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Casa Artù: MBA contribuisce a ristrutturare una villa per il riutilizzo sociale
Massimiliano Alfieri avvicina mutualità e solidarietà contribuendo con € 30.000, la Mutua MBA ristruttura un immobile sequestrato alla mafia e riconvertito al sociale
Innovazione, Dinamismo e Qualità: questi sono gli aggettivi che rappresentano al meglio e in sintesi l’attività di Mutua Basis Assistance, la prima Società di Mutuo Soccorso Italiana per numero di associati.
Nel panorama della Sanità Integrativa, Mba si colloca come un valido strumento di integrazione alle mancanze del Sistema Sanitario Nazionale al fine di migliorare la qualità della vita degli associati.
E’ da sempre impegnata a garantire un corretto e veloce accesso alle informazioni ed alla diagnosi precoce e si è sempre distinta per l’innovazione dei sussidi creati per rispondere alle esigenze della collettività.
“La salute è il primo dovere della vita” concetto molto caro a Mba che fa della prevenzione uno dei pilastri fondamentali sul quale si basa il suo operato.
Ma non solo, Mutua Basis Assistance è anche sensibile e attenta a iniziative per il sociale: “aiuto e sostengo” per le fasce sociali più deboli sono i suoi valori indissolubili.
In linea con questi valori, insieme a “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e Banca Etica, è infatti, partner, grazie alla donazione di 30 mila euro, dell’iniziativa per la ristrutturazione nella zona di Formello, Comune a Nord di Roma, di un immobile sottratto alle mafie e assegnato alle cooperativa “Sinergie” aderente a Legacoop Lazio e destinato al riutilizzo sociale.
La ex Villa Sandra, oggi ribattezzata “Casa Artù”, con tutti i confort tipici di un immobile lussuoso, si compone di 29 vani, e si trova nella prestigiosa località Castel De Ceveri, e sarà gestita dalla Cooperativa sociale “Sinergie” per il riutilizzo sociale.
La cooperativa Sinergie, sta lavorando per ospitare all’interno della struttura 8 minori in difficoltà seguiti da educatori professionali e operatori socio-sanitari.
Nel progetto è prevista anche un’iniziativa di agricoltura sociale, denominata “l’orto di Artù” cioè l’orto della cucina della casa famiglia che verrà realizzato grazie all’inserimento di pazienti psichiatrici dell’Asl locale.
La villa, è stata sottratta alla ‘ndrangheta calabrese nel corso del maxisequestro da 20 milioni di euro che coinvolse anche lo storico Caffè Chigi di Roma e alcuni beni nei quartieri romani Coppedé e Parioli ed è stata affidata alla Cooperativa Sinergie, ancora prima dell’ultima condanna in Cassazione, grazie alla buona prassi di questo progetto di riutilizzo sociale avvenuto, per la prima volta in Italia, durante la fase di sequestro.
E’ stato, inoltre, ratificato un Protocollo d’intesa firmato dal Tribunale di Roma, dalla Regione, dal Comune di Roma, dall’associazione Libera, dalle cooperative e da varie associazioni di categoria e di rappresentanza.
A luglio del 2013 l’Amministrazione giudiziaria del bene per conto del Tribunale ha assegnato la villa alla Cooperativa Sinergie la quale ha provveduto, in collaborazione con l’Associazione Libera, ad una prima ristrutturazione avvalendosi dell’aiuto di un campo di lavoro.
All’iniziativa hanno partecipato ragazzi tra i 18 e i 20 anni che in una settimana hanno svolto attività lavorative al mattino (soprattuto pulizie esterne perché per la zona interna deteriorata da infiltrazioni c’è stata la necessità di interventi da parte di professionisti nel settore) e formazione al pomeriggio grazie a degli incontri tenuti da Legacoop Lazio, dalla Guardia Forestale, da Banca Etica e da Libera.
Abbiamo contattato per Health Online il presidente della cooperativa Sinergie, Marco Carducci, entusiasta dei risultati raggiunti.
“Per noi è un progetto importante perché ci permette di realizzare la prima casa famiglia del territorio e anche per il fatto che siamo la prima cooperativa in Italia ad avere avuto il riutilizzo di un bene confiscato alle mafie, durante la fase di sequestro, senza aspettare, quindi, i 6 anni previsti per l’iter giudiziario tradizionale.
In sostanza, ci siamo ritrovati ad essere attori, insieme a Mutua Basis Assistance e Banca Etica di un caso unico che ha dato l’esempio di un veloce iter burocratico ”.
La legge n.109/96 prevede infatti il riutilizzo sociale per i beni sottratti alle mafie dopo la fine del processo.
“L’ultima condanna in Cassazione è arrivata lo scorso anno – ha terminato Carducci – quando ci sarà l’assegnazione dell’immobile al Comune di Formello vedremo come proseguire i lavori di manutenzione e l’avvio della casa famiglia.
Uno dei problemi principali è quello di reperire i fondi per la ristrutturazione ma grazie al contributo di Mutua Basis Assistance abbiamo potuto ristrutturare il pavimento di un terrazzo di 100 metri quadrati”.
Un sostegno quello di MBA che ha contribuito a realizzare un progetto, un sogno, per persone e bambini che presto avranno una casa visto che il Comune di Formello i primi di luglio di quest’anno ha ottenuto, dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’assegnazione definitiva di Villa Sandra.