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COP28: bilancio e prospettive post conferenza sul clima di Dubai
Per la prima volta una giornata dedicata all’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. Approvata la Dichiarazione internazionale sul clima e la salute
Il vertice COP28, tenutosi a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, ha rappresentato un momento cruciale nelle trattative globali sul clima.
Durante la 28esima edizione della Conferenza delle Parti (COP), è stata adottata la “Dichiarazione COP28 UAE sul Clima e la Salute“, segnando un punto di svolta storico.
Per la prima volta, è stato dedicato uno specifico focus sulla salute in una conferenza delle Nazioni Unite sul clima. La dichiarazione, accolta favorevolmente da più di 120 paesi, sottolinea l’importanza di affrontare le connessioni tra cambiamento climatico e salute, evidenziando il ruolo cruciale della UNFCCC e dell’Accordo di Parigi.
La dichiarazione ha evidenziato l’importanza di integrare la salute nelle politiche climatiche. In particolare, riconosce i benefici climatici derivanti da diete sostenibili e salutari, oltre all’approccio “One Health” per affrontare sfide come le malattie zoonotiche e la resistenza antimicrobica. Questo riconoscimento segna un passo cruciale nel collegare direttamente il cambiamento climatico alla salute umana, aprendo la strada ad azioni future più integrate ed efficaci.
COP28
COP28 ha attirato l’attenzione di 198 paesi, rendendola la conferenza sul clima più partecipata di sempre con 70.000 delegati. L’obiettivo principale era valutare gli accordi di Parigi del 2015 per combattere il riscaldamento globale. L’obiettivo del vertice sul clima, riunito nella sede che ha ospitato Expo 2020 Dubai, è stata la verifica degli accordi presi a Parigi del 2015 per combattere il riscaldamento globale.
Il vertice COP28 di Dubai ha segnato un momento cruciale nella storia delle negoziazioni sul clima. Quest’anno, il summit ha ottenuto risultati cruciali, che riflettono un progresso nelle azioni globali contro il cambiamento climatico con quasi tutti i paesi concordi nell’avviare la transizione lontano dai combustibili fossili, principali responsabili dei cambiamenti climatici.
Per la prima volta in 28 anni di negoziati, si è preso un impegno per triplicare gli investimenti nelle energie rinnovabili e allontanarsi dai combustibili fossili nei sistemi energetici. Tuttavia, il vertice non ha prodotto una richiesta esplicita di “eliminazione progressiva” di carbone, petrolio e gas entro il decennio, lasciando insoddisfatte alcune nazioni per le possibili scappatoie che potrebbero consentire la continuazione dell’uso dei combustibili fossili.
Nonostante queste preoccupazioni, la COP28 è stata vista come un passo avanti, soprattutto con l’istituzione di un fondo per affrontare le “perdite e i danni” derivanti dagli impatti del cambiamento climatico, una vittoria significativa per i paesi in via di sviluppo che chiedevano supporto finanziario per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico. Tuttavia, è mancata la promessa di nuovi impegni finanziari per la transizione dai combustibili fossili e l’adattamento agli impatti climatici.
La presidenza della COP28 da parte del Dr. Sultan Al Jaber, che è anche a capo della compagnia petrolifera di stato degli Emirati Arabi Uniti, ha ricevuto sia critiche che difese. I critici hanno evidenziato un potenziale conflitto di interessi, mentre altri hanno sostenuto l’importanza di coinvolgere i paesi produttori di petrolio nelle discussioni sul clima.
Oltre ai risultati formali delle negoziazioni, COP28 ha anche visto una serie di nuovi impegni internazionali in vari settori, dall’emissione di aziende petrolifere e gassifere, al triplicare le energie rinnovabili, fino ai sistemi alimentari e all’integrazione dell’azione sul cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.
Health Day: approvata la dichiarazione internazionale sul clima e salute
Durante il COP28 a Dubai, si è registrato un momento senza precedenti nel quale è stata dedicata un’intera giornata alla salute, denominata “Health Day”. Questo evento ha riconosciuto in modo esplicito il collegamento diretto tra il cambiamento climatico e la salute umana, introducendo la “Dichiarazione COP28 UAE sul Clima e la Salute”.
Organizzata in collaborazione con l’OMS, il Wellcome Trust e altri partner di rilievo, la giornata ha incluso una conferenza ministeriale sulla salute e il clima. Per la terza volta, l’OMS e il Wellcome Trust hanno anche ospitato il Padiglione della Salute con un programma di eventi ricco per due settimane. Questo padiglione ha riunito la comunità sanitaria globale, garantendo che salute ed equità siano al centro dei negoziati sul clima.
Le informazioni dell’OMS evidenziano la stretta connessione tra il cambiamento climatico e la salute globale, coinvolgendo attualmente circa 3,6 miliardi di persone che vivono in regioni particolarmente vulnerabili. Le zone vulnerabili sono spesso colpite da fenomeni estremi come ondate di calore, inondazioni, uragani e incendi boschivi, con impatti immediati e a lungo termine sulla salute fisica, tra cui malattie trasmesse da vettori, problemi respiratori e stress psicologico.
Il cambiamento climatico influisce anche sulla sicurezza alimentare, aumentando il rischio di malnutrizione e carenze alimentari, specialmente nelle regioni con infrastrutture sanitarie meno sviluppate. L’OMS e altri enti internazionali sottolineano l’importanza di integrare la salute nelle politiche di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, includendo il rafforzamento dei sistemi sanitari, la promozione della ricerca su tecnologie climaticamente resilienti e la sensibilizzazione del pubblico sui rischi sanitari legati al cambiamento climatico.
L’OMS, in collaborazione con i membri dell’Alleanza per l’Azione Trasformativa sui Cambiamenti Climatici e la Salute (ATACH), continuerà a promuovere impegni per costruire sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici e sostenibili a basse emissioni di carbonio.
Durante il “Health Day”, eventi chiave hanno evidenziato il cambiamento climatico come non solo una crisi ambientale, ma anche una crescente crisi sanitaria. Ministri della salute, dell’ambiente, delle finanze e personalità come Bill Gates e John Kerry hanno partecipato alle discussioni, mettendo in luce l’importanza di integrare le considerazioni sanitarie nelle politiche climatiche.
Le discussioni hanno evidenziato preoccupazioni principali come l’aumento di malattie trasmesse da zanzare, problemi legati alle ondate di calore e all’inquinamento atmosferico, e gli impatti delle emergenze climatiche sugli ecosistemi e sulle comunità umane.
La COP28 ha sottolineato l’urgente necessità di sistemi sanitari resilienti e a basse emissioni di carbonio. L’OMS ha previsto che entro il 2050, i cambiamenti climatici potrebbero causare decine di migliaia di morti aggiuntive all’anno a causa di malnutrizione, malaria e stress da calore.
Un momento saliente è stata la collaborazione innovativa tra il Green Climate Fund, l’UNDP e l’OMS per sostenere 14 paesi nella risposta agli impatti del cambiamento climatico sulla salute. La Tropical Belt Initiative, annunciata dal Presidente dello Sri Lanka, si propone di affrontare le sfide del riscaldamento globale nella cintura tropicale, coinvolgendo 134 paesi e territori.
L’importanza di questa giornata è stata riconosciuta anche attraverso impegni finanziari significativi da parte di fondazioni come la Bill and Melinda Gates Foundation, il Wellcome Trust e la Rockefeller Foundation. La COP28 ha così alzato il livello del dibattito politico sulla connessione tra clima e salute, rappresentando un passo fondamentale verso un futuro più sano e sostenibile per il pianeta e l’umanità.
Cos’è la COP28?
La Conferenza delle Parti (COP) è il principale organo decisionale della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Riunisce le 198 – 197 nazioni più l’Unione Europea – che hanno firmato la Convenzione Quadro.
Nata nel 1992 a Rio de Janeiro come prodotto della Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development), la convenzione rappresenta il principale trattato internazionale in materia ambientale.
Perché la COP28 è importante?
Il mondo sta diventando più caldo a causa dell’attività umana, dicono gli scienziati.
A livello globale, il mondo si è già riscaldato di poco più di 1°C e l’ONU avverte che potrebbe avvicinarsi a più di 2°C.
Ciò infrangerebbe gli impegni assunti nell’ambito dell’accordo di Parigi del 2015 in cui i paesi hanno concordato di “perseguire sforzi” per limitare il riscaldamento a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
Gli scienziati delle Nazioni Unite hanno avvertito che se questa soglia venisse superata, miliardi di persone potrebbero essere colpite dal caldo e dall’umidità che danneggiano la loro salute.
L’obiettivo del principale trattato internazionale in materia ambientale è quello di ridurre le emissioni di gas serra, principali responsabili del riscaldamento globale, a tutela della biodiversità, dell’integrità degli ecosistemi e della salute umana. A trentuno anni dal primo incontro, la COP 28 mira a coinvolgere i Paesi firmatari nell’incremento delle strategie di mitigazione delle emissioni di gas serra climalteranti. Inoltre, la conferenza è occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento delle azioni volte a dimezzare le emissioni globali di gas serra entro il 2030, obiettivo fissato dallo storico Accordo di Parigi, raggiunto nel 2015 nell’ambito della COP 21.