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Covid-19: da Dicembre al via la terza dose del vaccino per la fascia d’età 40-60 anni
Continua a aumentare la circolazione del Sars-Cov-2. Il Ministro Speranza ha annunciato che dal primo dicembre saranno chiamati a dose di richiamo anche chi ha tra i 40 ai 60 anni.
Aumentano i contagi Covid-19 in Italia, ma nessuna regione è a rischio zona gialla.
Crescono del 37,7% i nuovi casi settimanali di Covid-19, del 14,8% i ricoveri in ospedale e del 9,4% le terapie intensive. Mentre gli attualmente positivi superano quota 100.000. È quanto emerge dal nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, che confronta i dati della settimana 3-9 novembre, rispetto alla precedente. “Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali e una media giornaliera più che raddoppiata in meno di un mese, da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.
Aumentano casi di Covid-19 in tutte le regioni italiane e l’aumento va dal 12,7% della Toscana al 75,3% della provincia autonoma di Bolzano. Nessuna per ora rischia di passare in zona gialla ma servono misure restrittive. In particolare, per 66 Province c’è un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le Province superano tale soglia.
In 3 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). “Sono numeri – commenta il presidente della Fondazione Nino Cartabellotta – che dovrebbero indurre gli amministratori locali a considerare restrizioni su base comunale o provinciale, per evitare che la diffusione del contagio trascini l’intera Regione in zona gialla”.
Sul fronte ospedaliero si registra “un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,8% in area medica e +9,4% in terapia intensiva”. Afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione.
A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali. In particolare, nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica. Tali valori, a breve termine, ricorda Gimbe, non comportano il rischio di passare in zona gialla che, oltre all’incidenza settimanale superiore ai 50 casi per 100.000 abitanti, richiede contestualmente il superamento della soglia di occupazione del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva.
Crollano del 75% in tre settimane le prime dosi di vaccino anti Covid e ancora 2,7 milioni sono gli over 50 da vaccinare. Mentre anche le terze dosi non decollano e al palo sono anche le forniture di vaccini. I dati sono del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che chiede un “cambio di marcia per contenere la quarta ondata”. In particolare, rileva il report, dopo aver sfiorato quota 440 mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4% attestandosi a 108.497 nella settimana 1-7 novembre. Di questi, il 72,2% sono persone in età lavorativa.
Per fronteggiare la diffusione del virus prosegue la campagna vaccinale anti covid con la somministrazione della terza dose. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che dal primo dicembre saranno chiamati a dose di richiamo anche chi ha tra i 40 ai 60 anni. “La terza dose è assolutamente strategica per la campagna vaccinale: siamo all’83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il richiamo ad oggi è stato offerto 2,4 milioni. Abbiamo iniziato da immunocompromessi, fragili, sanitari, over 60 e chi ha avuto J&J che possono avere booster dopo sei mesi”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza rispondendo al question time alla Camera.
“La durata per i soggetti guariti è di 6 mesi e per i vaccinati e di 12 mesi – ha agggiunto il Ministro – Il governo intende avviare un percorso di approfondimento per acclarare se vi siano le condizioni per valutare diversamente il certificato verde rilasciato ai guariti. Le evidenze suggeriscono che i rischi di reinfezione è basso se esposizione a variante si verifica entro 3-6 mesi dalla diagnosi iniziale”.
Favorevole alla somministrazione della terza dose disponibile dal primo dicembre anche per la fascia d’età 40-60 anni è Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova. “Sono troppe 3 dosi di vaccino? Il numero di dosi necessario a ottenere l’immunità dipende dal vaccino e dal patogeno. Per moltissimi vaccini si utilizzano più di 2 dosi”. Quindi “niente paura, fidiamoci di chi ne sa di più e facciamo la terza dose senza dubbi (e senza fare il sierologico!)”. In un post su Facebook, l’esperta indica “l’elenco delle somministrazioni” di vaccini che prevedono più di 2 dosi, “ricavato dal sito del ministero della Salute”: anti-difterite, anti-polio, antitetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae di tipo B, anti-meningococco B, anti-rotavirus, antipneumococcica.
Intanto, l’Ema ha avviato la valutazione della domanda presentata da Moderna per ottenere il via libera all’uso del suo vaccino anti-Covid Spikevax per i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Normalmente l’Agenzia europea per i farmaci completa la sua valutazione entro due mesi dalla presentazione della domanda ma, ricorda la stessa Ema, i tempi della procedura dipendono sempre dai dati che vengono presentati da chi chiede l’autorizzazione.
E dall’eventualità che serva l’acquisizione di ulteriori informazioni. Una volta resa nota, l’eventuale luce verde dell’Ema sull’utilizzo del vaccino Moderna per i bambini dovrà ricevere il via libera definitivo della Commissione europea, l’istituzione alla quale spetta prendere la decisione finale.