Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Cellule staminali nel fegato, salvati tre neonati
Intervento pionieristico e straordinario alla Città della Salute di Torino, dove sono state utilizzate cellule staminali per curare tre neonati affetti da gravi patologie genetiche. “Per la prima volta sono state iniettate cellule staminali epatiche sane direttamente nel fegato di una persona, una strategia senza precedenti”, ha commentato il dottor Marco Spada, direttore di Pediatria e del Centro Regionale per la cura delle malattie metaboliche del Regina Margherita. I bambini erano stati colpiti da malattie metaboliche, ereditarie, molto gravi, tant’è che poche settimane dopo la nascita erano precipitati in stato di coma neonatale. Le cellule utilizzate nell’intervento sono state prelevate dal fegato di un donatore “a rischio standard” e iniettate – in minima quantità – direttamente nei fegati dei bambini, per cercare di sfruttare le proprietà rigenerative delle cellule. Obiettivo: posticipare il trapianto e correggere il difetto ereditario. Le iniezioni sono state due, a distanza di una settimana, e hanno subito migliorato la situazione: “Stabilizzazione metabolica e parametri in ripresa”. “L’iniezione delle cellule è già stata una sorta di trapianto, hanno funzionato come un medicinale”, ha dichiarato il dott. Spada. Lo studio è stato portato avanti con la collaborazione tra alcuni Centri di eccellenza del Regina e delle Molinette, il Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Biotecnologie Molecolari dell’Università e l’azienda biomedicale Unicyte AG. La sperimentazione clinica è stata condotta all’Infantile dal dottor Spada e dal collega Porta. Il professor Renato Romagnoli (direttore Centro Trapianti di Fegato delle Molinette) e il dottor Dorico Righi (direttore Radiologia delle Moli-nette) hanno avuto ruolo clinico primario in qualità di co-sperimentatori. Al successo hanno contribuito il Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare del Regina (diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e del Centro di Coordinamento Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso).
Con questo intervento straordinario state poste le basi scientifiche per nuove strategie di cura per le malattie rare; ad esempio, ha ipotizzato il dott. Spada, “Uno sviluppo può essere la possibilità di estrarre cellule staminali dallo stesso fegato del paziente, ingegnerizzarle, cioè lavorarle, e poi reimmetterle”.