qui la nostra proposta di rendere disponibile a tutti una versione commentata della Convenzione”.
