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Le conseguenze del cloro sul nostro organismo
Il nuoto, oltre ad essere praticato tanto durante il periodo estivo, è tra gli sport invernali prescelti dai più giovani e non solo.
Le motivazioni possono essere molteplici: consente al nostro corpo di mantenersi in allenamento costante senza un impatto eccessivo sull’apparato scheletrico; aiuta ad accrescere la forza e il tono muscolare; permette alle articolazioni e ai legamenti di mantenersi flessibili; supporta il cuore; aiuta ad evitare gli attacchi d’asma; mantiene un peso corporeo adeguato; riduce lo stress, il rischio di diabete di tipo 2 e di morte prematura.
Questo sport, soprattutto d’inverno, viene praticato nelle piscine, in molte delle quali si riscontra un eccessivo contenuto di cloro, la sostanza chimica più comunemente utilizzata in polvere granulare o in pastiglie nella depurazione dell’acqua, in disinfettanti e candeggianti. Ciò nonostante, può causare effetti indesiderati sul nostro corpo, tra cui:
- Invecchiamento e secchezza della pelle dovuta ad una prolungata esposizione al cloro presente nell’acqua della piscina che può avere conseguenze negative sulla cute.
- Penetrando attraverso i pori può portare alla formazione di rughe più marcate e, nei soggetti più sensibili, come ad esempio bambini o persone che soffrono di allergie, può alterare il pH della pelle, dando luogo a eruzioni cutanee ed eritemi (arrossamenti di piò o meno elevata intensità dell’epidermide).
- Indebolimento e perdita di brillantezza dei capelli che diventano capelli opachi, spenti e sfibrati. In particolare, la prima parte ad essere danneggiata è la cuticola, lo strato esterno del capello costituito da cellule sottili e trasparenti prive di pigmenti che hanno lo scopo di proteggere la corteccia. Il cloro quindi diminuisce il film idrolipidico dei capelli privandoli della loro naturale protezione contro le aggressioni esterne.
- Alterazioni della flora batterica.
- Problemi respiratori e irritazione degli occhi, ovvero quando il cloro per piscine entra in contatto con sostanze azotate quali sudore e urina, reagisce sviluppando le cloroammine, sottoprodotti altamente irritanti in forma gassosa che si liberano nell’aria. Specialmente in ambienti chiusi, una prolungata esposizione a queste sostanze può dar luogo a reazioni allergiche, problemi respiratori, bruciore agli occhi e prurito, specialmente a quelle persone già predisposte a simili patologie.
Nei casi di prolungata esposizione al cloro presente nell’acqua della piscina, ci si può cautelare con alcuni accorgimenti utili per evitare e limitare possibili danni. È importante, perciò, indossare sempre una cuffia rigida e gli occhialini per proteggere capelli e occhi che devono essere sciacquati con acqua tiepida, una volta usciti dalla vasca, al fine di eliminare gran parte del cloro. È indispensabile fare sempre la doccia prima e dopo l’ingresso in piscina per rimuovere il sudore e lo sporco, levando via così il cloro ed evitando il rischio di un’esposizione più prolungata. L’utilizzo di prodotti specifici per il corpo ed i capelli specifici sono in grado di impedire l’azione disidratante del cloro. Inoltre, sarebbe opportuno evitare piscine troppo affollate ed applicare soluzioni alternative al cloro per la pulizia dell’acqua, come ad esempio il clorinatore o generatore salino di cloro, un dispositivo che assolve le stesse funzioni di disinfezione utilizzando, però, solo sale naturale.
Il cloro viene, inoltre, ampiamente usato nella fabbricazione di molti articoli per tutti i giorni. È adoperato per eliminare i batteri ed altri microbi dai rifornimenti idrici e nella produzione di prodotti cartacei, antisettici, coloranti, alimento, insetticidi, vernici, prodotti petroliferi, plastica, medicine, tessuti, solventi ed in molti altri prodotti di consumo.
Pertanto, gli effetti del cloro sulla salute umana dipendono dalla quantità di cloro presente e dalla durata e frequenza di esposizione. Gli effetti dipendono, inoltre, dalla salute dell’individuo o dalle condizioni dell’ambiente a seguito di una determinata esposizione.