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Allergia al sesamo
Il sesamo, riconosciuto anche con il suo nome scientifico Sesamum indicum, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Pedaliaceae, originaria dell’India e dell’Africa, da cui si ricavano i semi di sesamo, utilizzati tradizionalmente nella cucina giapponese, coreana e mediorientale.
Specialmente negli ultimi anni, a causa del processo di globalizzazione e l’introduzione di nuove abitudini alimentari, è aumentato drasticamente il loro utilizzo in cucina e, per tale motivo, risultano essere degli allergeni molto potenti causando diversi sintomi, tra cui prurito ed eritema e, nei casi più gravi, possono sopraggiungere anche l’asma e la congiuntivite. Questa situazione gravosa può essere prevenuta con tempestivamente con una diagnosi accurata e l’assunzione di farmaci appropriati consigliati dal proprio medico curante.
Come la maggior parte delle allergie, anche quella ai semi di sesamo è immediata, ovvero inizia subito dopo aver consumato pietanze contenente tracce di questa pianta. L’allergia in questione comincia, nella maggior parte dei casi, prima dell’età di due anni e si protrae nel tempo.
A rendere i semi di sesamo un alimento potenzialmente allergenico è la presenza di alcune molecole allergeniche di natura proteica, come Ses I1, Ses I2, Ses I3 e Bet v1.
L’allergia ai semi di sesamo è di tipo IgE mediata, ciò significa che si può diagnosticare direttamente attraverso le analisi del sangue, ovvero il cosiddetto Rast Test, solitamente il primo tipo di prova allergica che si prescrive in caso di sospetta allergia alimentare. A prescrivere questi primi esami sierologici ci si può rivolgere al proprio medico di base o al pediatra nel caso in cui l’allergia colpisce i bambini. Tutto questo grazie all’introduzione dei nuovi LEA 2017, ovvero i Livelli Essenziali di Assistenza, che hanno permesso di semplificare il percorso diagnostico delle allergie.
In particolare, il Rast Test consiste nel dosaggio delle IgE specifiche, anticorpi che si attivano quando nell’organismo viene introdotta una determinata sostanza allergenica. Tuttavia, essendo una semplice analisi del sangue, risulta essere un esame del tutto sicuro e poco invasivo.
Ad ogni modo, è sempre opportuno consultarsi solo con professionisti qualificati e sottoporsi solamente a test per le allergie affidabili e riconosciuti dal Sistema Sanitario Nazionale.
Giunti ad una diagnosi certa, gli allergici al sesamo dovranno procedere eliminando completamente dalla loro dieta questo alimento. Risulta indispensabile, quindi, una lettura attenta delle etichette dei prodotti confezionati che si acquistano. Per legge, infatti, gli alimenti confezionati devono indicare in etichetta la presenza anche minima di alimenti potenzialmente allergizzanti, come il sesamo.
È successo proprio recentemente, nel mese scorso, che una giovane ragazza è morta a causa di una grave e potente reazione allergica dopo aver mangiato un panino mentre si trovava a bordo di un aereo della British Airway diretto in Francia.
La quindicenne era partita per una vacanza di quattro giorni insieme ad una sua amica e durante il volo decise di fare uno spuntino. L’adolescente, consapevole dei suoi problemi di salute, controllava sempre il cibo che comprava per evitare la presenza di possibili allergeni. Un’azione ormai abitudinaria che aveva ripetuto anche quella volta. Accertatasi che sulla confezione non erano riportate indicazioni di sostanze per lei pericolose ha consumato tranquillamente il pasto. Ma ben presto, sulla pelle della ragazza si sono manifestate le prime macchie rosse.
Dopo essersi sentita male, la ragazza è stata immediatamente soccorsa dal personale di bordo e l’aereo ha effettuato un atterraggio d’emergenza per consentire alla giovane di essere condotta il più velocemente possibile all’ospedale di Nizza. Purtroppo, però, nonostante tutti gli sforzi, per lei non c’era già più nulla da fare. Dopo qualche giorno si è scoperto che nel panino era presente il sesamo, un alimento a cui la giovane era altamente allergica.
Il sesamo è una delle quattordici sostanze che, in base alle normative previste dall’Unione Europea, deve essere obbligatoriamente elencato sui prodotti preconfezionati provenienti dai locali del negozio.
La linea Pret a Manger, dove la ragazza ha comprato il panino mentre era in aeroporto, pare non lo avesse indicato sull’involucro. Il motivo di questa mancanza sarebbe di carattere tecnico in quanto l’azienda prevede la produzione di panini in loco e questo non li obbliga ad indicare gli allergeni. Un prassi che verrà ben presto modificata e si spera che avvenimenti del genere non ricapitino più in futuro.
Ancora tanti progressi invece, mancano per la cura e la prevenzione di una delle allergie più forti data la particolarità della pianta, ma la ricerca sta lavorando molto al fine di trovare nuove soluzioni e cure.