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Covid-19: quanto preoccupa la variante omicron 2?
Aumentano i contagi da Covid-19 con la variante Omicron prevalente al 99.9%, ma la situazione al momento è sotto controllo. Secondo l’ultimo monitoraggio settimanale del Ministero della Salute il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nelle aree Covid è in lieve diminuzione. “Non c’è dubbio che stiamo vedendo un aumento dei contagi, però fortunatamente ciò che non aumenta è la pressione nei nostri ospedali. Sia nei ricoveri ordinari che nelle terapie intensive e questo è un elemento fondamentale perché permette alle nostre strutture ospedaliere di riprendere e continuare con l’attività ordinaria e provare a recuperare quel pregresso che si è accumulato in questi due anni di pandemia”. Le parole del sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
La nuova ondata dei contagi pare sia causata in prevalenza dalla variante Omicron 2. “I contagi stanno aumentando e questo andamento sembra apparentemente essere guidato dalla crescente circolazione della sottovariante BA.2 di Omicron nota come Omicron 2, che sembra essere più trasmissibile rispetto ad altre varianti di Sars-CoV-2”. Ha spiegato Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema.
Omicron 2
La durata media della malattia è di 5-7 giorni con una incubazione in media di 3 giorni.
Secondo alcuni ricercatori, la variante sarebbe nata in India lo scorso dicembre per poi diffondersi in Cina, Israele, Danimarca, Australia, Canada e Singapore. Ed ora anche in Europa, Italia compresa. Le prime evidenze che arrivano da Israele, Danimarca e Regno Unito, che stanno già attraversando una fase di prevalenza della variante BA.2, indicano che Omicron 2 ha una capacità di diffusione maggiore del 30 per cento rispetto a Omicron 1. In sostanza, risulterebbe molto più contagiosa.
“La variante Omicron 2 o meglio Ba.2. ha un livello di contagiosità molto simile al morbillo, quindi una persona non vaccinata ne può infettare 18”. Ha affermato all’Adnkronos Salute Mauro Pistello, direttore Unità di Virologia Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia, facendo il punto della situazione epidemiologica.
Quali sono i fattori che stanno determinando un alto di contagiosità?
“Stiamo vedendo nei tamponi effettuati alti livelli di carica virale – ha spiegato Pistello – vuol dire che il virus sta replicando molto e questo è dovuto sia alla sua costruzione sia al fatto che si posiziona nelle vie aree superiori che gli permettono di essere particolarmente aggressivo. In più, in questo momento c’è un calo di attenzione e assistiamo anche a una quota di soggetti con una maggiore suscettibilità”.
Con queste premesse la situazione potrebbe precipitare? “Per ora non vediamo una maggiore gravità delle infezioni con Omicron 2, ma facciamo riferimento a popolazioni vaccinate. Se però tra qualche mese dovesse scendere la protezione della terza dose, potrebbe essere un problema”.
Per quanto riguarda la nuova variante e i vaccini, Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema ha spiegato che “Al momento non c’è alcuna indicazione che la fuga immunitaria dopo la vaccinazione sia significativamente diversa con Omicron BA.2”. “Stiamo continuando a valutare i dati sull’efficacia di vaccini e trattamenti anti-Covid contro Omicron e le sue sottovarianti. Di fronte alla crescita dei tassi d’infezione, è importante sottolineare – ha specificato – che la vaccinazione continua a offrire un’elevata protezione contro il ricovero e la morte per Covid, nonostante secondo alcuni studi si stia verificando nel tempo una certa riduzione della protezione dalla malattia grave almeno nelle popolazioni più vulnerabili”.
Alla luce di tutto questo, “continuiamo a esortare tutti i cittadini a farsi vaccinare e a ricevere il booster se si è nella categoria idonea a riceverlo”. Si osserva infatti uno schema. “I Paesi con tassi di vaccinazione elevati stanno segnalando una mortalità e tassi di ospedalizzazione significativamente inferiori”.