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Coronavirus: l’impegno del Policlinico di Modena e degli operatori sanitari
Sono otto i pazienti ricoverati in terapia intensiva nella struttura, tra le misure messe in campo la riduzione dell’attività chirurgica
Nella gestione dell’emergenza del nuovo del nuovo Coronavirus, l’infezione responsabile dell’epidemia di polmonite che ha avuto origine nella città di Wuhan nella provincia di Hubei e che si è diffusa anche in Italia, sono sempre di più gli ospedali impegnanti in prima linea grazie all’operato del personale sanitario. Tra questi l’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena, dove al momento sono 8 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid-19. Da ieri, 5 marzo, il Policlinico modenese, proprio per consentire agli anestesisti e al personale infermieristico di dedicarsi alla gestione dei pazienti ricoverati per Covid-19 ha ridotto l’attività chirurgica garantendo solo le urgenze come traumi gravi, infarto, stroke, trapianti e interventi oncologici. Scopo del provvedimento è anche quello di rendere disponibili i posti di terapia intensiva per i pazienti colpiti dall’infezione. “Una delle principali problematiche di questa patologia, infatti – spiega in un video-messaggio la dottoressa Elda Longhitano, Direttore Gestione Operativa AOU di Modena – è il grande numero di pazienti che sviluppano delle crisi ventilatorie e che per questo motivo, necessitano, dal punto di vista terapeutico, di interventi di ventilazione meccanica invasiva o non invasiva importanti a cui dobbiamo dare una risposta”.
Tra le misure messe in campo dall’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena, anche quella di aver creato un’area isolata di Terapia Intensiva da 8 posti, che va ad aggiungersi ad un’ulteriore area di Terapia Intensiva per far fronte alle richieste di ricovero provenienti dalle provincie vicine, in un’ottica di sistema di supporto e collaborazione reciproca tra tutte le aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna.
In questa situazione di emergenza che ha coinvolto il mondo, i medici e tutto il personale sanitario che lavorano nelle strutture ospedaliere stanno svolgendo il proprio lavoro e sono i primi ad essere esposti al rischio di un potenziale contagio. Proprio per questo, “nei giorni scorsi, in via precauzionale – si legge nella nota del Policlinico – sono rimasti a casa 4 medici e due infermieri del Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile che hanno avuto contatti con un paziente asintomatico che si era recato in ospedale per una sincope e che poi è risultato positivo al Covid-19”. Gli operatori stanno bene, fanno sapere.