Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
Congiuntivite: l’infezione oculare più diffusa
Tra le malattie dell’occhio, la congiuntivite è tra le malattie dell’occhio più frequenti. Si tratta di un processo infiammatorio a carico della congiuntiva, la sottile membrana mucosa e trasparente che ricopre la superficie anteriore dell’occhio, ad eccezione della cornea, e la zona palpebrale interna.
Il sintomo caratteristico di questa problematica è il forte rossore degli occhi, chiamato anche iperemia e avviene quando la congiuntiva viene irritata da un fattore esterno che può essere di tipo infettivo, irritativo od allergico. I sottili vasi sanguigni del bulbo oculare, infiammandosi, provocano l’arrossamento della parte bianca dell’occhio, ovvero la sclera.
Nella sua forma più comune, la congiuntivite è una malattia di facile risoluzione e solo raramente pericolosa. Tuttavia, richiede sempre una cura specifica da intraprendere fin dai primissimi sintomi per evitare complicanze future o ulteriori ricadute, specialmente nei pazienti che già sono affetti da altre gravi malattie anche derivanti dal sistema immunitario.
In questi casi, la congiuntivite si manifesta in forme più severe e il quadro clinico del soggetto può peggiorare in maniera brusca ed evidente.
Esistono varie forme di congiuntivite, differenziate essenzialmente in base alla loro causa d’origine:
- Batterica, causata soprattutto da un’infezione sostenuta da alcuni batteri. I germi più coinvolti sono gli stafilococchi, gli streptococchi, Haemophilus influenzae, Neisseria gonorrhoea e Pseudomonas aeruginosa. Meno frequentemente, le congiuntiviti batteriche sono causate da Chlamydia trachomatis, tipica infezione congiuntivale del neonato provocata essenzialmente dalla Chlamydia trachomatis. Si stima che il 30-40% dei bimbi nati da madre affette da clamidia sviluppi congiuntivite batterica neonatale. Oltre a questo agente patogeno, anche H. influenzae, N. gonorrhoeae e S. aureus possono essere dei possibili fattori causali.
- Virale, risultato di Herpes simplex (lo stesso virus dell’herpes labiale e genitale) e l’Herpes zoster, il principale agente eziologico del fuoco di Sant’Antonio.
- Irritativa, provocata sia da agenti irritanti tra cui prodotti chimici, caustici o corrosivi, sia per l’introduzione di oggetti minuscoli, ciglia o polveri nell’occhio. Talvolta, anche l’esposizione prolungata a fonti luminose può irritare la congiuntiva, creando forti infiammazioni e fastidi.
- Allergica, tipica del periodo primaverile, è infatti il risultato di una qualsiasi forma di allergia a pollini, graminacee, polveri e quant’altro. La congiuntivite allergica, che colpisce entrambi gli occhi, può essere prevenuta seguendo una specifica terapia profilattica prima dell’arrivo della primavera. Le congiuntiviti allergiche si possono manifestare anche a causa dell’utilizzo di cosmetici inadeguati come ad esempio mascara, ombretti, fondotinta e struccanti aggressivi.
In tutti i casi di sospetta congiuntivite, l’arrossamento agli occhi e lacrimazioni abbondanti, sono i sintomi più comuni e ricorrenti. I vari test diagnostici, prevedono esami colturali, strisci per l’analisi citologica e speciali colorazioni batteriche di GRAM.
Dopo un consulto specifico con il medico, si consiglia di assumere il medicinale Tobradex all’immediata insorgenza della problematica, in particolare quando è necessario un corticosteroide per rimuovere un’infezione oculare o il rischio di infezioni oculari negli adulti e nei bambini da due anni di età in poi.
Oltre ai farmaci, esistono dei rimedi più naturali da assumere in casi non gravi ed avanzati. Tra questi vi sono la camomilla, la malva, l’eufrasia e la melissa, tutte da applicare sopra l’occhio infermo attraverso degli impacchi realizzati a temperatura tiepida.
Anche il succo di limone viene considerato un rimedio naturale ottimo per lavaggi oculari, utilizzato soprattutto nelle popolazioni africane per avere occhi sani e sbiancare la sclera, la parte bianca dell’occhio. Può provocare un forte bruciore e per tale motivo, anche se scompare nell’arco di pochi secondi, si raccomanda di diluire il succo di limone negli infusi di camomilla, malva, melissa o eufrasia e utilizzarlo da una a tre volte al giorno.