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Italiani sempre meno sedentari. I dati del rapporto sport e salute 2024

In Italia circa 37 milioni di persone praticano sport e oltre 15 milioni sono tesserati. Il tutto è favorito da una consolidata rete del terzo settore: secondo i dati del RASD (Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche), il sistema sportivo italiano è infatti composto da oltre 112 mila associazioni e società sportive dilettantistiche con almeno un tesseramento attivo, di cui 5.700 con attività dedicate a persone con disabilità. Entra subito nel vivo il Rapporto Sport 2024 condiviso a fine gennaio da Marco Mezzaroma, presidente di Sport e Salute, all’Osservatorio Valore Sport tenuto allo Stadio Olimpico di Roma. Il resoconto restituito lascia emergere inoltre un dato essenziale: dando ampio respiro all’articolo 33 della Costituzione italiana che ci ricorda come la Repubblica riconosca il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme, il paese sta diventando gradualmente sempre meno sedentario.
Mezzaroma ha poi precisato come oggi sia “importante una rinnovata attenzione da parte di tutti i soggetti sul tema dello sport”. “Ho potuto verificare che c’è grande fame di sport sia da parte dei cittadini sia da parte dei soggetti pubblici per la promozione dell’impiantistica sportiva. Scontiamo una situazione che ereditiamo da tantissimi anni ma c’è da parte del Governo tanta attenzione sul tema e uno stanziamento importante di risorse per porre fine a questa situazione”, ha detto. A questo proposito l’ambito sportivo si conferma un motore di inclusione sociale: la valutazione di impatto condotta sulle iniziative finanziate da Sport e Salute e dall’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ha restituito un valore medio dell’indice SROI (Social Return on Investment) superiore a 4,5x a conferma della capacità dello Sport di agire da potente moltiplicatore di benefici per i territori e le comunità. Ogni euro investito in progetti sportivi è in grado di generare mediamente oltre 4 euro di ritorni sociali, migliorando le ‘prestazioni’ delle comunità su alcuni indicatori chiave, quali salute, occupazione e istruzione.
Per il Ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi il Rapporto Sport 2024 racconta tutte le forme e le espressioni socio-economiche dello sport italiano, ragione per cui deve essere inteso come uno strumento di analisi che rappresenta un nuovo punto di partenza per orientare le politiche sportive e indirizzare lo sviluppo, la promozione e la diffusione dello sport per tutti. “I dati contenuti in questo studio – ha rilevato – devono contribuire alla pianificazione di progetti, iniziative e investimenti per rendere lo sport accessibile, offrire opportunità, per ridurre le distanze e contrastare le “dispari opportunità”, di genere, condizione economica e territoriali. Lo sport può e deve diventare una premessa indispensabile per il benessere delle nostre comunità e dell’intera nazione: per questo lavoriamo per il consolidamento di un ‘modello Italia’, ispirato da una visione organica e sistemica, capace di dare piena attuazione alla presenza dello Sport in Costituzione”.
Non ci sono mai stati in Italia così tanti praticanti sportivi in forma continuativa come nel 2023, anno in cui, secondo i dati Istat, 16,2 milioni di italiani hanno eletto lo Sport praticato con regolarità a proprio stile di vita: il 28,3% della popolazione con 3 o più anni di età. In 10 anni (2013- 2023), si registra un aumento considerevole di 3,6 milioni.
Nell’analisi per fasce demografiche, spiccano i dati della pratica sportiva svolta in forma continuativa delle classi d’età comprese tra i 6 e i 17 anni con valori che si attestano oltre il 50% e che esprimono un rilevante incremento rispetto al periodo pandemico, caratterizzato da un crollo della partecipazione sportiva giovanile.
La popolazione sedentaria si attesta al 35% nel 2023, un dato in lento miglioramento, tra i più elevati da quando esistono le rilevazioni Istat del fenomeno. Permane uno stato di criticità in tre Regioni (Campania, Sicilia e Basilicata) contraddistinte da livelli di sedentarietà sopra il 50%. Nonostante i progressi, l’Italia si posiziona ancora tra i Paesi europei con il più alto tasso di inattività.
Negli ultimi dieci anni (2013-2023) si è ridotta la quota di italiani in sovrappeso, mentre l’incidenza dei casi di obesità ha registrato una crescita attestandosi all’11,8% nel 2023 (+1,5 % rispetto al 2013). Questa dinamica caratterizza l’Italia nel contesto europeo dove da un lato il nostro Paese risulta quello con la minore presenza di adulti in eccesso di peso (Eurostat) ma è al secondo posto per numero di bambini (7-9) obesi (Rapporto COSI).
In questo contesto di forte crescita per l’attività sportiva nel paese, nel luglio 2023 è stata approvata la Riforma dello Sport che ha introdotto nuove figure dei lavoratori sportivi. Dai dati presenti nel Registro, sono quasi 310 mila i lavoratori sportivi che nel 2023 hanno attivato almeno una collaborazione coordinata e continuativa con Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche iscritte al RASD o direttamente con Organismi Sportivi. Dato che tuttavia non deve essere confuso con quello dei lavoratori sportivi individuati dall’Istat che, invece, afferiscono alla sfera delle imprese private.
