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Addio a Wondy, la giornalista che aveva raccontato il cancro e le sue “chemioavventure”
All’età di 42 anni Wondy, Wonder Woman, si è spenta cadendo nelle grinfie del cancro, quella malattia che aveva raccontato per sei anni attraverso un lungo vademecum con il quale insegnava a colpi di ironia ma mai di drammaticità come mettere all’angolo le proprie paure. A nulla dunque le sono serviti mantello e poteri soprannaturali e così Wondy, Francesca Del Rosso, scrittrice e giornalista italiana, ha dovuto mettere da parte questa vita per passare – magari – in quella disegnata dai fumetti in cui una supereroina non muore mai perché la sua missione è di salvare gli altri.
Nota con questo soprannome tra amici e familiari, Francesca ha lottato per sei anni contro il cancro al seno, patologia che sempre di più colpisce le donne intorno ai quarant’anni e che rappresenta il 29% di tutti i tumori che interessano il mondo femminile. Raccontato prima nel suo libro “Wondy, ovvero come si diventa supereroi per guarire dal cancro” e poi tra le pagine del suo blog “Le chemioavventure di Wondy”, quel “cattivone”, come lei lo definiva ironicamente, le si era presentato per ben due volte, nel 2010 e poi ancora nell’ottobre del 2012 quando pur dando avvio a un lungo periodo di chemioterapia non ha mai perso la voglia di raccontare e raccontarsi vedendo sempre il bicchiere mezzo pieno.
A distanza di sei anni però il big-killer in rosa, che rappresenta un quarto di tutte le diagnosi di tumore nelle donne, ha avuto la meglio sulla sua costante e instancabile lotta per la vita. “La mia amata Francesca, la nostra Wondy, ci ha lasciati”, scrive il marito Alessandro Milan, giornalista di Radio24, sulla pagina Facebook di lei. “Sorriderà già in un luogo più dolce: il Paradiso. Per sua espressa volontà, non ci sarà alcuna camera ardente. Ricordate i suoi luminosi occhi”, conclude.
Era solita definirsi ‘socia onoraria del club Donne tumorate’, raccontava le sue chemioavventure, e lanciava i suoi “Wondyappelli”, ha promosso la campagna #CancroNonParole contro l’adozione di un linguaggio scorretto e contro l’uso della parola “cancro” in ogni situazione e spesso etichettato con espressioni ambigue, per così dire democristiane come “brutto male”, “male incurabile”, che ammorbidiscono la cosa senza centrarne la gravità. “Le parole – consigliava ai suoi colleghi giornalisti – sono armi molto affilate e se usate male possono fare molti danni e i tumorati già devono combattere per cercare di guarire e reagire alla malattia, in più si trovano a dover fare i conti con un termine che ormai ha significati molto più ampi e che rimandano all’inferno in terra”.
Francesca dunque rappresenta ora una speranza per tutte le donne malate di cancro, e la sua scomparsa oggi segna certamente una tappa importante per il percorso che tutte loro intraprendono da quando si sono ritrovate a dover fare i conti con il cosiddetto killer in rosa che spesse volte deturpa la femminilità spogliandola di ogni vezzo ed entusiasmo.
I casi di tumore al seno in Italia sono circa 46mila l’anno e di questi oltre 3mila in Campania e il 20% sono donne sotto i quarant’anni. Tuttavia, studi recenti accertano che le neoplasie al seno sono guaribili per circa il 50% dei casi con una percentuale di guarigione che sale anche al 98% se si interviene nei giusti tempi. In questo senso, sulla strada della prevenzione ha investito il sistema sanitario campano promuovendo la prevenzione e mettendo in campo iniziative atte a smuovere le donne meno propense alle cure. “Senza prevenzione non c’è e non ci può essere salute. Napoli da questo punto di vista sta facendo grandi passi in avanti, ma c’è ancora moltissimo da fare”. Lo ha dichiarato Francesco D’Andrea, docente ordinario di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica della Federico II, annunciando la Giornata di prevenzione prevista per venerdì 16 nel capoluogo campano. Presentata da uno slogan che esorta le donne a più controlli, Togliti il pensiero fai una visita al seno, lo scopo della manifestazione è di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori alla mammella, informandole sugli stili di vita da adottare e sui controlli diagnostici clinici e strumentali da effettuare, estendendo le informazioni anche al numero sempre più crescente di donne che oggi si sottopongono ad interventi di chirurgia estetica del seno.