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Al centro la salute delle persone. Il modello romagnolo del Wellness fa scuola a Expo Dubai
La sostenibilità, il biologico e la rivoluzione digitale sono la vera frontiera del futuro ed è giusto ritenere che si tratta effettivamente di tre ambiti corrispondenti a una salda visione di vita che racchiude in sé una sfida. Regge su questi pilastri il distretto del benessere nato nel cuore della Romagna nel 2002 e poche settimane fa protagonista assoluto all’Expo di Dubai. Tra medicina e benessere, stili di vita virtuosi che richiamano una visione completa dello star bene, il progetto nato oltre vent’anni fa in seno a Technogym è stato presentato come unico esempio di ecosistema territoriale che mette al centro la salute delle persone e la qualità della vita.
Il palcoscenico era quello della Health and Wellness Week, in programma dal 27 gennaio al 2 febbraio 2022 a Expo Dubai con un programma che ha posto al centro i settori del biomedicale, delle terapie avanzate utilizzate ai fini della medicina rigenerativa e riparativa, dei big data e del digital health, del nutraceutico, del farmaceutico veterinario, le specialità ortopediche, delle neuroscienze e della neurologia. L’iniziativa, organizzata da Unimore – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con il supporto di ART-ER Attrattività Ricerca Territorio. sono intervenuti infatti le docenti Graziella Pellegrini dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Valeria Raparelli dell’Università di Ferrara, il professor Luca Lorenzini dell’Università di Bologna e Davide Adamo, dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Ancora una volta le eccellenze che trainano l’economia della Regione Emilia-Romagna fanno scuola oltre i confini nazionali lasciando agli Emirati Arabi un buon modello a cui potersi ispirare o, nel peggiore dei casi, un sicuro contatto di realtà innovative e al passo coi tempi con le quali dare avvio a partnership di alto rilievo. Dopo Motor Valley, Food Valley e Data Valley, l’Emilia Romagna – tramite Silvano Zanuso della Wellness Foundation – ha presentato il distretto del benessere con lo scopo di essere fonte di ispirazione mondiale nella creazione di distretti votati alla promozione degli stili di vita sani, e “per attrarre il turismo”. Nata nel 2002 grazie a una lungimirante intuizione del fondatore di Technogym Nerio Alessandri, oggi il progetto coinvolge tutta la Romagna in una visione omogenea all’interno della quale imprenditoria, benessere sociale e qualità della vita crescono congiuntamente. Ma guai a definirlo un modello territoriale. La Wellness Valley incarna una filosofia di vita che pur affondando le radici in Romagna si sviluppa a livello internazionale con l’obiettivo di alzare la qualità della vita tramite la prevenzione. Ed ecco che si approda a un’economia votata alla sostenibilità: gli Stati saranno sostenibili nel futuro se sapranno investire in prevenzione.
L’idea è stata quella di creare il primo distretto al mondo che si occupasse di qualità della vita e benessere delle persone: il termine wellness è dato infatti dall’incontro dei vocaboli inglesi “well being” e “fitness” ed intende un benessere ed un equilibrio psicofisico totale, a 360 gradi. A dirlo è stato lo stesso Zanuso spiegando che quell’idea iniziale è stata trasformata in brevissimo tempo in una progettualità che ha coinvolto molteplici stakeholder del territorio (dalla sanità alle istituzioni politiche fino al mondo della scuola) creando centinaia di progetti con la chiara idea di promuovere sani stili di vita. Si tratta dunque di “un progetto che è molto piaciuto nel mondo ed è diventato d’ispirazione per altre aree geografiche, come ad esempio in Florida o in Qatar”.
Praticare sport per stare bene. Gli ultimi anni hanno portato l’opinione pubblica ad una crescente sensibilizzazione riguardo al tema della salute della cura del corpo nel suo complesso. La ricerca scientifica in questo ambito incontra lo sviluppo tecnologico e da questa unione nascono inediti protocolli terapeutici, non a caso infatti la medicina preventiva può essere ritenuta, al giorno d’oggi, come la forma più ampia di interdisciplinarietà esistente in campo medico e sanitario. Pertanto, presentare il wellness come una vera e propria estensione del concetto di fitness è stata un’intuizione epocale che ha dato vita a una filosofia di vita che non ha niente a che fare con l’essere sedentari ma, al contrario, mette il benessere della persona al centro dell’attenzione proponendo attività sportive, pratiche di rigenerazione oltre che di mental training combinate con un’alimentazione corretta favorendo uno stato di benessere ed equilibrio psicofisico.
Un concetto questo che con ogni probabilità a seguito della pandemia dovrà essere rivisto. Praticare sport è indispensabile per stare bene. Eppure, due anni di emergenza sanitaria, con chiusure di centri sportivi e restrizioni che hanno condizionato le stesse abitudini motorie, hanno reso gli italiani adulti più sedentari del solito. A incarnare la visione del wellness infatti sono i più piccoli che, rispetto a quanto emerso dallo studio elaborato dall’Osservatorio Sportclubby (principale piattaforma per il booking di sport e benessere), nel 2021 sono ritornati allo sport, con il +299% di prenotazioni rispetto a settembre 2020. Secondo il Ministero della Salute: “Il mancato rispetto delle attuali raccomandazioni sull’attività fisica è responsabile di oltre 5 milioni di morti a livello globale ogni anno in tutte le fasce d’età”. Si stima che ad oggi oltre il 23% degli adulti e l’80% degli adolescenti non sono sufficientemente attivi fisicamente.