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A Bologna apre i battenti il primo ambulatorio odontoiatrico per emarginati
Un sogno che diventa realtà ma anche un servizio in più che guarda alle fasce maggiormente svantaggiate della popolazione. Prende avvio nel cuore dell’Emilia-Romagna, a Bologna, il progetto “Ambulatorio Odontoiatrico Solidale” (https://www.ambulatorioodontoiatricosolidale.it/) curato sin da subito dalla dottoressa Gabriela Piana, responsabile del Servizio di assistenza odontoiatrica per disabili in età evolutiva e di Odontoiatria infantile della Clinica odontoiatrica del DIBINEM, Università di Bologna, dove è stata Direttore sanitario dal 2014 al 2019, e condiviso con numerosi colleghi dalla Clinica Odontoiatrica del DIBINEM UNIBO. Un presidio territoriale odontoiatrico creato per accogliere i pazienti in un clima di accudimento e serenità, dove erogare terapie odontoiatriche e riabilitazioni protesiche, ma non solo.
“L’idea – spiega la fondatrice – è creare una sorta di ‘centro culturale’, dove si possano curare le persone, ma anche formarle a una corretta attenzione non solo alla salute orale ma anche alla salute generale, fornendo loro informazioni su una corretta igiene orale domiciliare, su un’alimentazione e su stili di vita sani. E, ancora, dove si possano trattare altre tematiche mediche, con il contributo di specialisti, rivolgendosi in particolare alle donna, anche in gravidanza, e ai bambini”. Un tema più attuale che mai se si considera che nel corso degli ultimi anni, con l’impennarsi dei costi della vita, l’odontoiatria è diventato uno dei settori che registra il maggior tasso di rinuncia alle cure per motivazioni di natura economica. Un quadro che potrebbe ulteriormente aggravarsi se si considerano le previsioni sul futuro demografico del nostro Paese.
Dottoressa Piana, chi è il dentista sociale?
Un professionista che assicura un servizio guardando a chi non può permettersi cure a pagamento. Un professionista che a prezzo agevolati o gratuiti va incontro a chi è in difficoltà e non può ricevere cure odontoiatriche. Chiaramente si tratta di un tecnico specializzato regolarmente iscritto all’albo dei medici chirurghi e odontoiatri che per una scelta etica e solidale, che ha deciso di mettere a disposizione le sue competenze e il suo tempo per donare un sorriso migliore a chi non ne ha la possibilità.
Come è nata l’idea di avviare l’esperienza un Ambulatorio Odontoiatrico Solidale?
Le malattie del cavo orale rappresentano un grave problema di salute pubblica. In Italia il Servizio Sanitario Odontoiatrico non sempre è in grado di assicurare un adeguato livello di cure alle fasce deboli della popolazione in termini di qualità delle prestazioni che di tempi di attesa. In particolare, le riabilitazioni protesiche sono una realtà di nicchia gestita in pochissime strutture pubbliche. In aggiunta a questa complessa situazione, i flussi migratori sono notevolmente aumentati e le persone con temporaneo permesso di soggiorno sono una realtà in costante crescita. Questa fascia vulnerabile non è tutelata dal punto di vista odontoiatrico e non ha accesso alle cure nel Servizio Sanitario. La pandemia Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione peggiorando la crisi economica del Paese e inducendo sempre più persone a rinunciare alle terapie odontoiatriche.
C’è stato dunque un momento in cui l’intuizione è diventata realtà?
Tutto ha avuto inizio a cavallo tra il 2019 e il 2020 quando ho chiuso l’ambulatorio dove esercitavo la libera professione e mi sono trovata a decidere cosa fare dei materiali e delle attrezzature che solitamente diventano oggetto di donazione ad enti del terzo settore che operano nel sud del mondo, in Africa. Allo stesso tempo sensibilizzata dalla situazione di disagio presente nel nostro paese e sul mio territorio ho pensato di dar vita a una struttura in grado di promuovere la salute orale tra le numerose persone che per i più svariati motivi – mancanza di residenza, extracomunitari, difficoltà economiche – non hanno accesso alle cure odontoiatriche. Infatti, rivolgersi al privato è costoso e il Servizio Sanitario, solo per coloro che ne avrebbero diritto, ha tempi di attesa spesso non compatibili con le urgenze odontoiatriche.
Un’esperienza che subito ha creato una vera squadra..
Quasi nell’immediato al progetto hanno aderito diversi professionisti che operano in Emilia-Romagna, odontoiatri, esperti del terzo settore, tra cui l’architetto Mario Cucinella che ha curato la ristrutturazione degli spazi pensati per accogliere gli utenti in un clima di accudimento e serenità, dove erogare terapie odontoiatriche e riabilitazioni protesiche, ma non solo. La nostra idea è quella di creare una sorta di ‘centro culturale’, dove si possano non solo curare le persone ma anche formarle a una corretta attenzione alla propria salute orale e generale.
In questo contesto nasce anche la collaborazione con l’Università di Bologna?
Esattamente. L’ambulatorio è convenzionato con i corsi di laurea in odontoiatria e protesi dentaria e igiene dentale dell’Unibo, in modo da permettere agli studenti degli ultimi anni di corso di effettuare il previsto tirocinio. I futuri dentisti acquisiranno non solo conoscenze professionali, ma affronteranno anche un percorso di crescita umano e sociale. L’educazione dei pazienti, in particolare quelli più piccoli, nel prevenire le malattie del cavo orale attraverso buone pratiche e uno stile di vita sano improntato all’igiene orale e alla sana alimentazione quotidiana.
Per realizzare questo progetto serve la collaborazione di tutti, per questa ragione diffondiamo l’IBAN:
IT62S0306909606100000180941
Causale:
Chi ha fame non ha i denti
Oppure con carta di credito:
www.ambulatorioodontoiatricosolidale.it/donazioni-e-iscrizioni/