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Al via il nuovo decreto per rallentare l’aumento dei contagi da Covid-19
Dall’obbligo vaccinale per gli over 50, green pass base per i servizi di cura per la persona, smart working alle nuove regole per la scuola. Cosa cambia fino al 15 giugno.
Tre Dpcm in tre settimane. Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto-legge con l’obiettivo di rallentare l’aumento dei contagi da Covid-19 dovuti principalmente dalla variante Omicron.
I punti principali sono: l’obbligo vaccinale per gli over 50, la necessità di esibire il green base anche per accedere ai servizi di cura alla persona, smart working per il settore pubblico e privato e la gestione dei casi di positività nelle scuole.
“Interveniamo per salvare vite. Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo”. Le parole del premier Mario Draghi al termine del Cdm. Un nuovo provvedimento che, vista la situazione attuale con un tasso di occupazione in terapia intensiva pari al 15,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 06 gennaio), intende “preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche”, ha sottolineato Draghi.
Anche il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto al termine del Cdm. “Un Consiglio dei ministri importante che ha approvato all’unanimità norme rilevanti e che crediamo ci possano aiutare nelle prossime settimane a contrastare il virus”. Ha detto Speranza. “La cosa più importante è l’estensione dell’obbligo vaccinale a tutti i cittadini che hanno sopra i 50 anni – ha specificato – sul posto di lavoro verranno controllati con il Super green pass. Il peso sulle ospedalizzazioni è nell’ambito dei non vaccinati, quindi la scelta che stiamo facendo è restringere il più possibile l’area dei non vaccinati, perché è quella che pesa significativamente sui nostri ospedali. Dobbiamo lavorare per ridurre al massimo le ospedalizzazioni, quello che stiamo facendo con queste norme”.
Cosa prevede il nuovo decreto-legge?
Super green pass per over 50. Il testo introduce l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni. Per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il Green pass rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio prossimo. Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico. “L’obbligo non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del Ministero della salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti SARS-CoV-2; in tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita. L’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione. L’obbligo sussiste fino al 15 giugno 2022“. I lavoratori over 50 non in possesso del Super green pass “sono considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione delle predette certificazioni, e comunque non oltre il 15 giugno 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”. Per i giorni di assenza ingiustificata “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”.
Per le violazioni sul Super green pass “la sanzione amministrativa è stabilita nel pagamento di una somma da euro 600 a euro 1.500 e restano ferme le conseguenze disciplinari secondo i rispettivi ordinamenti di settore”.
Green Pass Base. Servizi alla persona ma anche pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e attività commerciali, “fatte salve eccezioni che saranno individuate con atto secondario per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”. Con le nuove misure varate dal governo per accedere a questi servizi sarà necessario il Green pass base, dunque essere vaccinati, guariti dal Covid oppure mostrare l’esito negativo di un tampone. Dal 1° febbraio al 15 giugno si dovrà esibire il Green pass base per accedere ai servizi bancari e finanziari; negozi e centri commerciali (ad eccezione di quelli “necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie delle persone”); uffici pubblici (per esempio quelli di Comuni, Province, Regioni) e ai servizi pubblici (come Poste, Inps, ecc). Inoltre, a partire dal 20 gennaio, sempre fino al 15 giugno, il pass base sarà necessario anche per accedere ai servizi alla persona come: barbieri; parrucchieri; estetisti e centri estetici.
Smart Working – Il Consiglio dei ministri, rende noto Palazzo Chigi al termine del Cdm, “è stato informato dal Ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che è stata adottata d’intesa con il ministro del Lavoro una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private per raccomandare il massimo utilizzo, nelle prossime settimane, della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile”. “Abbiamo preso una decisione straordinaria – ha detto Renato Brunetta – Mondo del lavoro pubblico e mondo del lavoro privato adotteranno tutti gli schemi di lavoro agile, di lavoro a distanza, già presenti all’interno delle loro regolazioni contrattuali e normative. Il privato utilizzerà il massimo della flessibilità per garantire sicurezza e servizi e per abbassare la curva del contagio. La stessa cosa farà il lavoro pubblico. La circolare, firmata da me e dal ministro Orlando, è immediatamente in vigore per mettere insieme il massimo di efficienza dei servizi alle famiglie e alle imprese con il massimo della sicurezza, e con il contributo a controllare l’evoluzione della curva pandemica”.
Scuola. Cambiano le regole per la gestione dei casi di positività nelle scuole. Per la scuola dell’infanzia in presenza di un caso di positività è prevista la sospensione delle attività per una durata di dieci giorni. Alle elementari, invece, con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la Dad per la durata di dieci giorni. Per quanto riguarda la scuola secondaria di I e II grado, dunque medie, licei, istituti tecnici etc. etc., fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’autosorveglianza e con l’uso, in aula, delle mascherine FFP2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’autosorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.
Aumento dei contagi e variante Omicron
“Abbiamo un aumento esponenziale dei contagi, siamo a 200mila casi ed è probabile che salgano ancora di più, questo fa sì che molte persone preoccupate, spesso con sintomi leggeri, vadano giustamente a chiedere assistenza alla rete ospedaliera. Rete che è stata ulteriormente riorganizzata nelle ultime settimane per fronteggiare questa ondata. Tutto ciò che non è Covid purtroppo viene accumulato, ritardato, posticipato”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio Cusano Campus. “È evidente che questa ondata probabilmente sarà numericamente molto alta a livello di contagi – ha spiegato – ma in proporzione ai contagi verosimilmente la pressione sugli ospedali non sarà come quella che avevamo con la variante Delta. C’è un virus che verosimilmente è meno aggressivo e c’è una popolazione per la maggior parte vaccinata, questa combinazione fa sì che il sovraccarico per la rete ospedaliera sia minore rispetto alle precedenti ondate”. Sileri, ha sottolineato che ci sarà comunque “un aumento di ricoveri nei prossimi giorni e la rete ospedaliera deve tenersi pronta per gestire questa situazione. Dobbiamo gestire anche l’ordinario. Adesso abbiamo anche il problema di operatori sanitari positivi che dunque vanno in quarantena e non possono lavorare, questo genera ulteriore difficoltà”.
Della contagiosità della variante Omicron ne ha parlato il direttore sanitario dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, Francesco Vaia in un’intervista al Corriere della Sera.
“Il virus sembra avere sempre più i connotati di una malattia stagionale endemica. Il virus non sta più prendendo i polmoni, ma si sta fermando alle prime vie aeree, come capita con le più comuni patologie respiratorie”. La variante del coronavirus Omicron “è poco patogena e presenta un’attenuazione della malattia”, ha spiegato Vaia, che riporta i risultati di alcuni studi internazionali: “Quasi l’80% dei contagiati da Omicron è pauci o asintomatico”. Difficile prevedere nuove ondate del virus. “In autunno si penserà a mettere al sicuro gli anziani e i fragili, proprio come da anni si fa con il virus stagionale”. Omicron, seppure meno patogena, resta “molto più contagiosa della precedente variante Delta. Ragion per cui per evitare l’alta incidenza che stiamo osservando, oltre al superamento del brevetto, serve urgentemente un aggiornamento dei vaccini contro le varianti”. Allo Spallanzani è in fase di sperimentazione la nuova pillola anti-Covid. “Dai primi risultati – ha affermato il direttore sanitario dell’istituto – sembrerebbe dare gli effetti sperati: la malattia non si aggrava”.